Una vigilia di Natale insolita e assurda

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E’ la Vigilia di Natale. Tutto è pronto per accogliere figli e nipoti. Un bel presepio, diverso dal solito, un bell’albero con le lucette accese, i doni, una bella tavola festosa preparata con cura e un menu semplice ma secondo i loro gusti. 

Arrivano, è festa, baci e abbracci e poi, in un lampo…è bufera!!! La presenza del cane!!! C’è chi ha una gran paura, la proprietaria del cane, serenamente sceglie di mangiare in cucina col cane ed il problema sembra risolto.

Ci sediamo a tavola ma c’è disagio. Comincio a servire, il clima è freddo!! Poi un altro colpo di scena, la nipote che ha paura del cane si alza da tavola e non torna più anche se il papà va a chiamarla più volte.

Il gelo cala sulla tavolata, chi cerca di minimizzare, chi è serio e chi arrabbiato. Io chiedo scusa e più volte dico quanto mi dispiace, ma nessuno replica. Imbarazzo, pena, tutto si è frantumato in un attimo . . . mi sembra un’esagerazione!

 “Gesù Bambino – penso- stanotte nasci già abbandonato!”

Guardo le tre fiammelle di quelle tre candele rosse che illuminano la tavola e vorrei che illuminassero i nostri cuori. Non posso proferire parola ma posso amare in silenzio servendo la cena fino in fondo prendendo su di me, come una spugna, tutto il dolore di quella situazione assurda.

Qualcosa piano piano si scioglie, come le tre candele rosse…poi c’è lo scambio dei doni. Quando vanno via baci e abbracci, ma mia nipote va via senza salutare nessuno.

Mentre mi trovo sola a riordinare la cucina cerco anche di riordinare le mie idee. Mi chiedo se ho sognato o se ho vissuto veramente questa sera di Natale così insolita e assurda.

Sento nel cuore una grande pace, non ce l’ho con nessuno, non sento delusione né fallimento: forse l’amore ha purificato in me tutti questi sentimenti e, senza forse, “Gesù è venuto a salvarmi”.

Non può mancare la 2° puntata…

Dopo l’esperienza della sera di Natale, ho invitato a pranzo le due nipoti: una ha risposto subito con un si gioioso, l’altra, che a Natale aveva creato tutto quello scompiglio, non ha risposto ai miei sms e non è venuta a pranzo.

E’ venuta la più piccola, è stato un momento bello, le ho fatto anche dono di vari oggetti di quando ero più o meno un’adolescente come lei: ha molto apprezzato per il semplice valore affettivo.

Nel pomeriggio, assolutamente inaspettata, la telefonata della sorella maggiore che si scusava per non essere venuta a pranzo. Le ho fatto una gran festa e l’ho sentita molto contenta e forse sorpresa… Domani quando andrò a salutare tutta la famiglia, prima della partenza, porterò anche a lei una graziosa scatola di legno con dentro della semplice bigiotteria che so piacerle molto… Gesù viene e porta la reciprocità!

C.- Italia

 

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