Al primo posto tutto l’amore possibile

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Sento il desiderio di offrire la mia testimonianza alle persone che hanno un malato di alzheimer e non sanno cosa fare.

Dopo la morte del papà tutti dicevano che mia mamma aveva l’alzheimer: non riconosceva più neanche me, sua figlia.

Dapprima c’è stata la disperazione. Essendo iscritta all’associazione familiari alzheimer vedevo molti casi simili al mio, persone agitate come la mia mamma.

Poi mi sono affidata al Signore e con l’aiuto della badante che vive con noi abbiamo cominciato a portarla tutti i giorni alla Messa; le facevo sempre fare la Comunione.

Pian piano ha cominciato a riprendersi, poi a ricordare le preghiere della Messa, a riconoscermi.  La sua coscienza si è completamente svegliata, ed ora è lei che aiuta me. Credo sia stato il Signore ad ispirarmi nell’affidarmi a Lui.

Certo ora i medici affermano che non era alzheimer, perché questa malattia non torna indietro, ma forse una semplice demenza temporanea. Tuttavia, anche il medico ha ammesso che in questa guarigione v’è qualcosa di imponderabile. Personalmente metto al primo posto il tanto amore dato ed anche l’affidarsi all’Eucaristia.

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1 commento

  1. Che bello. Certo è un dono poter seguire i genitori anziani specie con malattie come queste. So cosa vuol dire ma da lontano puoi solo offrire l’impotenza e affidarli ogni giorno a Dio onnipotente.Grazie

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