Sono anni che continuiamo a chiedere per nostro figlio

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Sono già trascorsi undici anni da quando mio marito ed io, aiutati dalle parole e dall’esempio di una coppia di amici, abbiamo iniziato ad interrogarci sulla fede. Prima di quel periodo solo battesimo, Comunione e Cresima per tradizione e nulla più. Infatti, le nostre famiglie d’origine, belle, unite e con profondi principi di onestà, non hanno alcuna formazione religiosa. Così, quando abbiamo pensato al matrimonio, ci è sembrato coerente sposarci in comune e non battezzare nostro figlio.

Poi, appunto undici anni or sono, quando sono nate tante domande, abbiamo chiesto un dialogo con un sacerdote e si sono riaperte pian piano le porte della Chiesa che pensavamo chiuse per noi.

La certezza dell’amore di Dio per ogni persona, anche per noi, è stata una scoperta gioiosissima che illuminato la nostra esistenza personale, i rapporti in famiglia e con i parenti; poi il lavoro e tutto quanto vivevamo. La nostra vita si è trasformata.

Ci siamo scelti una seconda volta, ciascuno vedendo nell’altro un dono di Dio. Al matrimonio in Chiesa erano presenti tutti i nostri cari, genitori e fratelli, in verità un poco stupiti per le nostre nuove convinzioni ma anche per i nostri nuovi atteggiamenti.

Abbiamo un unico desiderio: che anche nostro figlio scopra di essere “figlio di Dio” e amato da Lui e Lo incontri nella fede. Lo incoraggiamo con rispetto, ma non possiamo nulla di più. Ogni tanto dice che questo nostro amore non è solo umano e ci ringrazia; ma tutto si ferma qui. Da anni, quotidianamente, chiediamo per lui a Gesù il dono della fede. Chiediamo senza stancarci.

Ed è appena da qualche mese che abbiamo saputo che sta frequentando – lui dice ‘per curiosità’ – un incontro di dialogo sul Vangelo e che ritorna a casa affascinato. Noi continuiamo a credere all’Amore di Dio per nostro figlio e a chiedere per lui la fede, il dono più grande della vita.

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