Sono cappellano in un carcere. Vedendo tutti i giorni una donna portare cibi e vestiario pulito a un giovane detenuto, ho immaginato che fosse la madre.
Ma quando le ho chiesto di lei, sono rimasto scioccato dalla risposta: «Non è mio figlio – spiegava lei –: lui è l’assassino di mio figlio. L’unico figlio che avevo. Mio marito mi aveva abbandonata tanti anni fa e sono rimasta sola.
Un giorno, mentre mi rodevo nella mia disperazione, sono venuta a sapere che quel gio- vane non aveva né madre né padre. Ho capito allora che la cosa più logica era diventare io madre sua».
Fonte: Il Vangelo del giorno, n.4-Aprile 2017, Città Nuova Editrice, p. 212
La semplicità disarmante dell’Amore. Grazie “madre”.
Sono commossa, che esempio di vita e di perdono.