A che gioco giochiamo? La piaga sociale del gioco d’azzardo

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Sabato 6 maggio l’associazione “Famiglia Insieme” con il team Slotmob di Arezzo ha organizzato una giornata dal titolo:  “A che gioco giochiamo? “ sul gioco d’azzardo e su come prevenire questa piaga sociale. L’iniziativa, oltre a coinvolgere numerose associazioni del territorio, ha  avuto il patrocinio del Comune di Arezzo e della Usl Sud Est Toscana.     

Nella mattinata di sabato è stato premiato un bar “deslottizzato” di Arezzo, bar 197° in tutta Italia, che ha avuto il coraggio di dire “no” alle Slot machine  in favore del benessere comune. Numerose le persone arrivate per una “colazione di massa”  alle quali sono stati proposti alcuni giochi contrari alla logica dell’azzardo dove le abilità motorie e mentali sono stati strumenti per il divertimento e la socializzazione.

La premiazione del bar è stata seguita da un Convegno rivolto alla cittadinanza per affrontare il tema della dipendenza dal gioco d’azzardo. Il convegno si è tenuto nel pomeriggio alla Casa delle Culture di Arezzo con relatori impegnati nel campo politico, socio economico e sanitario. L’iniziativa è stata inserita nell’ambito della “Settimana Mondo Unito” e al momento delle presentazione si è spiegato il significato di questo momento e le varie manifestazioni che hanno luogo in tutto il mondo.

Successivamente il rappresentante del movimento Slotmob Paolo Giusti ed il presidente dell’associazione Famiglia Insieme Emanuele Spinello hanno presentato l’iniziativa e dato la parola per un saluto alle autorità presenti: il vice sindaco del comune di Arezzo, il vice direttore della Usl e l’Assessore alle politiche sociali.  

Carlo Cefaloni, editorialista di  Città Nuova, ha messo in evidenza come  il gioco d’azzardo sia una piaga ancora poco combattuta dallo Stato e frutto della fragilità della società in cui viviamo. Simona Neri, sindaco di Pergine Valdarno, responsabile regionale Anci dei progetti contro il bullismo e  ludopatie ha posto l’accento su quanto le istituzioni poco stiano facendo per contrastare i danni sociali che si nascondono nel gioco d’azzardo. Il dott. Carlo Becattini, direttore Dipartimento Dipendenze Usl Sudest Toscana ha spiegato in modo puntuale e scientifico gli aspetti sanitari ed epidemiologici della dipendenza del gioco d’azzardo. 

Il Presidente dell’associazione “Mi rimetto in gioco” ha dato esperienze personali del gruppo di auto aiuto di ex giocatori. Al termine del convegno è stato offerto un buffet preparato da un altro bar “deslottizzato”.

Questa giornata è nata dall’impegno di alcuni giovani che  circa tre anni fa hanno iniziato ad occuparsi di questo argomento e adesso collaborano attivamente con le istituzioni per combattere “dal basso” questa piaga e rendere consapevoli i cittadini che questo problema riguarda tutti e non soltanto chi gioca.

 

Vedi maggior dettagli della manifestazione nell’articolo apparso su Città Nuova a cura di Tamara Pastorelli

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