Si è svolta il 7 maggio a Giarratana (RG) la manifestazione “Run4unity”, una “staffetta mondiale” per la pace organizzata dai “Ragazzi per l’unità” del Movimento dei Focolari. Nella cittadina ragusana, piccolo centro pedemontano nella zona dei Monti Iblei, di origini antichissime, si sono dati appuntamento 450 ragazzi, dai 10 ai 18 anni, provenienti da Palermo, Catania, San Giovanni La Punta, Niscemi, Rosolini, Scicli, Ispica, Vittoria e dalla stessa Giarratana.
Run4unity è un evento che coinvolge ragazzi in varie città del mondo. Da più parti, si sono organizzati degli eventi sportivi ed una marcia, una „staffetta” che, a seconda dei fusi orari, nelle diverse latitudini, fa passare idealmente il testimone da un gruppo all’altro. Tutti insieme “marciano” per la pace. Run4unity (run = corsa) copre così l’intero arco delle 24 ore. Lo strumento per promuovere la pace è la “regola d’oro”: la regola dell’amore al fratello presente in tutte le religioni. “Fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi” è un principi accomuna tutte le culture e religioni. I ragazzi per l’unità cercano di metterla in pratica ogni giorno, per costruire la pace attorno a loro. La “marcia ha offerto uno splendido colpo d’occhio, con centinaia di ragazzi che sfilano tra le vie del centro storico ed i palazzi barocchi, fino alle caratteristiche viuzze del quartieri “U Cuozzu” dove si trovano anche i ruderi del castello dei Settimo.
Oltre alla marcia ed agli eventi sportivi, ci sono anche azioni di cittadinanzattiva. A Giarratana, i ragazzi hanno lanciato delle azioni di sostegno a due progetti per la raccolta fondi per una scuola in Congo e in Siria. A sostenere tutte le attività anche il comune, la parrocchia Santissima Annunziata, la scuola “Luigi Capuana”, la Protezione civile.
Momento clou della giornata il “time out”: una preghiera per la pace (o un momento di silenzio), a mezzogiorno in punto. A seguire, il collegamento via streaming proprio con il Congo.
“Il time-out alle 12 – spiega Chiara Scarsi, una degli organizzatori – è stato un momento di silenzio e di preghiera per la pace, cui hanno partecipato tutti i ragazzi presenti: cristiani cattolici in maggioranza, ma con rappresentanti evangelici, musulmani. Tra questi, c’erano anche i ragazzi del centro di seconda accoglienza di Vittoria. Il collegamento telefonico con Kinshasa (Repubblica Democratica del Congo) ha segnato il “passaggio del testimone” e ha dato il via alla loro staffetta per la pace”.
E aggiunge: “Una giornata singolare, non solo per l’entusiasmo dei ragazzi, ma per la consapevolezza di tutti che una marcia per la pace e per l’unità esprime il nostro desiderio di vedere un mondo in pace, un mondo più unito, un mondo che diventi una sola famiglia. Sì, famiglia. E’ la parola azzeccata per esprimere ciò che si avvertiva fra tutti: una gioia che stava sotto ogni parola, ogni attività sportiva, ogni sorriso donato a chi camminava accanto a te e che faceva culminare tutto al momento del time-out, dando quel senso profondo e sacro, di quando la famiglia prega insieme”.
Nel pomeriggio si sono svolti tornei di varie discipline sportive, laboratori artistici, giochi: anche questi sono stati per i ragazzi l’occasione per vivere concretamente “la regola d’oro”: dimostrazione che con voglia e determinazione si possono fare grandi cose. In chiusura, alcuni ragazzi del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Catania hanno raccontato la loro esperienza: una telefonata skype, per un’ora e mezza, con i ragazzi loro coetanei della città siriana di Aleppo. “Un incontro emozionante – racconta la docente Enza Maria Ignaccolo – colpiva la serenità dei ragazzi siriani, il loro modo di adattarsi alla vita quotidiana nonostante le bombe che cadono sulla loro testa. Vedevamo la loro fede ancorata in Dio: credono nella pace ancora possibile. In più, questi ragazzi si adoperano per aiutare ragazzi più disagiati di loro: alcuni sono orfani e cercano di fare delle feste per donare loro un sorriso. Dopo la telefonata, gli studenti del nostro liceo hanno organizzato una “fiera del dolce”: i dolci sono stati venduti durante la ricreazione ai compagni ed il ricavato è stato inviato ad Aleppo”. “Questa testimonianza è stata profonda e toccante – conclude Chiara Scarsi – e ci ha permesso di innestarci nella realtà più difficile di un paese da vari anni in guerra. Noi vogliamo essere con loro a testimoniare che la pace non è un’utopia”.
Infine, il saluto dei ragazzi per l’unità dell’Algeria (musulmani) inviato in audio-video, con la traduzione di Gino Mineo, focolarino italiano che vive in Algeria. “I Ragazzi per l’Unità dell’Algeria – racconta Eliseo Perticarini – ci hanno mandato un messaggio e raccontato le loro esperienze. Abbiamo concluso la giornata, invitando i ragazzi dai 14 ai 17 anni al prossimo cantiere estivo (Stop’n Go – Start Now) che si terrà dal 19 al 23 luglio a Formia, in provincia di Latina, insieme ai Ragazzi per l’Unità del Lazio Sud. Parteciperà anche il complesso internazionale Gen Verde”.