Crescere coi nostri figli

Condividi

Un bilancio sul progetto “Famigliedicuore” di Napoli e  Cosenza

Si dice che sia il mestiere più difficile quello del genitore: domande, dubbi si affacciano ogni giorno dovendo accompagnare i figli nella varie tappe di crescita nei contesti sempre nuovi dove si trovano a vivere.

L’impegno si fa più esigente se il figlio arriva da lontano tramite l’adozione internazionale. Al bisogno di formarsi e confrontarsi con altre famiglie che vivono l’esperienza adottiva, cerca di offrire risposte concrete e innovative il progetto “Famigliedicuore”. Il percorso  dà la possibilità alla coppia di sentirsi meno sola e di essere sostenuta  nella fase delicata in cui il bambino proveniente  da un altro Paese entra a far parte della nuova famiglia e l’avventura si fa unica e meravigliosa, ma anche contrassegnata da interrogativi e responsabilità.  Nato nel 2014 in collaborazione con l’Associazione Unafamigliapertutti Onlus di Ascoli Piceno e realizzato da Azione per Famiglie Nuove onluscon l’obiettivo di divulgare la cultura dell’adozione attraverso il rafforzamento della rete tra famiglie e tra famiglie e istituzioni,  il progetto si è avviato anche in Campania nel 2016  col contributo della Fondazione Banco di Napoli,   e nel 2017 è approdato in Calabria. Tramite  la piattaforma di Crowfounding Meridonare della fondazione Banco di Napoli  si è potuto sensibilizzare a largo il progetto, diffuso anche grazie a diversi eventi solidali, come quelli organizzati da l’ “Associazione Pietra Viva” onlus di Casavatore Napoli, partner del progetto, e al contributo di tanti sostenitori che credono nelle potenzialità di questo percorso costruttivo.

Numerose le attività proposte: da incontri formativi allo sportello di consulenza psicologica, a laboratori tematici per bambini e ragazzi, condotti da una psicologa e psicoterapeuta familiare e da due operatori per l’infanzia per favorire l’ascolto delle emozioni più profonde in un clima di gioco e di partecipazione emotiva, fino ad aperitivi e momenti ludici di socializzazione. “E’  un’esperienza fondamentale per essere dei genitori più consapevoli, per imparare a mettersi in discussione e poi trovare la strada da percorrere come singoli e come famiglia”, commenta una coppia sulla pagina facebook che consente alle famiglie di collegarsi in rete e restare informati su appuntamenti e novità.

Il passaparola tra le coppie ha favorito la diffusione di eventi sul territorio e incontri formativi gratuiti che hanno visto aumentare il numero dei partecipanti nel corso dei mesi, presso l’Istituto Nazareth nel quartiere Vomero di Napoli, facilmente raggiungibile da vari punti della Campania. Attualmente le famiglie coinvolte a vario titolo sono  45, tra cui anche quelle aspiranti l’adozione. Quasi una cinquantina i ragazzi tra i 2 anni e i 16 anni.

“Il tempo vola grazie alla vostra capacità di rendere il tutto molto molto piacevole e andiamo via con ancora tanta voglia di raccontarci, ma portando con noi un nuova riflessione sulla quale soffermarsi.”-  dice una famiglia.

L’importanza delle regole, come gestire la rabbia dei bambini, il rispetto dei tempi di crescita, la costruzione dell’identità, la relazione tra fratelli e i modelli educativi  sono alcune delle tematiche proposte nei diversi gruppi di famiglie, seguiti  da una psicologa e psicoterapeuta familiare, costituiti in base all’età dei figli, dal momento che ogni tappa dello sviluppo ha le sue peculiarità e le sue criticità da approfondire.

“Abbiamo la possibilità di condividere le nostre esperienze e i bambini di stare insieme, giocare, condividere le emozioni. Sono incontri speciali per noi e per i nostri figli”, è un’altra impressione che risuona sui social. C’è anche chi ringrazia “per la ricchezza di contenuti e di emozioni ricevute fino ad ora!” ed esprime il desiderio di vedersi di più: “Sarebbe bello se, oltre a continuare questo percorso, si potessero fare più incontri…!”

Un bilancio positivo anche per il progetto che, a partire da febbraio, si è avviato a Cosenza  con oltre una ventina di famiglie partecipanti, sia adottive che affidatarie, tra cui alcune indirizzate alla sede AFNonlus  dai servizi sociali.

Le famiglie comunicano  paure, perplessità e il bisogno di essere seguite e supportate nel gestire situazioni difficili, ma anche  i benefici di un percorso che ha attivato in loro risorse e il desiderio di mettersi in gioco. Una certezza: la relazione sicura e stabile è la base per la costruzione dell’identità del bambino e dell’adolescente e la condizione indispensabile per vivere serenamente con se stessi e con gli altri.

Giovanna Pieroni

image_pdfimage_print
Condividi

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO