Un’altra economia è possibile, serata di testimonianze di imprenditori

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A Carrù, in provincia di Cuneo, una serata di testimonianze su un’economia che metta al centro le persone prima del profitto. Sono intervenuti imprenditori e lavoratori di aziende da Piemonte e Liguria.

“Persona e lavoro sono due parole che possono e devono stare insieme… senza la persona, il lavoro finisce per diventare qualcosa di disumano… l’individuo si fa persona quando si apre agli altri” sono frasi di quanto ha detto Papa Francesco pochi giorni fa ad una rappresentanza di sindacalisti, e che sembravano riecheggiare quanto sentito poche sere prima a Carrù.

La serata, intitolata “Un’altra economia è possibile?“, era stata fortemente voluta da alcuni giovani lavoratori che non si rassegnano a vivere quasi come macchine la loro professione, ma che vogliono cercare strade che riportino il lavoro ad una dimensione in cui la persona e le relazioni abbiano l’attenzione che meritano. Era accaduto a qualcuno di loro di incontrare imprenditori e lavoratori che hanno fatto di questa visione del lavoro una scelta di vita e di impegno quotidiano. Di qui l’idea di invitarne alcuni a portare le proprie testimonianze, per farle conoscere a colleghi ed amici.

E così eccoci a Carrù, sotto l’ala mercatale, la sera di venerdì 23 giugno. Una serata molto partecipata in cui, in un’atmosfera famigliare, sono state raccontate, anche con immagini, esperienze concrete, comunicate da chi ogni giorno cerca di attuare un’economia che abbia la persona e non solo il guadagno come prima attenzione.

Tra queste Enrica Bruneri, membro del direttivo Aipec (Associazione italiana Imprenditori per un’Economia di Comunione), che ha raccontato la difficile transizione della sua azienda nel tempo della crisi e il recupero di motivazioni e idealità grazie all’associazione di cui è entrata a far parte.

Simona Rizzi, presidente del consorzio Tassano Servizi Territoriali (in provincia di Genova), tanti anni fa da giovane precaria con un gruppo di giovani colleghi incontra un’azienda di famiglia che mette a loro disposizione spazi ed esperienza per formarsi come cooperativa a servizio di tante forme di disagio e di povertà. La cooperativa Tassano è stata un incubatore d’impresa ante litteram che ha dato origine via via alle 33 cooperative che costituiscono oggi il Consorzio.

Marco Trabaldo, della cooperativa Villa Sole e del Gruppo Arco di Torino, 25 anni fa con alcuni amici fonda una cooperativa che si occupa inizialmente di tossicodipendenze, e ora gestisce numerose strutture e servizi a favore di minori, extracomunitari, persone con disabilità o con ritardi di apprendimento. 

Attilio Ianniello, presidente del Comizio agrario di Mondovì (ente morale che da fine ottocento cerca di coniugare agricoltura e cultura sociale), ha sottolineato l’impegno del Comizio a diffondere le ragioni di un’agricoltura più rispettosa dell’ambiente, e quindi dell’uomo, e la necessità di salvaguardare la biodiversità.

E infine Emanuele Bressi, giovane imprenditore agricolo di Fossano, con orgoglio ed entusiasmo ha raccontato i suoi 365 giorni di esperienza in questo settore, dopo aver rilevato un anno fa l’azienda di famiglia.

Ancora un monregalese, Mauro Ventura (ora a Torino), ha presentato l’idea che sostiene alcune di queste esperienze, quella dell’economia di comunione, un nuovo modo di intendere e vivere l’economia, proposto da Chiara Lubich (fondatrice del Movimento dei  Focolari) dopo aver visto, in un suo viaggio, le drammatiche contraddizioni delle città brasiliane.

La serata di Carrù ha portato tanta gente comune, che ogni giorno affronta le sfide di un mondo del lavoro a volte cinico e impietoso, a ritrovare la speranza che è possibile un modo diverso di fare economia e lavorare, mettendo al centro la persona e non il profitto, e rimanendo fedeli ai valori più nobili che ogni persona porta in sé. E’ per questo che dal titolo dell’articolo abbiamo tolto il punto interrogativo.

Spirito Oderda – Lucia Salari

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