Sono molte le Mariapoli che si stanno svolgendo in questo periodo in giro per l’Italia, e una di queste è quella che si è svolta a Lamezia Terme. La sua particolarità? Essere stata progettata non come evento a sé, ma per sostenere il progetto “Start Now” del Gen Verde portato in città dalla Fazenda da Esperanza, a cui avrebbero dovuto partecipare una sessantina di “giovani missionari”, e che si sarebbe concluso, oltre che con la realizzazione di due spettacoli, anche con l’inaugurazione della Fazenda femminile a Conflenti.
Nonostante alcune premesse che potevano essere sfavorevoli, come il periodo estivo e alcune difficoltà logistiche, la comunità dei Focolari, per sostenere il progetto, ha coinvolto anche i propri ragazzi. Le giornate del centinaio di giovani che ha preso parte al progetto (e tra loro anche un gruppo di giovani immigrati) sono state intense: al mattino l’impegno era tutto per i workshop artistici, mentre nel pomeriggio lo sguardo era rivolto al servizio della città, dove i ragazzi si sono resi protagonisti di azioni concrete, come ad esempio un’azione ecologica in spiaggia.
Toccante il pomeriggio trascorso con un gruppo di minori provenienti da un Centro di accoglienza di Vibo Valentia che hanno donato le loro forti esperienze, testimoniando la speranza trovata per l’amore ricevuto.
Tutti hanno potuto fare un’esperienza definita da loro stessi come indimenticabile, dove ciascuno ha sperimentato la forza del volersi bene reciproco che sa tirare fuori i talenti nascosti e il profondo che ognuno porta dentro di sé. Un’esperienza che i giovani hanno potuto donare anche attraverso le performance dei due, applauditissimi, spettacoli. “Musica, luci e colori infiammano il Teatro Grandinetti con il concerto del Gen Verde. Lo spettatore si ritrova a visitare mondi e storie differenti arricchendosi interiormente”, così un giornale locale ha raccontato la prima volta del Gen Verde a Lamezia Terme.
Parallelamente in città si svolgeva la Mariapoli, al cui interno si sono svolti diversi laboratori tematici: l’Economia di Comunione, con una Scuola di Economia sociale, civile e di comunione che ha visto la partecipazione di diversi imprenditori della Calabria, la politica, l’accoglienza e un approfondimento di alcuni punti della spiritualità del Movimento dei Focolari.
Tanti gli echi arrivati dai quattro laboratori: la sorpresa per la scoperta di un’idea “rivoluzionaria” di economia, vista già vissuta nelle esperienze concrete che sono state presentate e che ha permesso di partire con idee imprenditoriali e piste realizzabili per valorizzare ciò che già c’è nel territorio. Un giovane si è così espresso: “è stato un laboratorio di idee, speranze, possibilità, che ha formato non imprenditori, ma persone consapevoli per poter gestire una vera impresa”.
Il Laboratorio “Viaggio nella politica – Alla ricerca delle ragioni dell’impegno sociale” ha riunito sindaci, politici in genere e cittadini attivi ai quali ha proposto la fraternità quale principio e metodo dell’agire politico. Interessanti e appassionati sono stati gli interventi della Coordinatrice del Patto civico di Reggio Calabria e di alcuni ei Sindaci presenti (6 Sindaci e 2 Vice Sindaco), tra cui quello di Lamezia Terme, per la prima volta in contatto con il Movimento dei Focolari, che arrivato in Mariapoli con tanta delusione e amarezza e ne è uscito sereno e rimotivato.
Tutti hanno convenuto sul fatto che la fraternità possa essere l’elemento che, in quanto recepito e vissuto, può consentire alla politica di riscattarsi dalla attuale crisi di valori e di recuperare il rapporto con la cittadinanza amministrata in un duplice processo che veda il valore della fraternità vissuto tanto da chi amministra che da chi è amministrato. Molto importante, in questo senso, il corale appello sull’importanza della formazione dei giovani a questo valore e la corale richiesta di continuare con questi incontri, perché il luogo di speranza trovato non rimanga episodico.
Il laboratorio “L’accoglienza, un talento della Calabria” è stato un “luogo” che ha dato voce ai migranti; le varie toccanti esperienze di accoglienza hanno fatto vedere la fraternità già in atto in un rapporto di reciprocità tra migranti e accoglienti, uscendo dal laboratorio tutti più fratelli.
Toccante è stato l’intervento di Mimmo Lucano, Sindaco di Riace, famoso a livello internazionale per aver creato un modello di integrazione sociale. Cinquecento profughi, su una popolazione di 1.800 abitanti, sono diventati residenti e hanno aiutato il paesino a sviluppare attività di microeconomia basata soprattutto sulle attività di artigianato. Così strade e case ormai abbandonate sono state ripopolate da una comunità multietnica che ha ridato vita al paese.
Il laboratorio “Una Via Nuova: la spiritualità dell’Unità” ha dato la possibilità poi a molte persone di approfondire alcuni punti della spiritualità del Movimento dei Focolari.
“Speranza” è la parola che meglio di ogni altra può riassumere l’esperienza vissuta in Calabria in questa intensa settimana, e che è spesso riecheggiata nelle parole di tanti partecipanti nelle diverse espressioni che ha assunto la Mariapoli in terra calabrese.
Una parola che in questa terra ha un significato particolare, ma che da oggi può contare su tante mani e tanti cuori, pronti a coltivarla per il bene della propria terra.