Tra programmazione e creatività

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Punti di vista n. 22

Nella nostra società in cerca di sicurezze e di efficienza, un aspetto che viene ritenuto importante da tanti è avere un programma definito, meglio se a lunga scadenza: obiettivi chiari, percorsi certi, date stabilite. L’efficacia di questa dinamica è indiscutibile.

L’improvvisazione non fa bene a nessuno e rischia di essere a volte destabilizzante. Si parla così ad esempio dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, monitorati dalle Nazioni Unite e volti a favorire lo sviluppo ambientale, economico e sociale; degli Orientamenti pastorali della Chiesa italiana per il 2010-2020 particolarmente dedicati all’impegno educativo; degli obiettivi Europa 2020 per l’occupazione. E potremmo citarne altri.

Non sempre funziona tutto come previsto. A volte non basta avere le cose per iscritto, soprattutto se non c’è stata un’ampia condivisione iniziale o se si è voluto ottenere un risultato a tutti i costi. A volte, serve anche la pazienza di ascoltare, aspettare, per poter arrivare al traguardo magari più tardi, ma insieme. Con l’orecchio attento alle novità dello Spirito.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n. 9 / Settembre 2017 pag. 41

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