Le notizie del telegiornale mettono in risalto le grandi povertà del mondo, cerco di evitare di abituarmi all’idea che tanto le cose rimarranno sempre così, che non ci si possa fare nulla!
La giornata dei poveri ha rafforzato in me la convinzione che per contrastare la povertà si può fare qualcosa, sia dal punto di vista economico che come adesione concreta alla fraternità.
Faccio l’esperienza che dopo che mi sono sintonizzato con Gesù dentro di me e nell’unita’ con i fratelli che condividono con me un percorso di vita cristiana, capisco mano a mano in che direzione andare, quale priorità dare, che la povertà è un’occasione unica e irripetibile per cercar di vivere il messaggio di Chiara Lubich quando parla di amare per primi, amare tutti e senza aspettarsi niente..
Da un po’ di tempo, alcuni di noi hanno iniziato a seguire un gruppo di richiedenti asilo in sinergia con la Caritas. Ad un certo punto, una volta faticosamente ottenuto le varie autorizzazioni, per questi ragazzi arriva il momento di affrontare il mondo … e questo è il momento forse più difficile, qualcuno va via (anche senza avere punti di riferimento accettabili), qualcuno si arrabatta come può, qualcuno chiede l’elemosina.
Proprio per queste persone abbiamo sentito la necessità di fare qualcosa. E’ stato possibile contare sulla disponibilità di un alloggio di proprietà della parrocchia, in parallelo si è sottoscritto un impegno per la copertura economica delle spese vive (acqua, luce, riscaldamento ecc…) e specialmente di accompagnare i ragazzi a proporsi al mondo.
Per comodità li chiamiamo “I ragazzi di Variglie “(Variglie è una località in provincia di Asti).
L’avventura sta andando avanti con la collaborazione della comunità del Movimento dei Focolari e non solo. Venerdi 10 Novembre è stata organizzata una cena home restaurant con menu prettamente gambiano preparato dagli stessi amici e organizzata da un meraviglioso gruppo di giovani nostri amici: erano presenti 60 persone, tra le quali il Vescovo, il Sindaco di Asti e il presidente della Caritas.
In questa occasione si è data visibilità a delle bellissime iniziative che danno speranza a chi ha tutte le ragioni del mondo per non averne! Sono i poveri di speranza, categoria molto vasta, specialmente chi non ha il lavoro: come fare ad aiutare chi è povero di speranza e non ha il lavoro?
Quello che cerchiamo di fare con i ragazzi di Variglie è stare con loro, cercare di capirli e loro recepiscono questo nostro sforzo, si aiutano tra di loro con lo stesso spirito di fraternità, mettono in comune i proventi di eventuali piccoli lavori per comprare un po’ di carne ecc …, riescono a condividere quel poco che possiedono.
Proprio in contemporanea con la cena gambiana, mentre si dava risalto a queste iniziative da parte delle autorità, si è vissuta la conclusione di una delle tante situazioni di emergenza.
Mario, uno di loro, aveva deciso di affrontare il mondo senza alcun riferimento. Dopo aver bussato a varie associazioni a Milano e Torino, e dopo aver dormito in qualche sottopassaggio si è rifatto vivo con noi. Quando abbiamo chiesto ai ragazzi di Variglie se erano disposti a farsi un po’ stretti per accoglierlo, hanno subito risposto di si.
Mario è arrivato sulla scena della cena gambiana come valore aggiunto, un povero non previsto per il quale si poteva fare qualcosa!
Renato Damosso