La sfida e la carta vincente

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Esperienza controcorrente di un agente di commercio che usa come tattica di vendita l’attenzione e l’amore al fratello.

Sono un agente di commercio, un giorno mi trovo a pranzo in una trattoria con un collega. Questo, con un senso di sufficienza, mi mostra che nel portafogli ha ben sette tessere di partiti diversi, dicendomi: “Se non fai il furbo… non riesci a vendere!”.

Subito gli manifesto che provo disappunto sul suo comportamento, perché lo trovo un modo moralmente molto scorretto. Egli mi ribatte: “Prova tu con le tue fantasie spirituali, se riesci ad entrare in quella ditta (e mi fa il nome) senza far vedere che anche tu hai quelle tendenze politiche”.

Questa provocazione la prendo come sfida con Dio.

Io tessere non ne ho; mi rivolgo ai clienti innanzitutto con l’intento di voler loro bene, cercando di risolvere i loro problemi onestamente senza scendere a compromessi. E’ così che mi preparo a visitare anche la ditta citata; non nascondo, con un po’ di timore.

Dopo aver presentato i miei prodotti e relativi prezzi al responsabile degli acquisti, poiché aveva dimostrato poco interesse, mi accingo, salutandolo, ad uscire dall’ufficio un po’ disarmato e, in un certo senso, perdente. Ma in quel breve incontro, mi ero accorto di avere a che fare con una persona molto sofferente. Sono già alla porta, quando avverto nell’anima che quella sofferenza era diventata la mia; torno sui miei passi e chiedo semplicemente: “Ma lei è sicuro di stare bene?”. Questi, quasi con gli occhi sbarrati mi chiede: “Come mai questa domanda?”. Rispondo: “Non so, forse è solo un’impressione… ma mi pare che lei non stia molto bene”. Rinnovo i saluti ed esco definitivamente.

Il giorno dopo in ufficio, con mio stupore, ricevo la telefonata proprio di quel cliente che mi dice: “Senta, la volevo ringraziare per quello che mi ha detto ieri”. Io subito ribadisco: “Almeno, non mi prenda in giro!”. Lui replica: “Da quando è andato via lei, continuava a risuonarmi dentro quella frase, così la sera sono andato dal mio medico, che mi ha confermato che potevo avere un collasso da un momento all’altro e che bisognava intervenire subito con un’energica cura!”.

Lo stesso giorno ricevo una richiesta d’offerta dalla segretaria di quella ditta, che subito si tramuta in un ordine consistente; così, non solo ho trovato un grosso cliente senza prendere la tessera del partito, ma ho aiutato una persona a stare meglio. Ma la cosa che più mi ha commosso, è stata lo scoprire che mettere l’amore al primo posto nelle nostre relazioni è sempre la carta vincente.

Fonte: dal sito Focolari Lombardia Est

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1 commento

  1. grazie per queste pagine che riportano all’essenziale : il Vangelo vissuto che rende capaci di capovolgere situazioni e trasformare il mondo attorno a noi

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