Per un Ministero della Pace

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Il Movimento dei Focolari in Italia aderisce insieme ad altri alla campagna promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII in favore dell’istituzione di un Ministero della Pace. Di seguito la lettera in cui si spiegano le motivazioni dell’adesione e il lavoro dei Focolari in Italia per promuovere un’economia “disarmata”.

Carissimi della campagna per un Ministero della Pace in Italia,

crediamo la visione profetica  che vi sostiene nel promuovere l’istituzione di un dicastero dedicato ad «una politica strutturale di pace», sia espressione di un realismo necessario in questo nostro tempo.

Come ha detto papa Francesco nel 2014 davanti al sacrario di Redipuglia, che testimonia l’orrenda carneficina di un’intera generazione nel primo conflitto mondiale, «anche oggi dietro le quinte ci sono interessi, piani geopolitici, avidità di denaro e di potere, c’è l’industria delle armi, che sembra essere tanto importante!». È davanti a questo coacervo di poteri che legittima e promuove le guerre, che bisogna essere capaci di dare una risposta eloquente come esseri umani che vogliono avere cura del mondo.

In questi ultimi anni abbiamo promosso una proposta di azione in Italia per rimettere al centro del dialogo sociale e politico la questione della presenza delle bombe nucleari sul nostro territorio, la violazione della legge 185/90 sulla produzione e commercio di armi, la concentrazione nel settore delle armi del gruppo  Finmeccanica Leonardo  a discapito della produzione civile e, infine, il caso più eclatante dell’invio dal nostro Paese di bombe utilizzate dalla coalizione saudita nel conflitto in corso nello Yemen.

Purtroppo la Camera dei deputati ha respinto le mozioni avanzate per decretare lo stop immediato all’invio di armi destinate ad una guerra che colpisce la popolazione  civile, senza risparmiare scuole e ospedali, senza dimenticare l’epidemia di colera che interessa quella che l’Onu ha descritto come grave disastro umanitario. Le mozioni respinte, pur con qualche obiezione di coscienza, da una maggioranza trasversale parlamentare e dal parere contrario del governo riprendevano le istanze avanzate da diverse associazioni e movimenti, compreso quello dei Focolari, che chiedevano semplicemente di aderire alle risoluzioni adottate dal parlamento europeo per uno stop immediato all’invio di armi verso l’Arabia Saudita.

Siamo presenti nel comitato che in Sardegna, dove si producono le bombe, si batte, con mite ostinazione, per una riconversione economica integrale nel Sulcis Iglesiente perché i territori che più soffrono della crisi non siano messi davanti al improponibile ricatto occupazionale tra lavoro e bombe.

Noi che, come voi, siamo a favore della vita in ogni fase dell’esistenza, sappiamo bene che non possiamo volgere lo sguardo da un’altra parte se vogliamo restare fedeli alla Costituzione che ripudia la guerra e deve improntare la propria politica internazionale  a questo imperativo vincolante.  Siamo convinti con Giorgio La Pira che senza  agire sulle leve economiche e finanziarie non resta altro che la “magra potestà delle prediche”. Ma non sono le vuote prediche che sono all’origine della vostra idea di un ministero della Pace in questa nostra Italia che lo stesso La Pira invitava a costruire come un ponte di fraternità e non una piattaforma della guerra.

«Non basta il riarmo e neppure il disarmo per rimuovere il pericolo della guerra: occorre ricostruire una coscienza». Con queste parole che ci ha lasciato Igino Giordani siamo interessati ad offrire il nostro contributo a partire dai contenuti esposti per una futura istituzione che non è affatto irrealizzabile se solo si vuole lavorare assieme, fin da subito, per mettere in pratica seriamente la nostra Carta Fondamentale che ha nella centralità della persona la sua pietra angolare.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Movimento dei Focolari – Italia

 

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