Dall’interno della frattura esperienza di vita e proposte
Assisi, 2-4 febbraio 2018
“Una vera esperienza di famiglia!”… Questo è stato uno dei commenti più ricorrenti alla fine del convegno che si è svolto ad Assisi, organizzato da Famiglie Nuove Italia e pensato per fare, appunto, un’esperienza di famiglia con coppie e persone che vivono la realtà della separazione nel proprio matrimonio.
E non c’è contraddizione nei termini… Lo si è capito fina dal primo giorno con l’intervento di padre Marco Vinelli, frate minore e parroco di Santa Maria degli Angeli, che ci ha letteralmente “spiazzato” con il suo intervento “Dalla ferita un cammino possibile. Dialogo con la cultura temporanea”.
Padre Marco, infatti, ci ha offerto una prospettiva originale, attuale e coinvolgente, adatta per tutte le dimensioni della vita di famiglia (dai fidanzati, ai coniugi di qualsiasi età, a chi vive il dolore di una separazione).
E’ partito dalla constatazione che nella nostra vita è come essere su una nave ed aver impostato la propria rotta. Il deviare anche di pochissimo, di un grado, a lungo andare nel corso del nostro lungo viaggio, ci fa poi ritrovare in destinazioni inaspettate ben lontane dalla destinazione iniziale impostata in origine.
Come fare per correggere la rotta? Ci vuole la nostra parte di attenzione quotidiana, ma soprattutto del perdono inteso come “surplus di dono” – il dono é nella logica della gratuità – e come grande opportunità rigenerante verso i nostri prossimi.
In continuità con il primo intervento, Michele De Beni, professore all’università Sophia, psicoterapeuta e pedagogista, ha proposto alcuni spunti di riflessione sull’essenza della “relazione” sotto il titolo “Genitori ancora” e una provocazione: “Chiamalo amore – Un fenomeno culturale contradditorio”. Amare non ci garantisce il non tradimento.
Con un approccio originale, sono state poste alcune domande all’uditorio, per trasmettere praticamente “come” educare – anche attraverso l’esperienza della separazione – e stimolando a trovare in ciascun dentro di sé le risposte.
Partendo dalla consapevolezza che si è genitori “sempre”, sono stati messi in risalto alcuni aspetti chiave di un percorso che può aiutare a superare le difficoltà con i figli, il senso di colpa legato alla rottura e all’aver negato loro una famiglia unita. Tra questi, la comunicazione – relazione, il saper ascoltare, il dialogo, l’accompagnamento, la misericordia, la rete di rapporti da coltivare intorno noi.
Il terzo momento, proposto da don Natale Monza, ha consentito di ripercorrere l’esperienza di vita della Madonna, alla luce di alcune tappe significative che rappresentano quell’itinerario spirituale chiamato “la via mariae”. In particolare, la forza e la luce di Maria Desolata hanno aiutato a riconoscere anche gli aspetti più dolorosi della propria esperienza di vita e, dove possibile, ad elaborarli spiritualmente e umanamente – proprio come la Desolata – fino a farli diventare una spinta per andare “oltre”, per uscire dal buio e condividere e asciugare le lacrime di chi ci sta intorno.
Un aiuto alla riflessione di più ampio respiro sulla famiglia e le sue crisi è arrivato sia da alcune testimonianze offerte da persone che vivono la separazione e la fedeltà al matrimonio sia dalla proiezione video del tema svolto da Chiara Lubich a Lucerna (Svizzera) nel maggio del 1999 al convegno internazionale:“La famiglia è il futuro”.
Hanno fatto parte integrante del programma la visita guidata alla basilica di San Francesco e lo spettacolo teatrale, “Valigie”, proposto da Fabrizio Giacomazzi e Andrea Carretti. Anche questi momenti sono serviti per costruire e consolidare rapporti veri e di condivisione tra tutti i partecipanti.
Il successo di questo convegno ha radici profonde, nel dolore vissuto, elaborato e offerto da parte di tanti che hanno voluto partecipare mettendosi in gioco in prima persona, a partire dall’equipe che si è prestata ad organizzare questi giorni, composta da coppie e da separati provenienti da diverse parti d’Italia.
Tre giornate di Ri-costruzione nella relazionalità scaturita dall’amore reciproco fra tutti i presenti, terminate con un grande desiderio di ritrovarsi per raccontare ancora i passi di vita personali e condivisi con altri per consolare, asciugare lacrime, rigenerare.