Mio padre ci ha lasciati quando ero ancora piccolo. Mia madre è caduta in depressione e ha cominciato a bere. Sono stato educato dalla nonna materna. Quando mia madre è morta tragicamente, ero nell’adolescenza e più volte ho meditato come vendicarmi.
In seguito però ho conosciuto una ragazza che mi ha introdotto nella sua comunità parrocchiale. Pian piano ho scoperto Dio, la vita interiore, e ho ritrovato pace ed equilibrio. Quando ci siamo sposati, potevo dire che la mia famiglia era quella comunità.
Un giorno, al posto del lavoro, si è presentato un tale che s’è detto essere mio padre. Era desolato e temeva la mia reazione. Ma l’ho accolto con calore, gli ho parlato della bambina che era nata e l’ho invitato a casa. È venuto, assieme alla compagna, una settimana dopo.
Li abbiamo accolti con grande festa e affetto. Più che nonni, ci sembravano due nuovi figli adottivi. Da allora la nostra vita in famiglia è cambiata e anche la loro. Il passato è come se non esistesse. Esiste soltanto la volontà di ricominciare da zero.
P.P.
Da: “Il Vangelo del giorno” – N. 4 Aprile 2018 p. 71 – Città Nuova Editrice
Dalla lettura di queste esperienze traggo conforto e incitamento a vivere con più disinvoltura la parola, uscendo da un guscio di buoni sentimenti-