Il Genfest in Albania “Beyond all borders-Pertej Kufijve (in albanese) è stato in contemporanea con quello che si è tenuto nelle Filippine, a Manila, e ha accolto circa 120 partecipanti da varie paesi e città dell’Albania con un gruppo di giovani da Skopije (Macedonia), una giovane tedesca di Stoccarda, cristiani, musulmani e non credenti. In particolare nella settimana pregenfest, i due focolari sono stati cantiere-luogo di incontro tra albanesi e chi era venuto dall’Italia, in un’esperienza di famiglia e di amore scambievole molto semplice ed intensa.
Come un intreccio passando dal locale al globale, sono stati realizzati 4 workshop nell’ambito dell’ economia civile, della cultura della legalità, sui pregiudizi, sui rapporti interpersonali e i social network, che insieme ai collegamenti streaming con Manila hanno aiutato i giovani a vivere “Beyond all borders” aprendosi alla realtà del mondo unito. I gen, con le loro competenze di studio, si sono impegnati ad essere “costruttori attivi” in questi gruppi di lavoro in un dialogo con gli esperti venuti dall’Italia e quelli albanesi, aprendo cammini per dare la possibilità di addentrarsi con occhi nuovi nella realtà locale/mondiale e vedere possibili cambiamenti concreti.
Il sabato pomeriggio (7 luglio) si sono vissuti semi di fraternità, visitando realtà concrete (case con disabili e senza tetto) e conoscendo alcune realtà ecumeniche ed interreligiose in Tirana. La visita nella Cattedrale ortodossa accompagnati dal Vescovo ortodosso Ate Asti, nella Moschea, presso il Centro Nazionale delle Chiese Evangeliche con il Pastore Ergst, hanno preceduto il flash mob al Parku Rinja nel centro della città, dando visibilità al Genfest.
C’è stata ogni giorno la presenza dei vescovi Mons. Massafra di Scutari, Mons Vitale di Lehze (responsabile della Pastorale Giovanile nazionale), Mons Frendo Arcivescovo di Tirana, ed il Nunzio apostolico Mons.Charles Brown.
Il Genfest è stato accompagnato da momenti di festa e preghiera con l’impegno di tutti per far sì che fosse “un momento di Dio”: c’era un clima di gioia tra tutti i giovani. E’ servito a mettere in rete il nord e il sud del paese, e far sperimentare allo stesso tempo l’internazionalità e la bellezza della nuova generazione che di per sé è portata a superare i confini. Nelle impressioni comunicate in vari momenti o in sala, si sono visti la gratitudine, la gioia dei partecipanti e il desiderio di rimanere in contatto e uniti nell’impegno di “amare, ricominciare, condividere”. come ha detto Maria Voce al Genfest a Manila. Ognuno è ripartito con queste tre parole stampate su un cartoncino.
Oltre i giovani intorno al focolare, la maggioranza dei partecipanti era accompagnata da religiose e religiosi presenti in Albania. La nota caratteristica di questo Genfest è stato proprio il lavorare insieme alla Chiesa in Albania nel percorso verso il Sinodo dei giovani, una tappa per riprendere tanti rapporti con cristiani di altre chiese e con i musulmani che ora vogliono proseguire in questo cammino di dialogo concreto.