“ Ma è già finita?” È il commento generale delle circa 300 persone che hanno partecipato alla Mariapoli che si è svolta nella località di Prati di Tivo, in Provincia di Teramo, dal 17 al 19 agosto.
Un clima di famiglia ha accolto nella splendida cornice del Gran Sasso le persone di alcune comunità del Movimento dei Focolari dell’Abruzzo. Nato come un semplice week end per stare insieme tra i membri di queste comunità locali, si è trasformato, strada facendo, in una vera e propria “Città di Maria” che ha accolto cittadini e famiglie di altre regioni.
Il programma dal titolo “ Week-End in cordata: ci lega l’Amore” ha visto alternarsi momenti in profondità con momenti di gioco e passeggiate, occasioni, queste, per costruire rapporti, conoscersi e aiutarsi.
Davvero i partecipanti si sono sentiti legati in cordata dove ognuno ha avuto la possibilità di raggiungere la “propria” meta, anche aiutati da uno splendido sole che ha brillato nei momenti opportuni, nonostante le previsioni non proprio favorevoli.
Arrivati dalla mattina del venerdì un po’ alla spicciolata, i primi mariapoliti hanno avuto modo di trascorrere il tempo in dialogo. Aiutati dal breve video di Chiara Lubich su: “La legge della Mariapoli”, le persone hanno condiviso la forte esperienza fatta nella loro prima Mariapoli, evento che ha cambiato la loro vita.
La prima serata si è svolta all’insegna dei più bei momenti di famiglia, arricchita da momenti di spettacolo per piccoli e grandi.
Il momento di meditazione proposto sabato mattina ha dato il “la” alla giornata. Il filmato proposto, tratto da una trasmissione televisiva, ha fatto rivivere, in sintesi, tutte le realtà dell’Opera di Maria a dieci anni dalla morte di Chiara.
Silvia e Peppino ci hanno poi introdotti nel mondo dell’educazione e della possibilità di un percorso formativo intrapreso in combinata con genitori e figli che sta dando frutti di grazia bellissimi. Subito dopo, via libera ai quattro itinerari escursionistici “in cordata” tra scalate e semplici passeggiate su per i sentieri del Gran Sasso.
Dopo un breve riposo, nel pomeriggio è stato dato vita ai “giochi in famiglia” allestiti dal gruppo di Sportmeet. In alternativa ai giochi, i momenti del “Caffè Culturale”, curati dall’equipe di Città Nuova, sono risultati interessanti momenti di approfondimento dove sono emerse esperienze veramente interessanti sulle realtà le più disparate della quotidianità.
A Tarda sera, il gruppo musicale degli EIS ha proposto uno stralcio dello spettacolo sulla vita di “Pietrino Di Natale” ragazzo del Movimento Diocesano di Ornano, in provincia di Teramo, di cui è appena avviato il processo di beatificazione.
La domenica mattina, dopo l’ascolto di una conversazione di Chiara su “Maria” tenuta a Castel Gandolfo, e alcuni stralci della visita del Papa Francesco a Loppiano dello scorso marzo 2018, alcuni mariapoliti hanno donato la loro esperienza in un clima di ascolto profondo.
Marisel ci ha fatti entrare tutti nel “salotto di casa sua” comunicandoci le radici del suo “sì” totalitario a Dio nella strada del Focolare.
Orsola, sposata e madre di due bimbe, ha raccontato la sua delicata esperienza di salute e di come questa sofferenza abbia fortificato il loro rapporto di coppia.
Amedeo ci ha aperto i cancelli del carcere di Castrogno, a Teramo, dove, insieme ad una piccola equipe, si reca settimanalmente a dialogare con i detenuti su argomenti che scaturiscono dalla lettura di articoli di Città Nuova. Un’esperienza, questa, che ha coinvolto anche studenti delle scuole superiori.
Il week end è stato allietato da un folto gruppo musicale costituito dai ragazzi/e che, via via, si è arricchito della presenza di giovani e adulti: è stata una delle perle della Mariapoli che ha conquistato tutta la sala.
La celebrazione eucaristica ha rappresentato il momento culmine di ogni giornata; la presenza di Don Pietro è stata particolarmente preziosa e ci ha aiutato, con il suo stile diretto e coinvolgente, a cogliere le grazie di ogni momento.
Ci sembra che questi giorni siano il frutto di un lavoro comunitario dove ognuno ha messo al suo posto il proprio tassello.