Lavoro in un’azienda che produce computer. Per la definizione di un progetto stavo cercando uno specifico componente elettronico che avrebbe ridotto di molto i costi del prodotto, ma avendo tutti i fornitori interpellati dato risposte negative, avevo deciso di progettarlo io e di chiedere alla successiva riunione settimanale di posticipare la fine del progetto di una settimana, dato il maggior lavoro necessario.
Durante la riunione, però, vengo a sapere da un mio collega, in un difficile momento familiare, che non è riuscito a terminare un lavoro a lui a dato. Mentre il direttore generale fa la voce grossa, capisco che è il momento di amare concretamente questo collega, per cui gli propongo di terminare io il suo lavoro.
Subito dopo, però, penso che oltre a non avere avuto la settimana in più che mi occorre, dovrò dedicare tanti giorni a questa nuova attività; penso a mia moglie che mi vedrà solo dopo le 10 di sera…
Arrivato nel mio ufficio, trovo ad aspettarmi un fornitore che, senza appuntamento, è venuto a portarmi il componente cercato per mesi.
(tratto da Il Vangelo del Giorno, Città Nuova, anno V, n.2, marzo-aprile 2019)