Come trasmettere il Vangelo in un’epoca di cambiamento? Mistica del noi e cultura del dialogo

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Come trasmettere il Vangelo in un’epoca di cambiamento, in un periodo dove sembra che la “cristianità” intesa come “universo cristiano” non esista più?

Sono alcune questione poste nelle due relazioni di questi due giorni, tenute dal Professore Vincenzo Di Pilato su Vita e annuncio del Vangelo e da Mons. Vincenzo Zani su La comunità cristiana: educante.

La vita della Parola porta con sè un cambiamento di mentalità, di vita, di modo di agire. Ma non solo,  crea la comunità, una comunità che genera e continua a generare uomini e donne rinnovate dal Vangelo. Bisognerebbe trasmettere sempre di più e con forza che la Parola va vissuta. Una proposta in questo senso sono gli incontri chiamati della “Parola di vita” dove, oltre a conoscere la Parola, la si cerca di vivere, di raccontarsi vicendevolmente le proprie esperienze vissute, ed infine di agire in conformità. Incontri che aiutano ad imparare il linguaggio del Vangelo ed aiutano a creare una comunità che sia allo stesso tempo “scuola e casa di comunione” e comunità “in missione”.

Ma, come ci ha ricordato Mons. Vincenzo Zani,  ci vuole un cambiamento di paradigma nella trasmissione della Parola, e della formazione in generale: occorre passare dall’insegnamento all’apprendimento, ossia non dare solo nozioni ma dare gli strumenti perchè  l’altro possa apprendere. Bisogna evitare il tecnicismo, anche se i tempi che viviamo esigono preparazione e efficacia. Bisogna imparare a conoscere, imparare a fare, imparare a convivere, imparare ad essere.

L’Opera di Maria nel suo insieme è un progetto educativo. Porta con sé un Carisma che ci aiuta ad aprire orizzonti e ad entrare nella complessità dell’ oggi. E Maria stessa ci indica la vita, con la sua vita, per un metodo di pastorale adatto ai tempi di oggi.

La visita all’Istituto universitario Sophia ci ha fatto toccare con mano un metodo di trasmissione di cultura che è anche vita perché basato sulla “mistica del noi” e la “cultura del dialogo”, tanto care a Papa Francesco. Ed allo stesso tempo è un luogo di incontro dove il progetto educativo dell’Opera di Maria può esplicitarsi in tutte le sue componenti.

Poi, ieri pomeriggio, un momento molto arricchente: alcuni di noi si sono trasformati in “libri” che venivano letti da altri, a gruppetti (le proprie esperienze condivise come fossero dei libri pieno di vita della parola vissuta).

Alla fine della giornata qualcuno diceva: “Questo non  è un corso, ma un percorso di vita che si spiega davanti a noi”. E ci sembra che esprima molto bene ciò che stiamo vivendo in queste belle, intense e calde giornate a Loppiano!

 

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