La sicurezza disumana

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“Non siamo indifferenti né rassegnati di fronte allo scenario politico e sociale del nostro Paese. L’approvazione del Decreto sicurezza bis pone un’ulteriore sfida alla nostra comunità nazionale. In questi giorni siamo nel Trentino per una Mariapoli Europea, che ha visto la partecipazione di persone da 35 Paesi di tutto il continente, dal Portogallo alla Russia, dalla Scandinavia a Malta e che ci ha permesso di sperimentare già quell’unità nella diversità riconciliata tra i popoli, aperta al mondo, che tanti cittadini, comunità e gruppi stanno già realizzando ogni giorno. Insieme all’impegno per costruire nel quotidiano e nel locale il bene comune, a partire dalla tessitura di relazioni interpersonali, sosteniamo lo sforzo di puntare in alto invitando al dialogo tutti coloro che lo desiderano sulla base del valore della fraternità universale. Rilanciamo l’editoriale di Aurora Nicosia, pubblicato sul sito di Città Nuova, che condividiamo pienamente”.

Rosalba Poli e Andrea Goller, responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

La sicurezza disumana

7 agosto 2019 / DI AURORA NICOSIA

Fonte: CITTÀ NUOVA

C’è sgomento di fronte all’approvazione del Decreto sicurezza bis. Chiediamo a noi stessi e ai nostri politici di ridare cittadinanza alla dignità di ogni persona. C’è sgomento di fronte all’approvazione del Decreto sicurezza bis. Chiediamo a noi stessi e ai nostri politici di ridare cittadinanza alla dignità di ogni persona.

Non credo sia necessario ribadire ai nostri lettori la posizione di Città Nuova in materia di migranti. Chi ci segue quotidianamente sul sito ed anche sul mensile sa bene che per noi il punto di riferimento, indipendentemente dai governi di turno, è l’evangelico «Ero forestiero e mi avete ospitato». Senza “se” e senza “ma”, anche se siamo convinti che i diversi governi nazionali, a ogni latitudine, abbiano il dovere di gestire nella migliore maniera possibile il flusso di gente disperata, in fuga da fame, miseria e guerre.

I nostri lettori conoscono bene e diffondono anche via social i ripetuti interventi sulle diverse navi lasciate per settimane in balia delle onde dell’odio, dalla nave Diciotti lo scorso anno alla Sea Watch lo scorso mese, articolo quest’ultimo che ha registrato ben 8.853 condivisioni su Facebook, a dimostrazione che non siamo in pochi a credere che l’accoglienza e il rispetto della dignità umana non solo siano possibili, ma anche doverosi, costi quel che costi.

Il cosiddetto Decreto sicurezza bis, approvato definitivamente al Senato in questi giorni, come abbiamo scritto ieri, ha alzato all’inverosimile i “costi” di questo dovere iscritto oltre che nelle leggi del mare, anche in carte costituzionali e nel diritto internazionale. E ci sentiamo quasi autorizzati a pensare che ci siano politici intenzionati ad ottenere certi risultati, molto lontani dal bene comune,… costi quel che costi, appunto. Anche se nel conto vanno messi morti in mare o nel deserto
libico; anche se tra le voci dello “scontrino” potremmo trovarci la fine della libertà di stampa, del diritto di esprimere la propria opinione, la morte della democrazia stessa.

Insomma per il nostro Paese il momento è drammatico, tanto che in un’escalation che rischia di diventare incontrollabile, anche perché stimola reazioni “di pancia”, c’è chi evoca termini terribili come “squadrismo”, reale o virtuale che sia. Certo, viene da chiedersi come siamo potuti arrivare a questo punto, perché certe situazioni non nascono come i funghi dopo una forte pioggia. E soprattutto se siamo in grado, ancora, di trovare gli anticorpi a questa terribile malattia sociale che potrebbe contagiarci tutti, anche chi per reagire all’odio mette in moto a sua volta sentimenti di odio …

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