Piccole esperienze… pastorali (3)

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Continua la pubblicazione di alcune esperienze scritte da sacerdoti che vivono la spiritualità dell’unità. Queste riflessioni sono tratte dal diario di un sacerdote, sulla Parola di Vita (maggio 2019): «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi» (Gv 20, 21)

 Una specie di diario personale alla “luce” della Parola

3 maggio:

 La “parola” è sempre più illuminante e nello stesso tempo sconvolgente. Quel “come” che Gesù usa ti provoca le vertigini: amatevi come io vi ho amato; siate misericordiosi come il Padre, ed ora come il Padre ha mandato me così …! Ma quale abisso tra noi e Gesù al confronto di quello di Gesù col Padre! Il commento alla “parola” è molto bello nel notare la pochezza degli apostoli e la grandezza della missione affidata a loro. Ma l’essere mandati non è solo per i missionari, ma per ciascuno, anche se la nostra missione potrà ridursi ad un sorriso, ad un atto di pazienza, ad un piccolo servizio.

5 maggio:

Pure per me è chiara la “missione” che mi è stata data e confermata in questi giorni dal Vescovo.  Forse è ancora più preziosa perché le forze stano affievolendosi ed il ripetere sempre più spesso: “Gesù è per te” mi aiutano meglio a vivere l’attimo presente.

6 maggio:

La Parola esige il Maestro che la insegna. Quanto bello è pensare che ogni giorno dobbiamo andare alla Sua Scuola. Un giorno senza scuola è un giorno perduto. Tale pensiero mi aiuta averlo più presente e vicino.

7 maggio:

Questa mattina ho seguito la Messa del Papa in Macedonia del Nord. All’omelia ha parlato delle tre Comunioni, ma lui le ha presentate come una preghiera a Gesù per implorare la fame della Parola, la fame dell’Eucaristia e la fame della fraternità. Concludeva che il fratello è un sacramento che contiene la presenza di Gesù; è stato un “viatico” bellissimo per l’intera giornata.

8 maggio:

È un giorno speciale dedicato a Maria, ma è stato pure il giorno del nostro incontro. Bellissimo! La Parola, soprattutto la parola di mese è stato il cuore dell’incontro anche se mai l’abbiamo nominata espressamente. Abbiamo parlato della mia esperienza di Pasqua e del mio rapporto col Vescovo e con la Chiesa.

9 maggio:

Questa mattina ho preparato l’omelia per Domenica: la Parola è il tesoro più grande che possiamo possedere.  La riflessione sul Patto mi ha fatto capire che tutto si basa sulla Parola più importante: “Dio mio, perché mi hai abbandonato!” non avevo mai capito tale parola in profondità ossia il “sentirsi niente!”. Quale liberazione dall’uomo vecchio essa produce!

10 maggio:

“Così io mando voi!” Sentirsi ogni momento “mandati” da Gesù! Come usare bene il tempo senza sprecarlo … Quale responsabilità. Qualche santo ha fatto il voto di scegliere in ogni momento la cosa più perfetta … Certamente non è per me, ma rifletterci maggiormente è un dovere importante.

12 maggio:

La Parola è lo strumento con cui Gesù ci chiama, ci parla, ci fa conoscere la sua volontà. “Essere innamorati della Parola” ripete Papa Francesco. È troppo per dirlo, ma mi ci sforzo ad esserlo.

13 maggio:

Questa mattina ho ricevuto una umiliazione dal Direttore. Soprattutto mi ha fatto soffrire il modo con cui lo ha fatto! Tuttavia le umiliazioni di Gesù da essere chiamato “indemoniato” sono ben più dure che la mia, per cui ben vengano.

14 maggio:

Pensando alla giornata trascorsa mi è tornato alla mente che vivere o essere Gesù Abbandonato comporta il sentirsi “nulla”. Quanto è difficile viverlo e quanto spesso ci si dimentica. Ma dovrò tentare di ricordarmelo spesso, almeno in questo giorno!

18 maggio:

Oggi sono stato in famiglia a trovare i miei fratelli ancora viventi. Sono stato impressionato nel constatare che il Signore non solo ci manda, come lui lo è dal Padre, ma anche ci accompagna e ci spinge e raddrizza le nostre decisioni qualora esse non sono opportune. Gli incontri, i discorsi, sembravano tutti guidati dallo Spirito Santo.

20 maggio:

Oggi mi è sembrato che lo Spirito Santo fosse particolarmente presente nell’aiutarmi a completare i servizi che mi erano richiesti momento per momento e a risolvere le difficoltà per cui lo invocavo. Mi è pure scivolato a terra, da una certa altezza, lo smartphone, che mi è di grande utilità nella recita del Breviario: nessuna conseguenza. L’ho considerato una grazia particolare dello Spirito Santo.  Ho esperimentato anche lo smarrimento che avviene quando si è presi dal dubbio che tutto sia una illusione: ho pensato, invocandoli, a Bernardette e Santa Teresa del Bambino Gesù, che hanno fatto l’esperienza di tale buio.

23 maggio:

La “parola di vita” mi ha fatto oggi riflettere che Gesù è stato mandato e ci invia per proclamare la “verità”. I martiri sono tutti testimoni della Verità ad iniziare da Gesù. Pure gli avvenimenti politici di questi giorni ci invitano a riflettere su questo. Pure nella vita quotidiana siamo invitati a fare la “verità” anche se spesso ci costa, perché essa comporta sempre sofferenza: non suscitare risposte spiacevoli o mettere a rischio la stima di noi stessi o suscitare reazioni spiacevoli e così via. Tutto ciò mi aiuta a riflettere e ad esaminarmi più in profondità sulla mia coerenza.

G.B.

 

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