Un giorno regalato

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In questo periodo segnato dall’emergenza Coronavirus, facciamo circolare delle buone pratiche di fraternità che si vivono quotidianamente.

“Se Dio è Amore, la fiducia completa in Lui non ne è che la logica conseguenza. Possiamo avere allora quella confidenza che porta a parlare spesso con Lui, a esporgli le nostre cose, i nostri propositi, i nostri progetti”.

“… di ventotto ce ne uno …” ma quest’anno sono ventinove per via dell’anno bisestile. Un giorno regalato, dunque. E in questi tempi, dove si sperimenta tutta la fragilità umana, la sua precarietà, forse ancor più ti rendi conto di come è fondamentale vivere bene il momento presente e usare bene il tempo che il buon Dio ci dona.

Che avrei fatto in questo giorno regalato visto anche il “fermo obbligato” a motivo del coronavirus che di fatto impedisce ogni attività? La risposta è stata immediata: importa solo amare, specie chi ha più bisogno. E così la mattina ho ben pensato di recuperare alcuni lavoretti che da mesi avevo promesso di fare a mamma e che non avevo più fatto e fargli così compagnia.

E nel pomeriggio sono andato a trovare D.(questo era ancora possibile alcuni giorni fa) da lui infatti ero stato altre volte, ma con altri, mai da solo. Così, sapendo che le visite erano limitate ad un solo famigliare al giorno per massimo un’ora (per via del coronavirus) e sapendo che lui famigliari stretti non ne ha, ho pensato di andare solo per amare.

E’ stato un incontro semplicissimo, ma molto profondo, dove ho respirato in D. una Sapienza che viene dall’alto e ho trovato un uomo profondamente riconciliato con sé stesso e con gli altri pronto a vivere bene nella volontà di Dio questa nuova tappa della sua vita.

Tornando a casa in macchina, recitando il Rosario (… il tempo non mi mancava!) ho ringraziato Dio per essere parte di questa famiglia e della gioia che mi da di poterla costruire per un piccolissimo pezzetto. Sulla via del ritorno, nel mio cuore, nel dialogo con Gesù, sentivo di poter dire poi tante cose al buon Dio in un clima di grande intimità e familiarità. Era frutto del forte Gesù in mezzo vissuto con D. Ancora una volta ho sperimentato che l’unione con il fratello ti porta all’unione con Dio.

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