Sono tornato indietro e l’ho aiutato a spedire i documenti

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Un po’ di giorni fa il Papa, commentando la parabola del ricco e Lazzaro, diceva che il ricco che lasciava le briciole a Lazzaro, non ha nome nel Vangelo. Ho pensato che ogni volta che non entro nella vita dell’altro, dono briciole che mi avanzano e non mi costano e per questo non avrò il mio nome, la mia identità di Cristiano.

È vero, a volte posso solo dare coperte, elemosine e vestiti … anche parole o briciole di Vangelo… ma non prima di aver chiesto alla mia coscienza se posso fare di più, per vivere insieme a chi incontro ciò che ha causato quella sua povertà, richiesta o necessità. Solo questo mi identifica cristiano.

Quel giorno al lavoro sono andato a chiedere informazioni ad un collega per una mia questione da risolvere, ma lo trovo disperato: per il coronavirus avrebbe dovuto inviare entro due ore 250 documenti differenziati in base alla persona e al tipo di servizio in azienda.

Non sapeva farlo e non poteva farcela. Gli ho fatto un sorriso di comprensione e sono andato via per non disturbarlo.

Dopo alcuni minuti pensando al “non” Nome del ricco, mi sono reso conto che quel sorriso era la mia elemosina, allora sono tornato da lui per entrare nel suo problema e gli ho detto che volevo dargli una mano.

Essendo di un settore totalmente diverso dal mio, lui ha sbarrato gli occhi, queste cose non capitano mai. Casualmente mi sono ricordato che l’anno scorso avevo fatto qualcosa di analogo, così ho fatto qualche modifica e in trenta minuti ho risolto il problema inviando le comunicazioni personalizzate in automatico.

Più tardi è venuto a ringraziarmi e lo stesso il giorno dopo. Sento che il rapporto con lui ha fatto un salto di qualità. Il giorno successivo un’altra collega con lo stesso problema mi hanno contattato perché ha saputo del mio lavoro.

Io ero stato messo a casa per via del coronavirus, ma ho ricreato da casa il software per permetterle di inviare circa 1.300 documenti. La sera mi ha mandato un’audio nel quale mi ringraziava di cuore poichè grazie al mio lavoro ha potuto tornare a casa dai suoi figli senza dover fare le ore piccole o dover tornare il giorno dopo.

Almeno una volta sono riuscito a trasformare un momento di crisi in gioia per chi mi sta accanto.

Franco, di Pescara

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