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Martedì 26 maggio 2020 dalle ore 21.00 alle ore 22.00 si terrà un dialogo in diretta facebook, tramite la pagina Facebook di Economia disarmata, Città Nuova e Pax Christi Italia. Si propone un momento di approfondimento sulla questione della commessa dei caccia bombardieri F35 a partire dalla presa di posizione espressa dalla commissione pastorale sociale del Piemonte e Valle d’Aosta: «Sì al lavoro per la pace, no a quello per la guerra e la produzione degli F35».
L’iniziativa è promossa congiuntamente da Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Iriad Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo, Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo, Pax Christi, Movimento dei Focolari, Città Nuova.
“Perché la classe dirigente italiana sostiene, da anni, in maniera trasversale, la commessa dei caccia bombardieri della statunitense Lockheed Martin?
Cosa significa nell’attuale contesto geopolitico segnato dalla pandemia?
Quale strategia sta perseguendo Leonardo Finmeccanica, società controllata dalla Stato?
Esistono motivi ragionevoli per opporsi in nome di una diversa idea di società e di politica?”
Ne parliamo con
Maurizio Simoncelli, Iriad Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo
Raffaele Crocco, Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo
Don Flavio Luciano e Gaetano Quadrelli, Pastorale sociale del lavoro del Piemonte
Don Renato Sacco, Pax Christi
Laila Simoncelli, Apg23 Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Tale momento costituisce la terza tappa di un collegamento virtuale tra realtà impegnate a resistere con i fatti, assieme a papa Francesco, alla logica dell’economia che uccide. L’itinerario è cominciato il 6 aprile da Genova per raccogliere “la sfida epocale per una riconversione integrale” a partire dalla scelta del collettivo dei lavoratori portuali che hanno obiettato al carico di armi verso i Paesi in guerra con il sostegno di numerose realtà dell’associazionismo cattolico della Città.
Nel secondo appuntamento (“L’idolo della bomba atomica non ci salva dalla pandemia”) del 24 aprile, vigilia del giorno della Liberazione, ci siamo collegati con le realtà le realtà associative di Brescia impegnate sulla questione delle bombe nucleari presenti su quel territorio.
La tappa in Piemonte vuole segnare una presa di coscienza sul “mistero” della commessa dei caccia bombardieri F35 della Lockheed Martin fortemente voluta, in questi anni, dalla parte prevalente dei ceti dirigenti del nostro Paese nonostante le motivazioni ragionevoli di una diversa politica industriale resa ancor più evidente dall’emergenza della pandemia in corso.
Il segnale importante che arriva oggi dalla pastorale sociale e del lavoro si collega alla centralità della persona e alle istanze di una democrazia economica che appartengono alla storia del sindacalismo piemontese di estrazione cristiana rappresentato da Alberto Tridente che fu tra i primi a parlare di riconversione economica delle industrie di armi.
Un cambiamento necessario per attuare la conversione ecologica integrale richiesta nella “Laudato si’” e affrancarsi dall’ipocrisia degli Stati che, come ha detto Francesco di ritorno dal viaggio in Giappone, “parlano di pace ma vivono delle armi” vendute ai Paesi in guerra.