Giornata contro la violenza sulle donne: l’esperienza di Scoglitti

Condividi

Il 25 novembre, nel giorno dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, le donne di Scoglitti si sono incontrate per dire No alla violenza di genere. L’incontro è avvenuto in maniera telematica, per rispettare le norme di sicurezza anti COVID-19. All’iniziativa hanno preso parte donne impegnate politicamente, come Katia Ferrara e Antonella Iaquez, entrambe assessore designato allo sviluppo turistico e territoriale di Scoglitti da due dei candidati a sindaco per la città di Vittoria.

Scoglitti è una frazione di Vittoria, comune, sciolto per infiltrazioni mafiose. A causa della pandemia le elezioni previste in autunno sono state rinviate. La campagna elettorale è quindi molto lunga e le conflittualità sono molto forti. Noi, però, abbiamo sentito il desiderio di supertare tutto questo, di guardare dalla finestra la nostra cittadina e abbracciarla, tutte insieme, con uno sguardo comune. Guardare le sue ferite, i suoi bisogni e lavorare per essa. La tentazione di vivere ciascuno con la propria parte politica, pur legittimo, è stato subito respinto: era più forte l’esigenza di ricercare ciò che ci unisce.

L’incontro, dunque, ha superato ogni barriera politica, e tutte le partecipanti, pur impegnate a sostegno di differenti candidati politici, hanno messo da parte le loro ideologie politiche per un argomento comune: la condizione delle donne. Insieme a Katia e Antonella, entrambe assessore designate, hanno partecipato quattro candidate al consiglio comunale in varie liste ed altre donne impegnate in tutte le coalizioni che parteciperanno alle prossime elezioni, a sostegno di quattro candidati sindaco.

È stato un momento di dialogo costruttivo e soprattutto sereno, i discorsi di ognuna di loro sono stati ascoltati e accolti con molto interesse e partecipazione. Si è voluto lanciare un messaggio di solidarietà che va oltre la politica: “Siamo qui oggi a stringerci la mano, pensando insieme ad attuare nuove iniziative che possano dare una mano a tutte le donne del nostro paese. Questo è il modo sano e giusto di usare le mani, chi usa le mani per commettere violenza e sottomissione verso le donne, non è degno di essere considerato un essere umano”.

Partendo dal generale sdegno verso la violenza sulle donne che ogni giorno miete vittime in tutta Italia, si è arrivati a parlare della realtà locale. Molte donne anche nel nostro piccolo paese vivono situazioni domestiche complicate e non felici, poche di loro hanno il coraggio di denunciare o addirittura parlarne. Ma la violenza fisica non è la sola forma di violenza a cui si può essere sottoposte. Anche e soprattutto il controllo che viene esercitato sulle donne, la mancanza di fiducia e di libertà che le costringe ad una vita quasi da recluse, a dover chiedere il permesso al proprio compagno per poter frequentare le proprie amicizie fuori dalle mura domestiche.

Si è parlato di tutto questo, di come sia sbagliato che per alcune donne sia quasi una cosa normale dover rendere conto della loro vita agli altri, come se fosse romantico che il proprio partner controlli ogni aspetto della loro esistenza e che un atteggiamento di fiducia o libertà possa venire scambiato come disinteresse. Tutto questo è colpa del controllo che il capofamiglia e un contesto patriarcale esercitano sulle menti già delle giovanissime. Violenza sulle donne, infatti, non deve essere sinonimo di violenza sulle mogli e basta. Riguarda tutte le donne, di tutte le età, e nasce da qualsiasi tipo di relazione dalla relazione tra coniugi a quella familiare in senso più largo.

Gli istituti scolastici si sono impegnati in alcune iniziative atte a coinvolgere le donne, specialmente le mamme degli studenti, con attività di laboratorio legate alla scuola. L’idea generale è quella di creare iniziative sempre più varie che riescano a coinvolgere donne di tutte le età per permettergli di coltivare interessi e relazioni sociali all’interno della comunità. Questo è quello che si auspicano le donne che ieri hanno partecipato alla videocall per dire NO alla violenza sulle donne.

Il messaggio finale è nelle parole di Katia: “Ciò che ci unisce è più forte delle divisioni. Chiunque di noi sarà eletta o chiamata ad un ruolo amministrativo, dovrà sentire il sostegno delle altre e tutte dovremo collaborare, insieme, per il bene della nostra frazione. Dobbiamo unire le forze, al di là degli schieramenti, per un obiettivo comune e non disperdere ciò che da questo momento abbiamo costruito”.

Antonella Iaquez

Loading

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO