Solidarietà a distanza

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All’inizio il distanziamento consigliato per difenderci dalla pandemia non m’era pesato più di tanto, dal momento che vivo sola per scelta. Ma col passare dei giorni quella che era risultata una novità ha manifestato tutti i suoi lati negativi e la lontananza fisica dalle amiche, la mancanza della vita in società si son fatte sentire.

Un giorno, telefonando a un’amica e sentendola lamentarsi per la difficoltà di sbrigare certe pratiche burocratiche, mi sono offerta di aiutarla. Telefonicamente, sono riuscita a sistemare tutto. Ma c’erano altre persone che potevano avere la stessa necessità.

Dopo un giro di telefonate fra le mie conoscenze, ho scoperto bisogni di tutti i tipi, a cominciare da quelli basilari per vivere. In breve, coinvolgendo le amiche più giovani, ho avviato quasi un piccolo centro di consulenza e le nostre giornate si sono riempite di gesti d’amore.

Nonostante le inevitabili difficoltà, il dramma di questa emergenza ci ha aiutate a sviluppare una solidarietà che prima non esisteva

(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 3, maggio-giugno 2021)

 

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