Non avrei mai immaginato di aver sposato uno sconosciuto. Mio marito, infatti, aveva rivelato un egocentrismo che lo allontanava dagli altri. In realtà celava un tremendo senso di inferiorità. Me n’ero accorta quando, per non ferirlo, non potevo gioire neanche dei successi dei nostri due figli.
E pensare che un tempo mi sentivo sostenuta da lui! Ora questo punto fermo era svanito ed io mi sentivo in crisi. Fu a questo punto che il messaggio di una ex compagna di scuo- la entrata in convento mi annunciò la sua decisione di lasciare la strada intrapresa.
Andai a trovarla e mentre lei mi parlava di solitudine, di idealità crollate, di invidie e gelosie in una comunità, la sua, che aveva alti scopi umanitari, mi sembrava di vedere me stessa riflessa in uno specchio. Ci incontrammo in più occasioni e una frase di Giovanni della Croce, da lei citata, divenne luce per ciò che dovevo fare per tentare di salvare la famiglia: «Dove non c’è amore, metti amore e troverai amore». Mi impegnai. Non fu facile, ma oggi le cose sono cambiate, sia per me che per lei
(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 4, luglio-agosto 2021)