Tutore volontario, risorsa preziosa

Condividi

Feedback del corso di sensibilizzazione alla figura del tutore volontario dei MSNA tenuto da AFN nell’ambito del progetto ‘Confido’.

Minori senza cittadinanza, privi di assistenza dei genitori o di altri adulti di riferimento, lasciano il loro Paese perché fuggono da guerre e persecuzioni oppure perché attirati o mandati dalle famiglie nella prospettiva di una vita migliore.

In Italia i minori stranieri non accompagnati (MSNA) provenienti da diversi Paesi sono 7080 (Report di monitoraggio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al 31.12 2020).  Il 94% di quelli che arrivano sono accolti presso strutture di accoglienza, ma numerosi sono quelli di cui si perdono le tracce.

Azione Famiglie Nuove, che pone al centro della propria mission la promozione dei diritti dell’infanzia svantaggiata, ha cominciato ad occuparsi di MSNA in particolar modo attraverso il progetto  “Casa Ismaele”, inserito nel più ampio programma Fare Sistema Oltre l’Accoglienza (FSOA), il cui obiettivo è quello di supportare le persone in stato di vulnerabilità da un punto di vista lavorativo e socio-relazionale, attraverso il rafforzamento di una rete di attori sociali, come aziende, associazioni, volontari e famiglie.  “Casa Ismaele”  situata nel comune di Rogliano (CS) è un progetto SAI (exSPRAR) gestito da tre enti: la cooperativa FoCo, AFN e la cooperativa MiFa, ed ospita minori stranieri non accompagnati. Al momento sono 14 i ragazzi ospitati provenienti da paesi diversi e seguiti da un’equipe multidisciplinare formata da educatori, mediatori culturali, una psicologa e la coordinatrice di progetto. I minori vengono seguiti da un punto di vista documentale, legale, di formazione linguistica, di supporto psicologico, di orientamento al lavoro e attivazione di tirocini e da un punto di vista socio relazionale. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, si è attivata una rete di volontari e famiglie nel territorio con l’obiettivo di allargare le amicizie e i punti di riferimento dei ragazzi.

Nel 2017 sono intervenute importanti novità legislative per quanto riguarda la protezione dei MSNA. In particolare la legge 47 del 7 aprile 2017 definisce le procedure a livello nazionale per l’accertamento dell’età dichiarata dal ragazzo; definisce il tempo massimo in cui i minori possono risiedere nelle strutture di prima accoglienza prima di essere trasferiti in strutture di seconda accoglienza nei progetti SIPROIMI (ex SPRAR); istituisce il SIM (Sistema Informativo Minori presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), che raccoglie a livello centralizzato tutte le informazioni  relative al minore; rafforza le tutele per il diritto alla salute e all’istruzione dei minori con procedure più semplici per l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale e al sistema scolastico. Soprattutto la legge introduce la figura del tutore volontario di minori stranieri non accompagnati col compito di vigilare e garantire la tutela dei diritti del minore straniero, agendo come suo legale rappresentante in tutti i procedimenti che lo riguardano. Il tutore, pur non avendo l’obbligo di farsi carico dell’accoglienza in casa del minore,  è chiamato a mantenere un rapporto costante con tutte le altre figure che si prendono  cura del ragazzo, in primis con gli operatori della struttura di accoglienza dove vive e dei servizi sociali. Per diventare tutore occorre fare domanda presso il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della regione di residenza, partecipare al corso formativo da questi organizzato e iscriversi nell’elenco dei tutori volontari di MSNA del Tribunale per i Minorenni del territorio di riferimento.

Dedicato ad approfondire questa figura, AFN ha tenuto nel mese di settembre 2021, nell’ambito del progetto Confido del Forum Ass. Familiari Lazioil  “Corso di sensibilizzazione alla figura del tutore volontario“. Relatori del corso: Flavia Cerino avvocato e tutore di MSNA; Isabella Oddo psicologa Rete SAI (Sistema accoglienza Rete e integrazione); Giacomo Anastasi esperto in politiche migratorie.

Rita Caserta, coordinatrice della sede AFN Lazio, ha presentato il lavoro svolto durante il corso nell’evento conclusivo del progetto  tenutosi il 6 novembre 2021 a Roma, con la  partecipazione di Alessandra Balsamo presidente Forum Associazioni Familiari Lazio; Margherita Plotti coordinatrice progetto Confido Lazio; Alida Montaldi, già presidente Tribunale per i  Minori di Roma; Monica Sansoni Garante Regionale infanzia; Luigina Vaccaro assistente sociale Municipio IV di Roma.

“Durante i 6  appuntamenti, ha evidenziato Rita Caserta, sono stati approfonditi vari argomenti:  chi è il minore straniero non accompagnato, quali sono i suoi diritti, il fenomeno migratorio; chi è il tutore,  il sistema di accoglienza in Italia, la legge 47/2017, gli  aspetti psicologici e antropologici implicati nella relazione col minore.  E’ stata un’ opportunità per approfondire questi temi. Un reale arricchimento per me personalmente  e un‘ulteriore occasione di occuparmi di infanzia svantaggiata. Se senti questa chiamata, le possibilità sono molteplici: non c’è solo adozione e affido, che coinvolgono tutta la realtà famigliare che accoglie. Il tutore volontario è un  impegno a tempo che consente di occuparsi personalmente di un minore e agire in équipe perché occorre relazionarsi col tribunale e  con le altre figure che ruotano  intorno al ragazzo affinché i suoi diritti siano rappresentati. Abbiamo avuto numerose adesioni al corso, segno di un grande interesse per questa realtà. Auspichiamo di poter continuare l’impegno riguardo a questi temi, rafforzando sempre più la rete sul territorio”.

 Giorgia Nigri, dottore di ricerca in economia civile, avendo partecipato al corso,  ne sottolinea il fatto di aver appreso  informazioni molto utili che attraverso i libri  magari non avrebbe potuto acquisire come l’importanza del contatto umano coi ragazzi:  “È solo tramite le storie condivise e lo scambio con gli altri, che si superano le difficoltà, la burocrazia, le falle del sistema, e si oltrepassano i propri limiti…  Il corso di sensibilizzazione alla figura del tutore  è stato un vero e proprio corso propedeutico per chi volesse poi approfondire e formarsi come tutore. Il mix dei relatori (un avvocato che è anche un tutore, una psicologa, e un esperto di politiche migratorie) ha spiegato bene il quadro legale e macroeconomico, i problemi derivanti dai paesi e governi di origine, e i fattori psico-emozionali legati a questo percorso. Hanno condiviso tanti spunti, materiale, e informazioni pratiche. Inoltre sono riusciti a generare scambi e network utili al processo. A me personalmente molte storie hanno toccato il cuore. Non esiste il ragazzo perfetto o la famiglia perfetta, sono relazioni che si co-creano insieme, e il bello del tutore è che è una figura che non esclude altre strade di accoglienza e amore”.

Giovanna Pieroni

Fonte: https://www.afnonlus.org

Condividi

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO