Incredibilmente, un amico di vecchia data aveva su di me e sulla mia famiglia espresso un giudizio causa di incomprensioni nel giro degli altri amici. Non mi davo pace, non ci dormivo la notte. Un giorno, durante la messa, venne letto il versetto di un salmo: «Sei tu, Signore, l’unico mio bene».
Per giorni ci pensai e lentamente si fece strada in me una fede nuova in Dio, l’unico che non tradisce. Quella frase, che aveva avuto su di me l’effetto di un ritiro spirituale, mi aiuta in tanti situazioni. Si presenta qualche contrarietà? «Sei tu, Signore, l’unico mio bene». Vorrei che questa scoperta passasse ai miei figli come legge della vita, come strada di libertà.
(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno VII, n. 6, novembre-dicembre 2021)