La sfida del Sinodo: le comunità si incontrano

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Stiamo vivendo la prima fase del percorso sinodale, quella narrativa o della comunione e come si legge nel documento di presentazione, “ricordiamo che lo scopo del Sinodo e quindi di questa consultazione non è produrre documenti, ma «far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani» (DP, 32). “A tre mesi circa dall’apertura del processo sinodale, – si legge in una nota del sito ufficiale del Sinodo – il Consiglio Ordinario ha espresso grande soddisfazione per l’andamento del processo a livello locale. Ben 98% delle conferenze episcopali e sinodi delle chiese orientali a livello mondiale hanno nominato una persona o un’intera équipe per l’implementazione del processo sinodale”.

Sono già arrivati alcuni contributi delle comunità dei Focolari sparse in Italia che vogliamo mettere in comune proprio per incoraggiarci in questo cammino che stiamo vivendo insieme alla Chiesa.

La nota comune che caratterizza gli incontri delle comunità è quella di vivere con grande gioia questo tempo di grazia per tutta la Chiesa, scoprirsi in cammino insieme e riscoprire la bellezza delle diverse vocazioni sia all’interno del Movimento dei Focolari che nella Chiesa. E’ una ricchezza che non deve essere dispersa ma che deve segnare una crescita per tutte le comunità che si stanno confrontando.

Particolarmente importante è la ricca comunione che caratterizza questi incontri, l’ascolto profondo e il dialogo che ne segue, molto sentito e arricchente.

Da Manfredonia scrivono che è stato un momento di vero ascolto e di dialogo nel quale ognuno ha potuto mettere in evidenza il proprio pensiero e stato d’animo con molta naturalezza, mentre tutti gli altri erano in un profondo ascolto. È venuto fuori che ascoltare gli altri significa io ti ascolto fino in fondo perché tu sei importante per me. E sono state raccontate bellissime e forti esperienze. Emanuel, un giovane di 23 anni ha detto: “Nonostante frequenti la comunità da diversi anni, questa sera ho conosciuto veramente ciascuno di voi”.

Da Roma: “Si vuole puntare a costruire più decisamente la famiglia fra tutti, conoscendoci ed amandoci di più, in modo poi di poter dare testimonianza a tutti coloro che ci vedono: “Guardate come si amano e l’un per l ‘altro sono pronti a morire!”

Non mancano quindi riflessioni ed esperienze su come è impostata la vita di comunità, della nostra relazione con il territorio nel quale viviamo, nell’abbracciare le ferite dell’umanità che incontriamo quotidianamente, del nostro servizio agli ultimi e agli emarginati: una fase preparatoria molto interessante che ci ha risvegliato e riconvertiti, mettendo nei cuori di ciascuno un amore più forte per Dio e per i fratelli.

Patrizia Mazzola

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1 commento

  1. Camminare insieme per fare una Chiesa più bella, che dia risposte all’unanimità smarrita, che attende proposte di senso per costruire la fratellanza e un mondo dove regna la pace.

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