01.03.2022
Azione Cattolica, Acli, Movimento dei Focolari, Comunità Papa Giovanni XXIII, Pax Christi
L’Italia dica no alla guerra e alle armi nucleari. Adesso.
Siamo impegnati in tanti appelli e iniziative per la pace, per dire no alla guerra, nella condanna dell’invasione russa e nell’attivarsi per il pieno soccorso umanitario e l’accoglienza della popolazione ucraina.
Mentre soffiano venti di guerra e di morte, e si affaccia anche la possibilità del ricorso alle bombe nucleari, chiediamo all’Italia di aderire ora, proprio in questi giorni, al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari.
Ci appelliamo al Governo e al Parlamento italiano perché ADESSO dica no alle bombe nucleari sul nostro territorio, a Ghedi e ad Aviano.
Sabato scorso ci siamo trovati a Roma, “Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari” per un incontro tra oltre 40 realtà nazionali del cattolicesimo italiano. Avremo modo di ritornare con calma su questo cammino e impegno.
Ma ORA chiediamo questo gesto che apparentemente può sembrare sconsiderato e folle. Ma è la guerra ad essere pura follia! Un gesto che potrebbe essere visto come debolezza, o resa. E invece è un gesto che riporta sul tavolo i valori veri della pace, della vita.
La pace ha bisogno di scelte che possono sembrare folli e insensate, ma che in realtà possono scompigliare la ‘logica’ irrazionale della guerra ed evitare la catastrofe.
Siamo convinti, come spesso denunciato da papa Francesco e in sintonia con la Campagna “Italia ripensaci”, che non solo l’uso ma anche il possesso di armi nucleari sia assurdo, irrazionale, immorale, illegale, inaccettabile.
Decidiamo ora, subito, di aderire al Trattato. Sarà un segnale per tutti in un momento in cui si è adombrata la terribile possibilità di utilizzo di ordigni atomici.
Siamo convinti che ci vuole più coraggio a scegliere la pace che non la guerra.
E questo è il momento.
Con tale consapevolezza partecipiamo alla giornata di preghiera e digiuno per la pace proposta da papa Francesco.
Giuseppe Notarstefano
Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana
Emiliano Manfredonia
Presidente nazionale delle Acli
Giovanni Paolo Ramonda
Responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII
Cristiana Formosa e Gabriele Bardo
Responsabili nazionali del Movimento Focolari Italia
Mons. Giovanni Ricchiuti
Presidente nazionale di Pax Christi
Per informazioni:
Segreteria organizzativa:
Laila Simoncelli, Comunità Papa Giovanni XXIII
lailaita@libero.it cell. 3313063098
Michele Tridente, Segretario Generale dell’Azione cattolica italiana
m.tridente@azionecattolica.it
Stefano Tassinari, vicepresidente nazionale Acli
stefano.tassinari@acli.it
Carlo Cefaloni, Movimento dei Focolari, redazione rivista “Città Nuova”
carlo.cefaloni@gmail.com
Don Renato Sacco, Consiglio nazionale Pax Christi
renatosacco1@gmail.com
Anselmo Palini, saggista
palini.anselmo@gmail.com
Sono d’accordo nel perseguire in tutti i modi la pace e cercare di abbandonare la deterrenza nucleare, ma non unilateralmente. È la presenza dei missili nucleari che ci protegge da invasioni con armi convenzionali. Proprio l’Ucraina insegna. E non scordiamoci del Tibet. Si vis pacem para bellum.
Caro sig. Costantini, quando urge un cambiamento di rotta, qualcuno deve pur trovare il coraggio di cominciare!! Mio padre usava dire: chi ha più giudizio lo usi.
Con rispetto e simpatia
Ottimo comunicato!
Presuppone un piano educativo intenso, che prenda a modello “Fratelli Tutti “.
È triste però vedere la ns classe politica (progressista?), impegnata su fronti ideologici come aborto, teoria del gender(già nelle scuole),utero in affitto e compravendita di bambini, eutanasia ecc.
Condivido appieno il comunicato e con entusiasmo: grazie!
Piero
Sono pienamente d’accordo con qt stupenda,coraggiosa,necessa iniziativa. PACE,PACE. GRAZIE.
Preghiamo affinché i potenti della terra ci ascoltino!
Concordo con il messaggio. Occorre anche che il Governo Italiano non invii armi e soldati in Ucraina: è ora di deporre le armi e dialogare. Via tutte le armi e soprattutto quelle nucleari dal suolo italiano! Contrariamente a quanto dice il Sig. Costantini io son sicuro che occorre un disarmo unilaterale come prova che che vogliamo la pace
– Rifiuto della Guerra,
– No alle Armi,
– Rinuncia al Nucleare,
++ SI ALLA PACE.
Tutte bellissime PAROLE, ma perchè non rimangano tali, perchè abbiano realmente degli effetti concretamente positivi devono essere pronunciate convintamente da tutti; in caso contrario chi vi si attiene corre il serio rischio di divenire SCHIAVO.
AMMIRAZIONE per il popolo ucraino che combatte contro gli invasori che hanno forze militari soverchianti.
Aggiungo che anche Papa Francesco quando in Piazza S. PIETRO venne stiracchiato in malo modo per un braccio da una pellegrina, ebbe una naturale risposta che non era nè dolce, nè remissiva, nè pacifica ma che dimostrava una naturale richiesta di rispetto a testimonianza del fatto che la difesa della propria persona così come della propria terra è del tutto legittima.
Subito mi sono chiesta se non sarebbe stato meglio che il popolo Ucraino si fosse arreso subito all’invasione. Ma qualcuno ha detto che ci sarebbe comunque stata una guerra civile interna.
Difendere la pace in certe situazioni sembre folle e anacronistico ma bisogna considerare che la guerra sicuramente distrugge e allontana i contendenti mentre la pace puo avvicinare e ricostruire i rapporri
Difendere la pace sembrerebbe una debolezza e anacronistco ma bisogna considerare che la guerra distrugge e allontana i contendenti mentre la oace avvicina e ricostruisce i rapporti
Sulle armi nucleari sono d’accordo, ma sulle armi convenzionali continuo a chiedermi se è giusto o no darle agli ucraini perchè possano difendersi.
Voi che ne pensate ?