Partecipazione, autorità e leadership: tre parole-chiave

Condividi

C’è un filo rosso che attraversa questo numero di Ekklesía e che si snoda secondo tre parole-chiave. Innanzi tutto, l’emergere di una crescente prassi di partecipazione nel cammino del Popolo di Dio.

[…] Tale dinamismo di partecipazione, che con l’attuale processo sinodale mondiale è entrato in una nuova tappa, non abolisce il ruolo dellautorità. Sinodalità e ministero episcopale appartengono ugualmente alla natura della Chiesa, come riconosce anche il cammino sinodale tedesco, benché ciò traspaia ben poco dai media. Con un’efficace immagine Matteo Visioli, il cui articolo fondamentale pubblichiamo in due parti su questo numero (nel Focus e nella Sezione Buone pratiche), paragona il ruolo dell’autorità e quello dell’intera comunità ai due punti focali del colonnato di Piazza San Pietro: non si possono ridurre l’uno all’altro né privilegiare l’uno rispetto all’altro.

Il Cristo Risorto «è presente, tanto nella gerarchia, che guida la Chiesa mediante la struttura sacramentale, quanto nella comunione fraterna di tutto il Popolo di Dio, in particolare lì dove vi sono due o tre riuniti nel suo nome (cf. Mt 18, 20)». Sta qui una discriminante della sinodalità rispetto alla semplice democrazia: essa non prescinde dall’autorità ma vi rinvia. E viceversa! Una presa di coscienza emersa pure nel dialogo anglicano-cattolico come illustra una breve nota di Callan Slipper e che fa riflettere a Piero Coda sul ruolo anche deliberativo degli organi di comunione.

Terza parola-chiave è il termine leadership che, alla luce di quanto detto fin qui, necessita di adeguati distinguo quando adoperato in ambito ecclesiale. Si tratta di sviluppare uno stile di guida che non sostituisca e mortifichi la partecipazione bensì la favorisca, anzi la sprigioni e la valorizzi. Una leadership di comunione pertanto, come spiega Jesús Morán, che non può essere identica a quella in atto in altre organizzazioni ma deve essere costitutivamente al servizio, e al servizio non solo dei componenti della comunità ma al contempo dell’ideale evangelico, ci fanno capire Eva Gullo e Alberto Frassineti. Una leadership “battezzata” quindi e pertanto pasquale, attraversata dalla reciprocità dell’amore e dalla dinamica del perdere e ritrovare, che spalanca lo spazio al Leader per eccellenza: Gesù, presente col soffio dello Spirito a pari titolo in chi svolge il servizio dell’autorità e nella comunità unita nel suo nome.

Perché, nella Chiesa e oltre (cf. l’articolo di Lucia Fronza Crepaz), si possa sempre più realizzare una simile leadership, ci sono degli atteggiamenti e delle linee d’azione da apprendere (da qui una precisa istanza di formazione!). Ne trattano i contributi di Tiziana Merletti e di Christian Hennecke, ma anche testimonianze di esperienze in atto: il vescovo filippino Gerard Alminaza, don Paolo Comba, parroco nella cinta di Torino, e Giulia Iotti – Roberto Ruini a proposito di un’unità pastorale nell’Emilia Romagna.

Il filo rosso di questo numero di Ekklesía si colloca però in un orizzonte che non può mai mancare e che deve dare l’indirizzo a tutto: la missione. Partecipazione, autorità, leadership, non sono fine a sé e non si possono esaurire all’interno della comunità ecclesiale. Dove queste dimensioni si articolano bene tra loro, si verificano infatti le condizioni per un salto di qualità. Il Vangelo non rimane allora affidato alla testimonianza e all’annuncio di pochi “professionisti”, ma vede soggetto tutti i componenti del Popolo di Dio nella quotidianità e così può penetrare in modo poliedrico e capillare in tutti gli ambiti del vivere umano. Ne parlano, fra l’altro, i contributi della Sezione Testimoni che ci portano in Germania, in Myanmar e in Argentina.

Fa pensare il fatto che questa modalità più partecipativa dell’essere Chiesa raccolga anche aspre critiche ed emerga in un momento in cui il ministero ordinato, a causa dello scandalo degli abusi, vive una crisi di credibilità e una dura purificazione. Non potrebbe essere però che tali travagli facciano parte delle doglie del parto di un nuovo avvento del cristianesimo al servizio dell’umanità intera

Hubertus Blaumeiser

Editoriale Ekklesía n. 17 (2022-4)

 

Condividi

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO