Dio, la nostra roccia

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Era una giornata piena di telefonate e lavoro in ufficio. Strilla di nuovo il telefono e dall’altra parte c’e un signore , a me sconosciuto, che chiede una alloggio per una famiglia giovane dell’Ucraina, con un bambino di 3 anni e una coppia di gemelli, nate due mesi fa….in una cantina…

Sto guardando il calendario e vedo che abbiamo affitate tutte le stanze del nostro Centro di Incontri….fino alla fine dell’anno…Mi sembra impossibile e chiedo aiuto a Dio, pensando alle esperienze dolorosi di questa famiglia in fuga. Voglio già rispondere che non possiamo aiutare, ma in cuore mio una voce forte: “No, no ,stai ferma, pensaci sopra” e cosi dico a questo signore, che lo richiamo qualche ora più tardi o in un giorno.

Parlo con la nostra responsabile di casa e troviamo una soluzione impensata. La madre di lei prende questa famiglia per qualche giorno a casa sua e poi, parlando con altre persone, possiamo mettere a disposizione un’alloggio adatto a questa giovane famiglia. In cuore mio sono felice, per me è una esperienza di Natala attuale….

Illes

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