Stamattina ho iniziato la giornata in un modo che sentivo tutto nuovo, nuovo nel seguire con gli occhi chi usciva per andare a scuola, nuovo per il letto sistemato per amore e per le tazze della colazione lavate con amore. Poi sono uscito.
La spesa per mia sorella . . . ho voluto farla come se lei fosse lì con me, cioè prendere il necessario e un po’ di altro che lei sempre si concede e consegnargliela senza troppo fretta di andare via per le altre cose da fare, ma “stare” un po’ con lei. Poi di nuovo fuori per un po’ di spesa per me.
Un giovane nigeriano è sempre dinanzi ai supermercati del mio paese, un ragazzone con una predisposizione al sorriso che è contagiosa! Non chiede mai nulla, ti porge il carrello e se lo riprende alla fine e siccome mi conosce e sa che sono stato negli USA mi saluta dicendo “Hey!!! Good morning!!!” e diffonde questo suo sorriso intorno risvegliando gioia negli altri.
Oggi mi sono fermato con lui, volevo chiedergli la fonte di questa sua gioia ed è stato un momento molto forte. Mi sono messo nella disposizione di ascoltarlo, evitando di dire qualsiasi cosa che potesse interrompere la sua condivisione, con mia grande sorpresa, così dolorosa: a parte il problema dei documenti, la sua vita la conduce totalmente da solo, essendo stato ignorato dalla sorella che se ne è andata via in Inghilterra, non avendo più nulla in Nigeria dove la sua famiglia gli ha preso tutto, non può appoggiarsi a nessuno!
“Vedi, – mi ha detto – questo mio sorriso, in realtà, è una maschera, perché quando sono solo a casa, sono sopraffatto dai pensieri negativi che mi assillano, ma quando sono qui io sto bene, perché vedo tante persone e voi italiani avete un grande cuore e mi fate sentire bene. Vedi, intorno a noi c’è più di quanto noi possiamo vedere, ma non ce ne accorgiamo, ma io cerco di stare unito a Gesù e Lui mi fa vedere le cose che non si vedono come l’amore, il bene. Senza di Lui vediamo solo odio e cattiveria.”
Mi venivano in mente cose da dirgli ma mi sembravano cose che avessero sapore di insegnamento ed ho evitato, visto che ero io che in quel momento stavo imparando.
Spesso elaboriamo queste esperienze contaminandole con luoghi comuni e pregiudizi, e questo serve solo a noi per giustificare una nostra indifferenza e freddezza. Non mi preoccupo più di questo, un altro figlio di Dio ha voluto donarmi la sua vita e non mi ha chiesto niente, proprio niente, mi ha solo ricordato che crede in Gesù e che era sicuro che in quel momento Lui era tra noi…perdonatemi…cosa avrei mai potuto dire?
Il silenzio ed il mio sorriso pieno di gratitudine erano la cosa più giusta e rispettosa che potevo ridonargli e in cuore ringraziare Dio per quel momento che ho deciso di vivere con pace, dove ho trovato un volto Suo radiante.
Ezio
Lezione di vita
Grazie Ezio.
Mi confermi che iniziare una giornata con uno sguardo nuovo sulle persone e sulle cose quotidiane è una chiave per l’unione con Dio e con l’umanità.
Ci riprovo anch’io.