Un’idea di capodanno. Diari di una vita straordinaria

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Giovani di varie nazioni festeggiano insieme a Planina

Sì, forse il titolo – cha parafrasa un celebre libro di Tiziano Terzani – è un po’ ambizioso … ma ci sta! Ecco perchè.

Tutto nasce a Montet, in Svizzera durante la scorsa estate. Un gruppo di giovani: tante lingue, tante culture e … tante idee diverse. Il vivere insieme e il comune impegno a lasciarsi sfidare dal carisma dell’unità,  generano una nuova consapevolezza anche sulle situazioni che ognuno vive nella propria città e nazione.  Questo rende possibile anche dare un’identità ed associare volti reali ed amici  a tanti altri Paesi più lontani come territorio o contesto. In un epoca di rifugio nelle nostre rispettive comfort zone e nazionalismi è un’esperienza forse piccola ma straordinaria.

I giovani del Friuli Venezia Giulia  ci raccontano che “… in quei giorni a Montet abbiamo deciso di farci una promessa:  generare noi stessi occasioni ed esperienze che ci permettessero di continuare a creare ponti tra le nostre terre, a cominciare dalle più vicine. Sarebbe stato davvero un peccato infatti, dopo esserci conosciuti, far morire questi rapporti appena nati ma così vivi.”

Ed in una serata insieme di fine soggiorno nasce un una prima iniziativa, quella per il Capodanno: “…  è come se quella birra fresca attorno ad un tavolo non avesse solo rinfrescato il nostro stomaco ma molto di più. Si parlava di come fosse strano, per esempio, che le nostre comunità e quelle di Slovenia e Croazia avessero così pochi rapporti tra loro, nonostante la vicinanza e qualche tratto di storia comune. Era come se non ci si salutasse più con i vicini di casa perché troppo impegnati a badare al nostro cortile. “

Ecco quindi, che si è formata  la prima equipe per l’organizzazione di alcuni giorni insieme a fine dicembre al Centro Mariapoli di Planina in Slovenia, non lontano dal confine italiano.

La proposta poi ha cominciato a circolare in giro per l’Italia e vari altri paesi dell’Est Europa. In breve  da una ventina di interessati, si è arrivati presto a circa sessanta partecipanti di varie regioni italiane, Croazia, Slovenia, Bulgaria.

“Una semplice festa, quindi, “- continuano a raccontare – “non bastava più: ci rendevamo conto che tutte queste persone, così diverse e così desiderose di costruire ‘ponti’,  avrebbero dovuto tornare a casa con qualcosa di più che un normale momento tra amici.”

Ma come? Si inizia a lavorarci su.

 “  Abbiamo pensato – ” ci dicono allora con entusiasmo – “ di cogliere l’occasione per sviluppare temi come  l’OKness  e la gestione dei conflitti con momenti di dialogo tenuti da  esperti: Michela Acler e Francesca Matcovich che ci hanno aiutato a fare chiarezza su tanti aspetti della nostra vita sociale, della relazione con noi stessi e con gli altri. Poi l’idea di gita nella bella Lubiana. A conclusione di tutto una messa interculturale in cinque lingue per la pace universale.

Giorni davvero “memorabili” affermano con entusiasmo i ragazzi organizzatori.

“ Il 1 gennaio 2023, al momento inevitabile di lasciare Planina lo abbiamo fatto con un sincerissimo  arrivederci”.

Nei loro occhi leggiamo che la promessa sarà mantenuta di sicuro. Anzi, ampliata.

A cura di Andreina Altoè

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