Come responsabile di un reparto nella mia ditta, un giorno ho notato in un collega, di solito molto sereno, un atteggiamento aggressivo. Invitato a parlare, mi ha confidato i suoi problemi con la moglie, rivelatasi violenta al punto da mettergli le mani addosso. Pretende- va da lui sempre più soldi. Era questo il motivo delle sue ore di straordinario.
Da allora quel collega ha cominciato a telefonarmi fuori dal lavoro quando le cose andavano male, sicuro di trovare in me un ascolto disinteressato. Quando però mi sono resa conto di essere diventata per lui una specie di rifugio, ho avvertito – per la prudenza cristiana – il bisogno di parlarne con mio marito.
E proprio lui, dopo avermi aiutata a capire che per quell’uomo io potevo rappresentare non solo un’amica, ma l’ideale di donna, ha proposto un’idea rivelatasi vincente: invitare la famiglia del collega con la scusa di un compleanno. Grazie al clima creato dai giochi e dalle trovate dei nostri figli, il rapporto instaurato con l’altra coppia ha fatto ben sperare in un cambiamento della situazione
(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno IX, n. 1, gennaio-febbraio 2023)