Una nostra nipote ha iniziato da qualche anno un rapporto che le sembra serio e capace di “sostenere” una lunga vita a due. Giorni fa mi ha interpellata sulla fedeltà nel matrimonio quando si è già vecchi.
Le ho risposto che punti-forza della nostra vita sono il rispetto e la capacità di non risolvere subito qualche nube che richiede tempo per dissiparsi. Siamo cresciuti insieme ed ora nella vecchiaia ognuno si scontra ogni giorno con qualche nuovo limite. Allora, piuttosto che sorprenderci con qualche moto di insofferenza, abbiamo cominciato a dare il nome al limite che scopriamo in noi e a dircelo con umorismo.
Questo giochetto semplice e apparentemente banale ci permette di capirci meglio, di prevenirci negli errori, di aiutarci. Ma il vero dono di questo nostro impegno è la preghiera.
Preghiamo insieme in modo nuovo, come se l’esercizio di essere attenti l’uno all’altra sia la base del rapporto con Dio. E preghiamo per i vivi e per i morti. Non è richiesta di qualcosa, ma un essere presenti con la nostra vita a quanti amiamo e ci hanno amato
(Tratto da Il Vangelo del giorno, Città Nuova, anno IX, n. 4, luglio-agosto 2023)