750 responsabili diocesani di Ac, il presidente Cei card. M. Zuppi, i vice mons. G. Palmieri e mons. F. Savino, il segretario mons. G. Baturi e altri trenta vescovi italiani per discutere di Chiesa, laici e cammino sinodale, guardando al futuro del Paese e delle sue comunità territoriali. Con loro: G. Notarstefano, mons. C. Giuliodori, E. Zarpellon, L. D’Elia, L. Maggi, P. Bovio, A. Sciarrone Alibrandi, p. B. Gianni, V. Morgante, E. Manfredonia, I. Scaramuzzi, S. Ziantoni. Ospite don L. Ciotti.
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“Verso noi”, cammini di fraternità
Collocata durante l’incontro nazionale delle Presidenze diocesane dell’Azione Cattolica, la serata di presentazione del libro Verso noi firmato dal Presidente per l’Italia, Giuseppe Notarstefano, ci ha fatto rituffare con speranza nelle sfide che ci attendono, a conclusione delle ferie che ci hanno portato, per qualche giorno, in un mondo dove le voci di sventura e tristezza erano più attenuate.
In un dialogo amichevole e ricco con Emiliano Manfredonia, Presidente delle Acli (Associazione cristiana lavoratori italiani), il percorso sinodale promosso da papa Francesco è stato mostrato in tutta la sua bellezza e profezia, con le speranze che suscita per riagganciare la fede cristiana all’interesse dei nostri contemporanei.
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Zuppi: sogno una Chiesa comunità
Il cardinale ha partecipato all’incontro delle presidenze diocesane di Azione Cattolica a Castel Gandolfo.
«La Giornata mondiale della Gioventù è stata una botta per tutti i catastrofismi a cui con eccesso di preoccupazione ci siamo lasciati andare negli ultimi anni. Un anno e mezzo fa nessuno ci avrebbe scommesso – ha detto il presidente della CEI, il cardinale Matteo Zuppi, nel suo intervento davanti a 750 responsabili associativi di Azione Cattolica riuniti a Castel Gandolfo per l’incontro nazionale –. A Lisbona quella dei giovani è stata una bellissima presenza.
Hanno chiesto alla Chiesa di non essere un enigma, che non tratti i giovani come enigmi ma che abbia una proposta diretta, empatica, come quella di papa Francesco. Il papa ha detto pochissime cose, ma dirette. Ha insistito sul “Tutti”, sulla consapevolezza che il Signore vuole bene a ogni giovane così com’è”. I giovani a Lisbona “hanno detto che loro ci sono, sono vivi e presenti, che vogliono sentirsi a casa nella Chiesa.
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Molto interessante e significativa questa iniziativa per i tempi che viviamo e per percorso sinodale iniziato.
Grazie!