Armi italiane e mercati di morte. L’impegno dei cattolici a favore della legge 185/90

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Un appello alla coscienza dei Parlamentari contro il falso realismo della guerra.

Conferenza stampa lunedì 4 marzo 2024 ore 12

presso Focolare meeting point, Via del Carmine, 3 Roma (vicino piazza Venezia)

Diretta YouTube sul Canale Focolaritalia al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=iQMcoFOW9QA

Articolo Città Nuova 5 marzo 2024

Articolo Avvenire 5 marzo 2024

Articolo Romasette

Articolo Italia Caritas

La legge 185 del 90 che regola l’esportazione di armi è una grande conquista della società civile italiana che ha visto parte dell’associazionismo cristiano impegnato in prima fila nella campagna “Contro i mercanti di morte”.

L’appello lanciato per quella mobilitazione partiva da un realistico dato di fatto: «Armi italiane uccidono in tutto il mondo». «Una sorta di “ecumenismo” degli affari che permetteva – come aveva scritto Eugenio Melandri- di esportare armi a tutte le parti in conflitto».

La normativa è stata spesso aggirata in tanti modi, durante questi oltre 30 anni di vita, ma è rimasta costantemente sotto attacco.

Sono tanti gli interessi trasversali che la considerano un ostacolo all’espansione di un settore produttivo in forte competizione su scala planetaria nel contesto della guerra mondiale a pezzi. Lo testimonia la folta presenza delle aziende italiane nelle expo di armi come il “World Defense Show” che si è tenuto ad inizio febbraio in Arabia Saudita.

Il tentativo di procedere al progressivo smantellamento della legge 185/90 sembra ormai avviato a compimento con il voto del Senato dello scorso 21 febbraio come denuncia “Rete italiana pace e disarmo” che, con grande competenza, ha avanzato proposte migliorative rimaste senza riscontro.

Purtroppo siamo davanti ad uno scenario che avevamo previsto con la Conferenza stampa promossa alla Camera lo scorso 4 ottobre 2023 per affermare che salvare questa legge vuol dire applicare la Costituzione.

La 185/90 ha permesso, ad esempio, sempre grazie alla pressione della cittadinanza attiva, di interrompere, dal 2019 al maggio 2023, la partenza dal nostro Paese di migliaia di missili e bombe destinate ad essere usate nel disastroso conflitto in atto nello Yemen.

Alla vigilia del voto della Camera, che cambierebbe in peggio la legge, a cominciare dalla trasparenza sulle banche che finanziano il settore delle armi, sentiamo il dovere di rivolgere un ulteriore appello alla coscienza dei Parlamentari invitandoli a salvare e migliorare la legge 185/90 in nome della comune umanità che ripudia la guerra.

Giuseppe Notarstefano, presidente Azione Cattolica Italiana

Emiliano Manfredonia, presidente Acli

Matteo Fadda, presidente Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, Responsabili Movimento dei Focolari Italia

Mons. Giovanni Ricchiuti, presidente Movimento Pax Christi Italia

Aderisce Agesci, Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani

Alla conferenza stampa è prevista, tra gli altri, la presenza di

Alex Zanotelli, missionario comboniano, tra i promotori della legge 185/90

Maria Elena Lacquaniti, coordinatrice Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione Chiese evangeliche in Italia

Maurizio Simoncelli, cofondatore dell’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo

Andrea Baranes, Fondazione Finanza Etica

Rife

ufficiostampaitalia@focolare.org

Carlo Cefaloni, +39 3280531322

ufficiostampa@apg23.org

Marco Tassinari  +39 3281187801

a.martino@azionecattolica.it

Antonio Martino +393479485190

ufficiostampa@acli.it

Luca Rossi +393669539817

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14 Commenti

  1. Forza facciamo cessare questi orrendi crimini contro l umanità che chiamano guerra o operazione speciale ipocritamente

  2. Lanciamo una petizione attraverso AVAAZ.org per mettere fine all’industria bellica che uccide senza guardare in faccia nessuno.

  3. Impegno molto importante da portare avanti insieme con tutti quelli che condividono questo impegno per la pace…bisognerebbe però anche agire sui finanziatori degli armamenti…

  4. Si non dobbiamo più produrre armi e come comunità cristiane dobbiamo cercare di organizzarci per offrire un’opportunità lavorativa alternativa agli operai cristiani che lavorano nelle industrie belliche e decidono di licenziarsi

  5. Con le risorse che vengono impiegate nel mondo di potrebbero costruire tanti dissalatori quanti sarebbero necessari per impedire la desertificazione di vaste zone da dove molte popolazioni sono costrette a migrare.
    Ma la stupidità non ha confini !

  6. Stop alle vendita di armi, noi tutti e anche i governi cerchino negoziati di pace, sviluppo, giustizia e dignità di vita per tutti i popoli del mondo.

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