Seminaristi e carisma dell’unità, due settimane a “Vinea Mea”

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Nella seconda metà di luglio, tredici seminaristi italiani ed europei, più un brasiliano, hanno vissuto un’esperienza di Chiesa-comunione nel contesto della cittadella.

Tutto è iniziato da un segno arrivato e interpretato. Due anni fa il seminario di Napoli ha chiesto di accogliere un gruppo di seminaristi per vivere un’esperienza formativa internazionale a Loppiano. I giovani rimasero colpiti. «Poi abbiamo saputo che diversi rettori di seminari sono ogni anno alla ricerca di centri dove mandare i seminaristi per un’esperienza estiva breve, perché avvertono, oggi più che mai, che i seminaristi devono aprirsi alle diverse realtà della Chiesa», racconta don Innocent Thibaut Ndoreraho, burundese, responsabile a livello internazionale dei Gens (i seminaristi vicini ai Focolari). «Così abbiamo scritto a diversi rettori di seminari, offrendo per quest’anno l’opportunità di una settimana o due in luglio nella cittadella».

«Nel nostro Paese – spiega don Tommaso Danovero, vicerettore del seminario di Genova e assistente dei Gens in Italia – i responsabili di seminario hanno inserito nei programmi estivi la proposta di vivere esperienze anche fuori dalla propria parrocchia e diocesi». A Loppiano, la base è stata presso il Centro di spiritualità per sacerdoti e seminaristi “Vinea Mea”. Dal 14 al 20 luglio e dal 21 al 27 luglio, sono arrivati 14 giovani. Italiani, la maggioranza, ma anche un rumeno, un brasiliano e un gruppetto di slovacchi, venuti per approfondire la conoscenza del carisma dell’unità dopo aver partecipato, nel loro Paese, ad un incontro con Jesus Moran, co-presidente dei Focolari.

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