Lui cattolico, lei neo-apostolica. L’ecumenismo in famiglia

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Sposati da 33 anni, 5 figli, 4 nipoti. La storia di Leonardo Innocenti e Simona Sarta

Galeotto fu l’Istituto Duca D’Aosta di Roma dove Leonardo e Simona frequentavano la stessa classe per diventare periti chimici. «Di lei mi colpì che fosse una ragazza di sani principi con cui impegnarsi seriamente, una mosca bianca anche per i tempi di allora». «Di Lui capii che mi potevo fidare, portava avanti la relazione con me in modo sincero».

Oltre le consuete differenze di educazione, carattere, famiglia è emerso subito una singolarità. Lui, “cattolico della domenica”, cresciuto in una famiglia molto credente. Lei neo-apostolica, una confessione cristiana che nasce in Germania nel 1863. «I cristiani neo-apostolici – si legge nel loro sito web – credono nella Trinità di Dio, in Gesù Cristo come Dio divenuto uomo, nella sua morte sacrificale e nella sua risurrezione. La meta della fede è di essere uniti a Cristo al momento del suo ritorno che è stato promesso».

L’inizio della relazione tra Leonardo e Simona non è stato semplice. «Tra di noi – spiega Simona – era difficile dialogare su argomenti riguardanti le differenza della dottrina, la frequentazione delle funzioni, ed era difficile accoglierci nella diversità». Oltre le dissomiglianze con la Chiesa neo-apostolica riguardo il culto dei santi, i sacerdoti sono sposati, la Madonna non è un punto di riferimento, «i conflitti – chiosa Leonardo – erano generati dai bisogni di essere normali come tutti. Di fatto era un pregiudizio perché oggi la nostra forza è nella diversità».

Nella vita quotidiana non era possibile partecipare ai riti della domenica, «anche un Padre nostro diventava difficile recitarlo insieme» e «di fatto c’era una disunità che si tagliava con il coltello perché non alimentavamo più l’anima. Eravamo come vuoti, dei sepolcri imbiancati. Siamo andati in crisi perché non riuscivamo a trovare il modo di avere una comunione tra noi».

Anche la scelta dell’educazione religiosa dei figli non è stata facile, a quale religione educarli e battezzarli? «Ognuno di noi – continua Simona – avrebbe voluto battezzarle nella propria Chiesa. I nostri sentimenti sono stati messi a dura prova, ma andare verso l’altro perdendo le proprie convinzioni per attutire gli attriti ci ha portato a scegliere per il battesimo nella Chiesa Cattolica».

«Tenevo tanto – racconta Leonardo – che le nostre figlie ricevessero la prima comunione e Simona con tanto amore acconsentì. L’essere stato accontentato, Simona ha anche partecipato tante volte alla Messa cattolica domenicale, mi ha fatto capire quanto Simona mi amasse, e a quanto stava rinunciando, in quel momento ho provato gioia e gratitudine, il nostro amore si rinsaldò. E presi in me la decisione di aiutarla in futuro a seguire la sua vocazione accompagnandola nella sua Chiesa neo-apostolica ogni volta che mi fosse possibile. Sono felice e ringrazio Dio di amare e vivere con una sposa cristiana».

Il punto di svolta accadde a Grottaferrata. Degli amici comuni l’invitano ad un incontro dei Focolari, dove l’ecumenismo è di casa e dove ci sono membri appartenenti ad altre chiese cristiane. «Credo – commenta Leonardo – che al di là delle nostre differenze, cercavamo un noi, che da soli non trovavamo. L’amore tra di noi c’era ed è stato il catalizzatore della nostra unione».

«E l’amore delle persone dei Focolari, ci ha accolti, misteriosamente abbracciati, e la spiritualità dell’unità ci ha fatto sperimentare il “che tutti siano uno” tra noi e con tutti». «Ho finalmente sentito – aggiunge Simona – di aver trovato un posto dove venivo accettata per quello che ero, potevo parlare liberamente e sentirmi rispettata. Ora avevo il “coraggio” di esprimermi anche con Leonardo, ho cominciato a sentirmi capita e riscoprimmo il poter pregare insieme il Padre Nostro che ci accumunava».

Dopo 16 anni di matrimonio civile, si sono sposati con il rito della Parola nella Chiesa cattolica e hanno celebrato il loro venticinquesimo anniversario nella Chiesa neo-apostolica. Oggi continua il loro impegno e attenzione per la comunità locale. Leonardo è un imprenditore di una azienda specializzata in verniciature industriali nel rispetto dell’ambiente. Simona, dopo un periodo di lavoro in azienda con il marito, ora è impegnata a tempo pieno in famiglia come mamma e come nonna.

Aurelio Molè

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2 Commenti

  1. Con te Leonardo e te Simona , potete dire: LA STORIA SIETE VOI .
    Bellissima la vostra testimonianza, di come le differenze, non sono un ostacolo ma una ricchezza, siete una benedizione.
    Vi auguro ogni bene, che Dio vi benedica sempre.
    Stefano.

  2. Anche noi vi auguriamo ogni bene, siete delle persone stupende, ed una forza per gli altri, ringraziamo il buon Dio che ci ha fatto conoscere Paola e Lorenzo

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