Incontro formatori delle nuove generazioni. Castelgandolfo, 31 gennaio – 2 febbraio 2025
Tutto in poco più di un giorno e mezzo. Progetto ambizioso? Forse non troppo, se si sceglie di costruire un percorso insieme e di rimanere in rete. La rete è già realtà dato che le diverse presenze hanno costruito o rafforzato nodi e legami. C’era chi si occupa di bambini, ragazzi e giovani e dei loro gruppi gen 4, gen3 e gen2, chi si occupa delle stesse fasce di età nell’ambito del Movimento Parrocchiale e Diocesano, chi si impegna in altri luoghi di aggregazione giovanile, chi, per lavoro o passione, vive comunque a contatto con le nuove generazioni.
Eravamo in 160 dai 18 agli 81 anni con la presenza di varie realtà del Centro Internazionale del Movimento dei Focolari, tra cui FormaT-EduxEdu, nonché di Cristiana Formosa e Gabriele Bardo (co-responsabili del Movimento dei Focolari per l’Italia e Albania) che ci hanno sostenuto e incoraggiato anche durante tutta la preparazione.
È stato un fine settimana-laboratorio colmo di confronti, esperienze, idee, spunti, collaborazioni. Colmo di creatività e … sì, di sperimentazione. Infatti ci siamo scoperti ‘sperimentatori’: ci si aiuta reciprocamente a tentare nuove vie e nuove formule specialmente per ‘leggere’ e dare senso alle ‘domanda’ che le nuove generazioni portano dentro. E questo è davvero uno degli aspetti più stimolanti dell’impegno di educatore.
Alcuni esperti ci hanno accompagnato a riflettere sia su noi stessi che sulle varie fasce di età che seguiamo attraverso momenti in sala ma soprattutto con workshop molto interessanti e partecipati. Un profondissimo momento di riflessione sul carisma dell’unità ha aperto nel migliore dei modi l’ultima mattinata.
Devo dire che siamo tornati rinnovati dentro prima di tutto noi stessi, inoltre ci siamo sentiti incoraggiati a continuare e ad ‘uscire’ da schemi usurati e dalle piccole cerchie conosciute.
“Una bellissima crisi” è stata l’azzeccata definizione di una ragazza sull’esperienza di questo weekend.
Tutto ciò mi fa ricordare una frase letta tempo fa in un testo di Anna Maria Ortese, premio Strega 1967: “Stai sempre vicino a qualcosa che cresce. Che sia un bambino, un progetto, un’idea, o un nuovo giorno. Senza mai dimenticare la terra e la cura di una pianta. L’incanto di un fiore che sboccia.”
Siamo noi, pensavo. A ‘stare vicino’, infatti, si impara insieme.
Andreina Altoè
Grazie! Davvero stimolante mi infonde tanta speranza!!