Condividere, tra locale e globale

Punti di vista n. 13

Intercettare le grandi questioni, individuare le buone prassi, condividerle fino a fare sistema… Sono espressioni che abbiamo ripetuto e ascoltato in questo ultimo mese con gruppi piccoli o meno piccoli di persone provenienti dalle diverse regioni italiane.

Un verbo vogliamo far nostro in particolare: condividere. Condividere criticità e risorse, domande e offerte, necessità e beni, interrogativi e risposte, punti deboli e buone prassi. Condividere fra generazioni, fra gruppi religiosi, fra Stati, oltre i propri confini nazionali, perché, se è vero che è nel locale che può incidere la gran parte di noi, è pur vero che una città non basta, una regione non basta, l’Italia stessa non basta.

L’Europa dei popoli ci chiede di contribuire a superare la frammentarietà e la mancanza di incisività che spesso colpisce l’azione dei governi, così come il resto del mondo con i suoi venti di guerra, odio, miseria. La situazione reclama l’apporto corale degli altri Stati. Il locale e il globale hanno mille sfaccettature, senza dubbio, ma l’uno non può esistere senza l’altro, con altrettanta certezza.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n. 12/Dicembre 2016 pag. 43




L’ascolto

Punti di vista n. 30

Si parla spesso di incomunicabilità fra le persone, sempre più social e sempre meno “sociali”. Con difficoltà, poi, noi adulti riusciamo ad entrare in sintonia con chi è più giovane, anche se tentiamo di interessarci a loro, diciamo pure di voler lavorare per loro, meglio ancora con loro.

Non sempre va male, anzi, le esperienze positive sono numerose. La ricetta del successo? Non crediamo di averla, ma va bene, ad esempio, quando ci si pone reciprocamente in ascolto. Anche in questo papa Francesco ci dà lezione.

Lo abbiamo visto di recente in due occasioni importanti: la riunione del pre-Sinodo, con 300 giovani provenienti da tante nazioni. Dicono i partecipanti che è stata un’esperienza di vero dialogo che ha consentito di arrivare ad un documento condiviso, nato, emendato, ritoccato, riscritto… in una sola settimana, anche grazie ai contributi arrivati dagli oltre 15 mila giovani, che si sono iscritti ai gruppi Facebook in 6 lingue. E la via Crucis del venerdì santo al Colosseo, interamente scritta da giovani. Col papa in ascolto.

Rosalba Poli e Andrea Goller
Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

Fonte: Rivista Città Nuova n. 5 / Maggio 2018 pag. 49




Imparare dai poveri

Punti di vista n. 24

«Povertà significa un cuore umile che sa accogliere la propria condizione di creatura limitata e peccatrice per superare la tentazione di onnipotenza».

Non finisce di sorprenderci papa Francesco. Questa volta lo fa non solo istituendo la Giornata mondiale dei poveri, da celebrarsi quest’anno il 19 novembre, ma anche dando una definizione della povertà difficile da trovare in un qualsiasi dizionario.

I poveri, infatti, sono definiti, a chiusura del messaggio scritto per l’occasione, non un problema ma «una risorsa a cui attingere per accogliere e vivere l’essenza del Vangelo». Questo non esime nessuno dal fare la propria parte per dare vita a una cultura dell’incontro e della condivisione, in uno stile fatto di reciprocità.

Se dai poveri si può imparare, non di meno chi ha di più è chiamato a dare. Non l’elemosina, non un gesto una tantum «per mettere in pace la coscienza». L’invito è ad «uscire dalle nostre certezze e comodità» per andare incontro ai mille volti della povertà.

Facciamo nostro, dunque, l’invito di papa Francesco in occasione della Giornata e non solo.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n. 11 / Novembre 2017 pag. 41

Vedi anche:Giornata mondiale dei poveri




Il freno e l’acceleratore

Punti di vista n. 14

Eravamo a pranzo con una personalità del mondo ecclesiale, un momento di grande cordialità e semplicità. Non era un appuntamento “istituzionale”, gli argomenti erano i più vari e non necessariamente impegnativi.

Naturalmente ci siamo scambiati qualche riflessione sul nostro Paese, sull’impegno ecclesiale e civile che ci caratterizza, sulle sfide che ci attendono come persone chiamate a concretizzare il messaggio dell’unità dei Focolari.

Argomenti importanti quelli trattati e riflessioni significative quelle emerse dal dialogo con la nostra “ospite” di cui far tesoro nel nostro agire quotidiano e a più lunga scadenza, cioè non aver timore di osare, pigiare l’acceleratore e al tempo stesso avere pazienza. Saper aspettare quando occorre e innovare quando si avverte una spinta interiore a farlo.

In un’epoca di cambiamenti quale la nostra, fra queste due tensioni si gioca il presente così come il futuro. Bisogna saper alternare freno e acceleratore per arrivare a risultati concreti nel campo delle migrazioni, del disarmo, della lotta all’azzardo…

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n. 1/Gennaio 2017 pag. 43




In cammino

Punti di vista n. 32

Pausa estiva: sinonimo di riposo o momento di intraprendere un cammino? Fisico o dell’anima, di spostamento dal nostro centro per trovare nuovi punti di vista e nuovi stimoli. I giovani italiani si preparano ad incontrare Francesco nel cuore di agosto a Roma, in vista del Sinodo di ottobre, dedicato ai giovani, la fede, le scelte, e quindi al cammino della propria vita.

In questo viaggio da tutta Italia, è possibile fare sosta a Loppiano, dove «tutti si sentono a casa», come ha affermato il papa nella sua recente visita. Ma l’estate offre ancora molte possibilità. Tra le tante iniziative, anche quelle dei Focolari: a Camaldoli dal 27 al 29 luglio il gruppo di lavoro di Economia disarmata propone un laboratorio sul ripudio della guerra, mentre il Summer Campus La Periferia: capitale d’Italia coinvolge giovani a Torino e a Roma.

Centinaia di teenager poi saranno impegnati nei cantieri in diverse regioni mettendo in moto testa, cuore e mani. Sentiamoci tutti in cammino, qualsiasi sia il nostro punto di partenza, tenendo aperto il cuore all’incontro con l’altro.

Rosalba Poli e Andrea Goller
Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

Fonte: Rivista Città Nuova n. 7 / Luglio 2018 pag. 49




La foresta che cresce

Punti di vista n.6

Domenica 24 aprile 2016 papa Francesco ha visitato a sorpresa il Villaggio per la Terra – Mariapoli di Roma. Dopo averle ascoltate, ha incoraggiato le persone riunite al Galoppatoio di Villa Borghese, nel cuore della città eterna, dicendo loro che avevano «trasformato il deserto in foresta». Era gente cristiana e non solo, credente e non solo, dei Focolari e non solo. Nei racconti che gli sono stati rivolti, si percepivano l’amore agli emarginati e il desiderio umile di ritrovare l’unità superando i conflitti. Con una intuizione: che le molte varietà composte in armonia esprimono meglio la bellezza del popolo di Dio, certi che il tutto è superiore alla parte. Ha scritto la presidente dei Focolari, Maria Voce, sull’Osservatore Romano, commentando l’intervento del papa: «Mi ha fatto impressione il suo dire con forza che ciò che vale è portare la vita. Non fare programmi e rimanervi ingabbiati, ma andare incontro alla vita così com’è, con il suo disordine e i suoi conflitti, senza paura, affrontando i rischi e cogliendo le opportunità».

Rosalba Poli e Andrea Goller

da Città Nuova n.6/2016 Editoriale n.6

Video – Il Papa a Villa Borghese




I cento passi

Punti di vista – n.4

«Se due persone per incontrarsi hanno bisogno di fare cento passi, non importa quanti ne fai tu e quanti ne fa l’altro, l’importante è arrivare al risultato». Questo concetto espresso da Enzo Fondi, uno dei pionieri del Movimento dei Focolari, non di rado ispira il nostro agire.

In un’Italia che, nonostante i travagli, cerca di uscire da una crisi che, ce ne rendiamo sempre più conto, non è solo né anzitutto economica, ma è crisi di relazioni interpersonali; in un Paese dove i localismi tendono ad avere il sopravvento sulla dimensione nazionale e dove il peso della tradizione potrebbe ostacolare la necessaria innovazione, più e più volte facciamo l’esperienza che la cultura dell’incontro, così fortemente sostenuta da papa Francesco, risulta la carta vincente.

Per incontrarsi occorre muoversi, programmare, scomodarsi. Occorre spostarsi, ovvero “spostare sé” e questo non è solo un atto fisico. È un impegno al quale sarebbe facile sottrarsi con mille giustificazioni. Dei cento passi vorremmo farne normalmente al massimo 50. Ma quanti ne ha fatti Gesù per farsi uno di noi e venirci incontro?

Rosalba Poli e Andrea Goller

da Città Nuova n.4/2016 Editoriale n.4




E’ ora di mettersi insieme

Punti di vista n. 8

La nostra estate si può dire sia iniziata a Monaco di Baviera, in Germania, dove ai primi di luglio, abbiamo vissuto la quarta edizione di Insieme per l’Europa. La manifestazione dal titolo “500 anni di divisione bastano – l’unità è possibile”, ha visto convenire circa 2 mila persone di 200 Movimenti e Comunità di 40 Paesi europei. Un’occasione per testimoniare al vecchio continente che è ancora viva la speranza di una riconciliazione fra i cristiani e importante un loro impegno comune per la società.
«È ora di mettersi insieme, per affrontare con vero spirito europeo le problematiche del nostro tempo», ha detto fra l’altro papa Francesco in un video messaggio preparato per l’occasione.

Pur se è tempo di vacanze, sappiamo che i problemi del nostro Paese, del nostro continente e del mondo intero non vanno in ferie, anche se ci auguriamo una tregua sui fronti delle tante guerre in atto, della violenza diffusa, della disperazione di gente in fuga dalla fame e dall’odio, di chi è alla ricerca di una vita più dignitosa.

E’ ora di metterci insieme, ci ripetiamo, per fra fronte a qualsiasi emergenza, vicina e lontana. Perché neanche la carità cristiana – o solidarietà che dir si voglia – vanno in ferie!

Rosalba Poli e Andrea Goller

Responsabili del Movimento dei Focolari – Italia




Il “metodo” della comunione

Punti di vista n. 12

In un recente convegno dei responsabili dei Focolari nel mondo
– 200 persone dall’Europa –, le tematiche hanno spaziato dal rapporto con l’Islam all’impatto delle migrazioni nei nostri Paesi, dall’impegno per la pace alla riforma di papa Francesco, dall’ambito sociale a quello giovanile e familiare.

Una riflessione importante è stata quella sulle varie modalità che un’azienda, un ente, una qualsiasi associazione ha di organizzarsi. Diverse esperienze, numerose le possibili risposte. Un partecipante suggeriva semplicemente una prassi: adottare un metodo “comunionale”, dialogico, che chiede il coinvolgimento di tutte le persone interessate alla decisione.

Semplicemente perché lo Spirito soffia «dove vuole e quando vuole», e ognuno può portare un contributo. Ciò richiede di educarsi all’ascolto e al dialogo, di essere disponibili a un processo di sintesi, di avere la capacità di rinunciare a tutto ciò che risulta accessorio per dare importanza ai contenuti essenziali, anche se applicati in maniera innovativa, diversa rispetto alla prassi consueta.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista città Nuova n. 11/Novembre 2016 pag. 43




Gruppi di raccordo

Punti di vista n. 47

«Appassionati dello squilibrio», non equilibristi; «cristiani capaci di sognare, desiderosi di sperimentare cose nuove», non gente rassegnata; «rabdomanti che trovano falde d’acqua in terreni aridi», non persone statiche. Sono alcune delle caratteristiche indicate dal vicario del papa a Roma, il card. De Donatis, in una lettera indirizzata ai suoi sacerdoti, in cui spiega come una priorità la creazione in ogni parrocchia di «équipe pastorali» da cui dipende l’attuazione di quel «processo di conversione e rinnovamento» avviato in diocesi. Quale il ruolo di queste équipe? Essere custodi del Fuoco, della comunione, del cammino; «accompagnare la comunità nella fase di ascolto del “grido della città”». Una sorta di… gruppo di raccordo, visto che siamo a Roma, che faciliti il “viaggio” quotidiano e l’intreccio delle vite dei suoi abitanti. Senza paura dei possibili errori. È ancora De Donatis, infatti, che ricorda la preferenza di papa Francesco per una Chiesa accidentata piuttosto che malata di autoreferenzialità.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

Fonte: Rivista Città Nuova n. 10/2019 pag. 49




L’Italia a due velocità?

Punti di vista n. 9

«Mi piacerebbe vivere a Roma con l’organizzazione di Milano». Questa frase detta da una nostra amica ci sembra paradigmatica di un sentire abbastanza diffuso fra noi italiani: quello cioè che assegnerebbe a una parte del Paese la caratteristica dell’efficienza e all’altra più quella… del cuore. Come se le due cose fossero in contrasto fra loro.

Dopo il tragico incidente ferroviario in Puglia lo scorso 12 luglio, ci siamo chiesti come fosse possibile che nel 2016 il sistema di scambio su quel tratto di binario unico funzionasse via “fonogramma”, parola di cui qualcuno ha dovuto cercare il significato. Ce lo siamo chiesti in tanti, mentre le indagini dovranno accertare perché non è ancora partito il progetto del raddoppio del binario, nonostante lo stanziamento dei fondi europei.

Questo fa male all’Italia: l’inefficienza, scaricare le responsabilità, rinviare a domani quello che si dovrebbe fare oggi, al Sud come al Nord, perché incidenti ferroviari, frane, alluvioni “causate”, succedono in Calabria come in Liguria, in Sardegna come in Emilia. Sognando un’Italia col cuore a Milano e l’efficienza a Napoli!

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n.8 /Agosto 2016




Le radici del successo

Punti di vista n. 11

Noni nel medagliere con 39 medaglie. Il bilancio della spedizione azzurra alle Paralimpiadi di Rio non è solo nei numeri, che comunque un loro significato ce l’hanno: più medaglie rispetto a quelle vinte nelle Olimpiadi dei normodotati e più di quelle ottenute nell’edizione precedente. Del bilancio fanno parte i tanti messaggi che questi atleti hanno lanciato a chi li ha seguiti. «Tutti noi siamo passati attraverso un momento di grande sofferenza, un trauma, una patologia. E la condivisione di questo passaggio ci caratterizza come una famiglia», ha affermato il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli.

E poi la scelta della localizzazione di Casa Italia: una parrocchia. Coi soldi risparmiati l’arcidiocesi costruirà campi sportivi per disabili in una favela. Che dire, infine, della gioia di chi ha ottenuto il podio? Sembrava quasi che rendesse grazie alla vita – che pure potrebbe considerare debitrice –, senza recriminazioni o esibizioni di forza. Si capisce quanto gli ingredienti del successo abbiano radici profonde. E non è forse degli italiani tirar fuori il meglio di sé nelle situazioni difficili?

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n.10 del 2016 pag. 43




L’Italia generosa

Punti di vista n. 55

Il devastante impatto economico della crisi sanitaria di questi mesi è sotto gli occhi e le tasche di tutti, nel nostro Paese come in tutto il mondo. Da subito chi fra noi ha potuto ha donato, con delicatezza e riservatezza.

Nelle diverse città la fantasia ha messo in moto cuore, testa, mani, facendo leva sull’elemento di prossimità garantito dalla rete dei Focolari. Col passare del tempo abbiamo visto che sarebbe stato utile un passaggio in più: è per questo che abbiamo pensato di accompagnare alla solidarietà spontanea e travolgente di questo periodo, anche una solidarietà organizzata che, a partire dal locale, abbia come orizzonte una dimensione nazionale e alzi lo sguardo anche oltre i nostri confini.

Il conto dedicato (vedi www.focolaritalia.it) ha da subito dimostrato che l’Italia generosa c’è, non è uno slogan. E spesso ne fanno parte anche quelli che, pur non avendo grandi possibilità, in quanto si sentono parte dell’unica famiglia umana, condividono anche il poco che hanno.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

Fonte: Rivista Città Nuova n. 6/2020 pag. 49




Le radici

Punti di vista n. 26

«Lo vedi quel basilico così rigoglioso, in un barattolo di acqua? È lì da due mesi, da quando l’ho ricevuto insieme a tanta altra buona roba con un pacco postale». Non crederemmo ai nostri occhi se non fosse che quel pacco, a casa di una nostra comune amica, l’avevamo visto proprio arrivare.

Come mai quel mazzo continua ad emettere foglie, senza neanche essere stato trapiantato in un vaso di terra, senza aver ricevuto nessuna particolare cura? Il fatto è che, posto in un ambiente ben illuminato dalla luce del giorno, ha messo radici e da quelle trae linfa per donare le foglie che aveva e farne nascere sempre di nuove.

Il naturale processo di decadimento di un rametto reciso dalla pianta si è invertito principalmente grazie all’acqua e alla luce solare e il “sistema basilico” ha aumentato il grado di ordine producendo nuove foglie e radici.

È interessante notare che la vita si attiva in un luogo aperto a un continuo scambio di materia ed energia con l’esterno. Una stimolante lezione dalla natura da considerare per i nostri stessi ambiti personali e sociali.

 

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n. 1 / Gennaio 2018 pag. 41




In prima linea

Punti di vista n. 54

Siamo un’umanità sofferente, dolorante, piagata, che sperimenta circostanze inedite per le quali non siamo attrezzati. La fase acuta della crisi ha coinciso con la Quaresima e con la celebrazione del mistero pasquale.

Il Movimento dei Focolari in Italia ha anche vissuto da poco l’appuntamento assembleare: oltre un migliaio di persone riunite virtualmente per prepararsi all’Assemblea generale. Esperienze che ci hanno portato alle radici dell’Ideale di Chiara Lubich: la scelta di Gesù abbandonato – dove l’Abbandono è l’espressione del suo massimo dolore.

Adesso che ci prepariamo in vario modo a “tornare nel mondo”, ricordiamo come Gesù risorto dà appuntamento agli apostoli in Galilea: «Là mi vedrete!». La nostra Galilea, come ai primi tempi del Movimento, è Gesù abbandonato che vive nel mondo.

Le prime linee del pronto soccorso, gli ospedali, le famiglie con i loro pesi enormi, ciascuno con il proprio carico di dolore, il disorientamento nei luoghi di lavoro, le dimensioni del sociale da ricreare, e tutti i luoghi in cui è ancora buio, solitudine, disperazione: è qui che il Risorto ci aspetta. Un appello forte oggi per ognuno di noi che vuole vivere l’unità.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

Fonte: Rivista Città Nuova n. 5/2020 pag. 49




Gli azzurri e l’Italia

Punti di vista n. 7

Mentre scriviamo è in corso la prima fase degli Europei di calcio. Non sappiamo come proseguirà il torneo, ma dai primi risultati abbiamo imparato qualcosa. L’Italia non sembrava un granché ma alla prima partita ha vinto con il Belgio, che partiva come favorito. Il segreto? Forse più d’uno.

Antonio Conte, più che sulle “star”, ha puntato su un gioco di squadra affidato a calciatori non di primissimo piano ai quali è stata data fiducia. «Qui non ci sono prime e seconde linee. Ci sentiamo tutti partecipi e chiunque scenderà in campo darà il massimo», ha commentato Matteo Darmian, che pure non è stato sempre titolare. E ha aggiunto: «Sbagliare è umano, ma tutti sappiamo che c’è un compagno pronto ad aiutarti, che ti copre le spalle». Anche ai Mondiali dell’82 e del ’96 eravamo partiti da sfavoriti per poi vincere la Coppa del mondo. Le critiche possono abbattere ma anche stimolare; molto dipende da chi le recepisce. Diverse squadre hanno conseguito risultati importanti negli ultimi minuti di partita. Conviene sempre crederci fino alla fine, in ogni “campo” in cui ci troviamo a correre.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Tratto dalla rivista Città Nuova n. 7 / Luglio 2016




Fiducia nelle minoranze creative

Punti di vista – n.5

Il 16 maggio saranno due mesi che giovani dei Focolari hanno presentato in Parlamento un documento con precise domande sul commercio (non) legalizzato di armi. Nel frattempo un gruppettodi questi giovani ha partecipato a un laboratorio parlamentare di approfondimento sull’appello per la pace, il disarmo e la riconversione industriale con alcuni parlamentari, a giugno; queste sono iniziative encomiabili e risposte concrete sarebbero auspicabili. C’è anche un’altra sorta di guerra: quella delle mafie alla convivenza civile. Un fenomeno deliquenziale che ha fatto emergere veri e propri martiri; le mafie ostentano pure il potere di apparire impunemente in televisione. Non ci spaventano queste frange di “deboli”, vittime a loro volta dell’inganno del potere, delle armi e dei soldi. Abbiamo invece fiducia nelle minoranze creative, fedeli alla logica della concretezza e della vita, che alimentano il risanamento del tessuto sociale. Papa Francesco è un segno formidabile di questo processo di speranza irreversibile.

Rosalba Poli e Andrea Goller

da Città Nuova n. 5/2016 Editoriale n.5




Creare rapporti

Punti di vista n. 46

Mentre il Paese è alle prese con un nuovo delicato avvio, dopo una partita a scacchi per la costituzione di un nuovo governo guardiamo con particolare speranza all’esperienza di un gruppo di giovani italiani che hanno condiviso una tappa del loro percorso di crescita umana e spirituale con alcuni coetanei di vari Paesi del Medio Oriente.

Gambe in spalla sono andati in Giordania, Paese che ospita oltre 715 mila rifugiati (a fronte dei 189 mila dell’Italia) posizionandosi, insieme al Libano, in vetta alla classifica del rapporto abitanti/rifugiati (Report Unhcr). Hanno messo da parte comodità, schemi, visioni predefinite. Aperti allo scambio e all’amicizia.

Ne sono tornati enormemente arricchiti, con un altro senso della condivisione dei beni, della giustizia sociale, della costruzione della pace. Ci insegnano che il segreto per crescere non è chiudersi, ma aprirsi. Non è solo risolvere i propri problemi a uno a uno, ma pensare a chi è più nel bisogno. Non è isolarsi, ma creare relazioni. È in questa prospettiva, dando priorità alla vita, alimentando le reti, che vorremmo vivere i prossimi mesi, sapendo che il bene del Paese crescerà in proporzione alla nostra generosità.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

Fonte: Rivista Città Nuova n. 9/2019 pag. 49




Avrò cura di te

Punti di vista n. 56

Stimolare un moto dal basso per contribuire alla rinascita del Paese dopo la pandemia: è la proposta frutto di un brainstorming all’inizio della fase 2 a quanti sentono di offrire il proprio contributo a lavorare insieme per la salute pubblica, lo sviluppo sostenibile, l’ecologia integrale secondo il modello della Laudato Si’ e la politica come cura, come amore degli amori, secondo una felice definizione di Chiara Lubich.

Sogniamo un grande movimento di cittadini in cui ogni frammentazione appaia superata. Gruppi di lavoro informali nelle comunità locali, nelle città, nelle regioni, dove da una ferita può partire un’azione di risposta.

Possiamo offrire un’impennata nell’adesione operativa al Vangelo, a livello di testimonianza nel cambiamento degli stili di vita, nei consumi, nei trasporti, per la prevenzione delle povertà educative, per il lavoro agile, per la conciliazione fra tempo di lavoro e della famiglia, per la forte riduzione dell’inquinamento, per una felicità pubblica costruita insieme.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Responsabili del Movimento dei Focolari in Italia

Fonte: Rivista Città Nuova n. 7/2020 pag. 49

 




Parte del problema o della soluzione?

Punti di vista – n° 3

«Per favore, non guardate dal balcone la vita, ma impegnatevi, immergetevi nell’ampio dialogo sociale e politico», aveva detto papa Francesco nel discorso di apertura del convegno di Firenze nello scorso novembre, rivolgendosi in particolare ai giovani.

Un invito che non può essere lasciato cadere nel vuoto da chi si dice cristiano: giovani e meno giovani, ragazzi, anziani. Di fronte a mancanza di lavoro, corruzione e illegalità diffusa, emergenza educativa, disgregazione familiare, frammentazione sociale, divario economico e culturale non è più possibile rimanere inermi, come se tutto questo non toccasse la nostra esistenza. Scendere in strada è scomodo, vuol dire togliersi le pantofole rassicuranti delle nostre abitudini e infilare invece gli scarponi adatti ai sentieri impervi del nuovo. Vuol dire mescolarsi tra la folla e farsi prossimo per ogni persona che s’incrocia sul cammino, condividere le gioie, lenire le sofferenze, mettersi in gioco, chiedersi se si vuole essere parte del problema o della soluzione chiedendosi: «Io, noi, cosa possiamo fare?».

Rosalba Poli e Andrea Goller

da Città Nuova n.3/2016 Editoriale n.3




La pace ci interpella

Punti di vista – n°1

In questo periodo in cui spirano venti di guerra, innumerevoli sono state, in tutta Italia, le iniziative a sostegno della pace alle quali abbiamo partecipato o che abbiamo promosso come Movimento dei Focolari. Ci sentiamo interpellati in prima persona: ciò sta facendo emergere proposte di impegno, nate da una consultazione tra vari soggetti della società civile ed ecclesiale che vorrebbero convogliare in progetti continuativi e incisivi il vivere per la pace e l’unità. Fra i “lavori in corso”: momenti di testimonianze e invocazione alla pace insieme ad altri movimenti ecclesiali e con fratelli musulmani ed ebrei; appuntamenti di carattere locale e un evento centrale nazionale a Roma, il 13 dicembre, con personalità e leader islamici e cristiani. Ma anche la messa in atto di una proposta per le scuole in collaborazione con alcuni parlamentari ai quali chiediamo di farsi portavoce presso il ministero della Pubblica istruzione della necessità di promuovere percorsi di educazione alla pace, al dialogo e all’accoglienze nelle scuole. Senza dimenticare l’impegno quotidiano con chi ci sta accanto…

Rosalba Poli e Andrea Goller

da Città Nuova n.1/2016 Editoriale n.1




Era il nostro dovere

Punti di vista n. 10

«Abbiamo fatto il nostro dovere». Questa la frase, e non di circostanza, che abbiamo sentito pronunciare da chi si è prodigato nelle operazioni di soccorso scattate subito dopo il terremoto dello scorso 24 agosto. Lo abbiamo letto da più parti, e non solo sulla stampa italiana: i volontari che hanno scavato, sottraendo alla morte 237 vite e restituendo alla pietà dei loro familiari e delle comunità le quasi 300 vittime del sisma, sono stati il volto confortante di questa tragedia, insieme a tutti quelli che si sono adoperati e si stanno adoperando per alleviare il dolore di chi ne è stato direttamente toccato. Senza esibizionismo, appunto, senza cercare pubblicità: semplicemente essendo lì, a fianco di persone sconosciute ma diventate prossime. Sentendo ripetere la frase citata all’inizio, davanti alle telecamere dei giornalisti, come di fronte ai rappresentanti delle istituzioni che ringraziavano i volontari a nome degli italiani, ci è venuto in mente quel passaggio del Vangelo dove Gesù suggeriva di imitare il comportamento dei propri sottoposti: «Dite: “Siamo servi inutili, abbiamo fatto quanto dovevamo fare”» (Lc 17, 10). Una lezione.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n.9 del 2016 pag. 47




La pace, tra realismo e profezia

Punti di vista n. 17

Lo scorso 14 marzo abbiamo partecipato in Parlamento all’incontro promosso dal Movimento dei Focolari e dal Gruppo editoriale Città Nuova sul tema “Scelte di pace. Riconvertiamo l’economia che uccide”. Per il terzo anno consecutivo soprattutto i giovani coinvolti nell’iniziativa hanno voluto interpellare alcuni esponenti politici sulla questione del disarmo.

Una proposta che vede coinvolti anche Pax Christi, Amnesty international, l’Istituto di ricerche internazionali Archivio disarmo, la Banca etica. Alcuni media, in particolare il quotidiano Avvenire, hanno dato spazio all’iniziativa. Ci piace sottolineare la nota di “profezia” di quest’iniziativa che non si arresta di fronte allo scetticismo e all’inerzia di chi ha altre priorità in agenda.

Non è un caso che i più convinti promotori di questo percorso, che continua da tempo e coinvolge sempre più persone su tutto il territorio italiano, siano proprio i più giovani, studenti e lavoratori alle prime armi arrivati a Roma facendo non pochi salti mortali, impegnati per il disarmo delle menti e dei cuori, come premessa a ogni altra iniziativa.

Rosalba Poli e Andrea Goller

Fonte: Rivista Città Nuova n. 4 /Aprile 2017 pag. 43




Etichette? No, grazie

Punti di vista – n° 2

Il tentativo, diremmo quasi la tentazione, di “etichettare” c’è sempre: c’è chi è bianco e chi nero, chi è cristiano e chi musulmano, chi di destra e chi di sinistra, chi laico e chi cattolico. E potremmo continuare. Di per sé non è un errore chiamare le cose con il loro nome, tutt’altro. Ma non di rado succede che dare un’etichetta equivale a separare, isolare, contrapporre, facendo ricorso alla “politica” dell’o/o: o da una parte o dall’altra.

Non siamo esenti nel nostro quotidiano da questa tentazione. Ci piace però pensare a tutti coloro che, singolarmente o come gruppi, comunità, associazioni sono impegnati nella “politica” dell’e/e. Non per sincretismo, per scendere a compromessi, o fare facili concessioni. Tutt’altro. Perché sanno e credono che la vera identità si rafforza nel dialogo costante con chi è diverso da noi. Ad esempio, al tentativo di etichettare i focolarini come quelli che vogliono costruire il partito cattolico rispondiamo con rapporti di collaborazione con i diversi schieramenti politici; e alla contrapposizione cristiani/musulmani offriamo una testimonianza di impegno comune per la pace.

Rosalba Poli e Andrea Goller

da Città Nuova 2/2016 Editoriale n.2