Convegno: “Nessuno solo”

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    Convegno: “Nessuno solo” – Appassionati del sociale

    Casa per ferie Seraphicum, Via Serafico 1 – Roma
    Metro Laurentina capolinea
    GRA uscita 25
    Roma 1-3 febbraio 2019
    Per maggior informazioni: umanitanuova.italia@gmail.com

    Per le iscrizioni, compilare questo MODULO

    Carissima/o,
     
    molti chiedono il programma dettagliato del Convegno “Nessuno solo” – Appassionati del sociale che si terrà a Roma dalla sera del venerdì 1 febbraio c.a. al pranzo della domenica 3 febbraio c.a.
    Il convegno è concepito come un lavoro di ricerca disteso nelle due giornate: un laboratorio in cui tutti – relatori e partecipanti – sono chiamati a dialogare, a leggere insieme le pratiche di “azione sociale” che ciascuno realizza nel suo mondo di relazioni. Nella brochure, come orientamento, abbiamo indicato 4 argomenti e probabilmente nel pomeriggio di sabato ci si potrà distinguere in laboratori tematici. Ma non abbiamo voluto fissarlo in anticipo per consentirci di costruire davvero il convegno assieme ai suoi destinatari: infatti, già nel modulo di iscrizione abbiamo chiesto a chi lo compila di darci una indicazione della personale esperienza di “appassionato/a del sociale” che lo ha portato a decidere di partecipare. 
    Speriamo che questa voluta omissione del programma non scoraggi la partecipazione di qualcuno. Se così fosse la preghiamo di farsi nostro tramite nel far comprendere il metodo innovativo che ci guida.
     
    Per quanto riguarda scadenze e costi, eccole di seguito ulteriori notizie:
    – il costo complessivo dell’appuntamento è di € 110,00, comprensivo dei pernotti di venerdì 1 e di sabato 2 febbraio, con relative colazioni, vitto del sabato e tasse di soggiorno. 
     
    – Per chi volesse cenare il venerdì e/o pranzare la domenica, si dovrà aggiungere al costo complessivo il prezzo di € 15,00 a pasto. Tale servizio sarà fornito dalla struttura se richiesto da un minimo di 10 persone, diversamente la segreteria organizzativa provvederà a darne notizia per tempo.
     
    – La scadenza delle pre-iscrizioni è fissata al 10 gennaio 2019, mentre l’iscrizione potrà ritenersi completa all’arrivo del bonifico non oltre il 26 gennaio 2019.
     
    Il bonifico del costo complessivo va effettuato a:
    Framu Umanità Nuova
    IT65Q0501803200000000240261
     
    Causale: Saldo pagamento Incontro “Nessuno Solo” – Appassionati del sociale.
     
    La ringrazio dell’attenzione e le auguro un 2019 ricco dei doni dello Spirito che fa nuove tutte le cose.
     
    La segreteria organizzativa 

    Brochure Nessuno solo

    Non siamo in un’epoca di cambiamento, ma in un cambiamento d’epoca”.

    Tale passaggio del discorso di Papa Francesco a Loppiano a maggio 2018, può essere il punto di partenza della nostra riflessione sulla realtà sociale.

    Se guardiamo al mondo intorno a noi, con le relazioni che intercorrono fra singoli, famiglie e gruppi, possiamo riferire che la nostra quotidianità è profondamente cambiata negli ultimi 20 anni, e velocissimamente negli ultimi 10, e non poco per effetto dell’impatto della tecnologia sulle nostre relazioni, con le sue potenzialità smisurate di connetterci. Mediamente si passa più tempo in relazioni virtuali che in relazioni reali, in un crescendo di autismo e narcisismo. Soggiogati alle opportunità e alla velocità delle macchine, cresce la minaccia di una nuova marginalità: chi non tiene il ritmo o non è “on line” è fuori. L’essere umano vive così un paradosso: ritenere che tutto è possibile e a portata di mano e nello stesso tempo sperimentarsi insicuro e impaurito. Il corpo, la natura stessa, e il tempo si dissolvono e con essi ciò che è specificamente umano: l’esperienza dell’incontro autentico con l’altro, l’esperienza del limite.

    Anche per quanto riguarda la lettura della stratificazione sociale in rapporto all’accesso alle risorse, sono in atto mutamenti che vedono crescere, accanto alle fasce tradizionalmente marginali e alle famiglie povere immigrate, un “ceto medio impoverito” che – laddove si possono disporre dati recenti, che tengono in considerazione non solo il reddito, ma anche la precarietà lavorativa, l’indebitamento e i disturbi psichici – può essere quantificato nel 30% della popolazione. E’ importante considerare questo fenomeno di impoverimento con fattori di tipo materiale e immateriale, per l’evaporazione delle reti sociali e familiari, in un clima culturale bulimico che induce a non voler rinunciare ad alcuna opportunità e nel diffuso risentimento anti-istituzionale. Occorrerà riprendere le misure della propria città, con le sue drammatiche e feconde periferie, per comprendere cosa sia oggi la povertà.

    Il welfare tradizionale, i cui servizi sono calibrati per un numero di poveri non superiore al 5% per di più con dotazioni finanziarie in calo, ne è messo in crisi al pari della democrazia. La nuova vulnerabilità è emersa alla coscienza collettiva dopo la crisi del 2008 e rischia di essere percepita solo nei suoi elementi economico-monetari (“non si arriva a fine mese”) lasciando in ombra il venir meno dei legami sociali che ne è all’origine. Anche ilvolontariato e l’associazionismo tradizionali sono attraversati da un processo di lento, ma inesorabile declino, senza che ovviamente ne venga meno l’indispensabile funzione sociale. Occorre pensare ad iniziative che coinvolgano il 100% dei cittadini: un welfare di comunità, per tutti con la collaborazione di tutti. La comunità locale sa riconoscere e farsi carico di questa diffusa nuova povertà che l’attraversa, cambiando paradigma per guardare alla comune esperienza di fragilità la condizione esistenziale da cui ripartire.

    A prestare attenzione alle molteplici manifestazioni del sociale, non è raro scoprire gente creativa, capace di gesti senza tornaconto, di impegno esemplare a mantenere vivi i legami sociali nei quartieri o nei gruppi. Agire agapico viene definito questo tipo di amore che unisce: lo si ritrova e lo si studia anche nell’economia civile e nella cittadinanza attiva per la tutela dei beni comuni. Vorremmo dare rappresentazione e spazio sufficiente a questa socialità del “noi” per cercare di leggere, descrivere e interpretare la ricchezza di molte pratiche – laboratori di comunità – che lasciano intravedere forme inattese di benessere comunitario. “Restare umani” ne è l’imperativo: solo nella vicinanza fisica dei corpi in relazioni faccia a faccia, in un nuovo sguardo e ascolto dell’altro, nella scelta di tempi distesi e conviviali contro le pressioni di una società tendenzialmente orwelliana, si abbassa la paura dell’altro e si ri costruisce quel “con-senso” che rivitalizza – con il welfare – la democrazia.

    Maggiori informazioni:

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    Data / Ora
    Date(s) - 01/02/2019 - 03/02/2019
    Tutto il giorno

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    2 Commenti

    1. In questo periodo storico attraversato da gravi sconvolgimenti sociali,dal fenomeno dell’emigrazione,dalla crisi del capitalismo e della globslizzazione,dalla profonda crisi dei valori,credo che l’umanita’ se vuole continuare ad esistere deve riscoprire i valori del Vangelo .
      Esso e’ la via che ci indica come superare il nostro narcisismo distruttivo e costruire una comunita’ fondata sull’amore e sull’accoglienza.

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