Dalla partecipazione al bando “SOCIAL FILM FUND CON IL SUD”, promosso da Fondazione Apulia Film Commission e Fondazione CON IL SUD, alla prestigiosa vetrina della Festa del Cinema di Roma. È questa la incoraggiante parabola di “Santa subito”, film documentario di Alessandro Piva che racconta la storia di Santa Scorese, Serva di Dio, che per anni subisce le morbose attenzioni di uno sconosciuto molestatore, fino all’epilogo più tragico. Nata a Bari il 6 febbraio del 1968 è morta uccisa il 16 marzo del 1991. Partecipa attivamente alla vita del Movimento Gen, ramo giovanile dei Focolari. Fra le sue molteplici attività ci sono anche l’assistenza agli anziani ricoverati nelle case di riposo – nei volti dei quali vede il volto di “Gesù abbandonato” – e ai bambini orfani ricoverati negli istituti. Nella parrocchia di Palo del Colle, località a pochi chilometri da Bari dove la famiglia si è trasferita nel 1987, svolge attività di catechista e fa parte del consiglio pastorale e del coro.
La proiezione, in selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma, è in programma venerdì 25 ottobre alle 22.30 all’Auditorium Parco della Musica.
Ma chi era Santa?
Bari, la fine degli anni ‘80. Santa – che ha poco meno di vent’anni – come ogni ragazza custodisce sogni e apprensioni, che affida al suo diario. Nel suo cuore ardono fede cristiana e fame di vita: è ferma nel voler assecondare la sua vocazione spirituale, non prima però
di aver conseguito la laurea, come ha concordato con i suoi. Qualcuno però si intromette tra Santa e le sue aspirazioni. Un uomo incrociato per caso negli ambienti parrocchiali prende a farle appostamenti, a inviarle lettere deliranti, a pedinarla ovunque per tre lunghi
anni, proseguendo di fatto indisturbato nonostante le ripetute denunce. Il 15 marzo del 1991 tredici coltellate mettono fine alla vita di Santa. Alessandro Piva racconta così la genesi del film: «Sono venuto a conoscenza della tragica vicenda di Santa Scorese da sua sorella Rosa Maria, che l’anno passato ne parlava nel corso di un evento pubblico. Ancora una volta una storia dal forte impatto sociale e umano mi chiama a lavorare sulla mia terra, focalizzando lo sguardo non solo sulla cronaca di una morte così ingiusta, ma anche sul dolore di chi resta. (Fonte: Corriere della Sera- Buone notizie)
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Data / Ora
Date(s) - 25/10/2019
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