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  1. Lettera di saluto
    Ringrazio il Comitato organizzativo di Teramo per l’invito al Convegno “La città di Teramo ricorda Tommaso Sorgi. Una testimonianza di vita nella famiglia, nella società e nella Chiesa.”.
    Sono Angelo Torre dell’Associazione Igino Giordani di Barletta.
    Formulo i più sinceri auguri di splendido successo dell’iniziativa perché questo Convegno diventi l’occasione per il coinvolgimento dell’intera comunità teramana in slanci di impegni per una nuova unità e fraternità politica e sociale. Auguro che tutta la città di Teramo colga, approfondisca, concretizzi e testimoni nei fatti rapporti nuovi tra tutte le parti sociali politiche, associazionistiche e singoli cittadini.
    Ho avuto la fortuna di conoscere il prof. Sorgi più di quaranta anni fa e di averlo frequentato in tutti gli anni successivi fino alla sua partenza per il Cielo.
    Ho ancora in cuore, in maniera, indelebile, i momenti di grazia condivisi con lui e che, sento profondamente, mi hanno profondamente segnato e aiutato a crescere come uomo e come credente.
    Un ruolo fondamentale e formativo per me hanno avuto tutti i suoi libri nei quali ha approfondito la figura di Igino Giordani. Ma di questo parleranno certamente i relatori.
    Da parte mia mi piace sottolineare le radici iniziali, i primi momenti di colloquio e alcuni dei tantissimi frutti che hanno generato e continuano a produrre.
    Preziosissimo il suo libro scritto nel 1991 “Costruire il sociale: la persona e i suoi “piccoli mondi”. Letto e riletto più volte, ha prodotto in tutti questi anni molteplici iniziative che continuano a coinvolgere tanti amici e la società. Tommaso scrive:
    “Gli uomini non si realizzano come uomini se non nella società. (…) Dal profondo della persona fiorisce l’esigenza di società, cioè del vivere insieme con altri esseri umani in una rete di rapporti reciproci. (…) rapporti densi di significati, di affetti, di valori, di norme che noi elaboriamo insieme, come gruppo, faticosamente nella nostra esperienza storica e comunichiamo alle epoche successive. Così sotto quest’aspetto siamo noi che produciamo la nostra cultura con un lavoro comune. E di essa ci serviamo per offrirci l’un l’altro strumenti concettuali e materiali di formazione e di crescita personale. Senza tutto ciò, non riusciremmo mai a realizzarci come esseri umani. (…) Agendo in gruppo, si dà vita a movimenti capaci di modificare l’ambiente sociale che li contiene. (…) L’uomo non solo è ma diventa. Nessuno diventa uomo o donna da solo. (…). Più in avanti accenna al “rapporto profondo” tra due persone: parla di una “Realtà che nasce e si alimenta dal loro con-agire… li contiene, li trasforma, li stimola… fino a farne un “Noi” che non annulla i due Io, ma li trasforma in una “comunione di persone”. E parla dei diversi modi di rapportarsi tra Gli Io e gli Altri:
    1. si compenetrano solo in superficie: due cerchi, due realtà, che si toccano in un punto solo: il momento del lavoro, la passione per lo sport… ma ognuno resta un cerchio separato, Tommaso la chiama la massa: noi operai, noi giovani, noi francesi.;
    2. possono aprirsi e compenetrarsi: si ha allora la comunità;
    3. ma se gli Io e gli Altri immettono le loro profondità meno accessibili nella partecipazione all’insieme… si ha allora la Comunione.
    E più avanti: (…) Esistono canali istituzionali di partecipazione ma anch’essi spesso, per vari motivi, sono più strumenti di una “democrazia discendente” (in cui i vertici orientano la base controllata dalle strutture) che non veicoli di istanze, controlli, stimoli che nascono dal basso come libere espressioni di una effervescenza sociale non troppo strutturata”. Con gruppi di iniziativa in tale ambito i cittadini possono condurre un dialogo con le istituzioni pubbliche, con le organizzazioni politico-sociali…
    Rivolgendosi al lettore, Tommaso conclude il libro così: “Ti è fiorita dentro qualche scoperta di vita? Se sì, un buon viaggiare l’abbiamo già fatto insieme. Possiamo continuarlo: non ci lasciamo con l’ultima pagina”.
    E non ci siamo lasciati.
    Già nel 1985 in un convegno parlava dei “gruppi di ascolto” costituiti da elettori come interlocutori dei rappresentanti eletti e la condivisione del “Triplice Patto” – morale, programmatico, partecipativo – elaborato per favorire l’interazione tra eletti ed elettori. Su queste basi nacque il mio impegno in circoscrizione e del giornalino “insieme” con cui rendevo conto della mia attività politica ai miei elettori.
    Mi ha introdotto con profondità nello studio e nell’attualizzazione della figura dell’On. Igino Giordani, contentissimo della nascita nel 1991 della nostra Associazione a lui intitolata. Così gli scrivevo: “Tommaso carissimo, ho ancora in cuore il nostro colloquio telefonico. Ti ringrazio per le cose che mi dicevi. Ad essere sincero avevo un po’ di timore riverenziale a parlarti… Mi sono buttato e poi ho capito perché parlandoti ero stato sereno: avevo parlato da Gesù (quello che è in me) a Gesù (quello che è in te)”. Voleva che gli dessi del tu. Ci ha incoraggiati, seguiti, condiviso tanti progetti… sostenuti nella crescita come uomini, in famiglia, nella società, nella Chiesa.
    Il 2/3/1996 scrivevo: “Tommaso carissimo, è un momento di enormi ed inimmaginabili grazie; ma anche di grandi responsabilità per tutta la nostra comunità. Gesù ci aiuti a realizzare il progetto che ha su ciascuno di noi e su di “noi insieme”. (termine attualissimo ripreso in questi tempi da magistrati, educatori, da Papa Francesco stesso…)
    Quell’ effervescenza sociale, citata nel libro, come bollicine di un ottimo spumante, ad es. è servita come slancio in un progetto sociale in una scuola media di San Severo, progetto fatto proprio poi da più Istituti scolatici, da decine di Associazioni ed anche dall’Amministrazione Comunale.
    Mi piace anche ricordarlo così:
    In una lettera del 27.02.1997, dattiloscritta a firma di tutti del Centro Igino Giordani di Rocca di Papa, al saluto finale “Nell’unità”, ha aggiunto di suo pugno: affettuosa e gioiosa.
    Barletta, 18/09/2021
    TORRE ANGELO
    Ass. Igino Giordani – BARLETTA

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