Loppiano: cittadella del Movimento dei Focolari sulle colline Toscane

Per conoscere Loppiano

 

Vinea Mea Brochure 2020




Lavorando in un supermercato mi accorgo . . .

In questo periodo segnato dall’emergenza Coronavirus, facciamo circolare delle buone pratiche di fraternità che si vivono quotidianamente.

Stiamo vivendo una situazione quasi surreale. Non siamo abituati al silenzio, alla mancanza di traffico, ai negozi vuoti, non siamo abituati ma piano piano vedo che le persone stanno, per forza di cose, cambiando le loro abitudini.

Lavorando in un supermercato mi accorgo che non hanno più fretta come prima, salutano e ringraziano (cosa che molti prima non facevano), fanno ordinatamente la fila e quasi non sento più brontolare.

Mi trovo in questi giorni a dover tranquillizzare colleghi più giovani che sono spaventati da questo momento particolare, mi viene chiesto di portare fiducia e serenità in ogni momento, stando attento a non passare per incosciente. Devo riuscire a cogliere tutto il bello e il positivo che Dio mi mette a disposizione per poterlo trasmettere agli altri. Mi manca moltissimo la vita con gli altri così come la Santa messa, ma so che fra di noi circola ancora di più Gesù.

Fabrizio




Danza e arte per l’Armonia tra i Popoli

Costumi, colori e passi preparati con cura, tutta l’emozione e la gioia dell’esibirsi su un palcoscenico, o a mezz’aria sulle funi, davanti a parenti e amici. Non serve saper dire molte parole in una lingua straniera per ballare, e ballare bene, insieme: ciò che spinge più in là gli insegnanti dell’associazione italiana Dance Lab Armonia e i bambini arabi che partecipano ai loro campi estivi in Palestina è la danza e l’arte.

PRANVERA ZERELLARI Ballerina “Con loro abbiamo una grande difficoltà, la difficoltà linguistica: loro non parlano l’italiano e noi non parliamo l’arabo. Però grazie all’arte riusciamo a comunicare: è questo che ci portiamo dietro, i loro sorrisi e il capirsi con l’arte.” E’ ormai il quarto anno che i volontari di questa associazione italiana, di Montecatini Terme vicino a Firenze, raggiungono la Terra Santa. Lo fanno per “Armonia tra i popoli”, un campo estivo che organizzano per bambini e ragazzi tra i 3 e i 13 anni, al centro del quale c’è soprattutto la danza.

ALESSANDRA SPINETTI Ballerina “Io per esempio sono stata con i bambini più piccolini, abbiamo fatto un po’ di propedeutica, di danza classica, poi c’era il corso di hip hop, di moderno. Poi facciamo arte, laboratorio coreografico e prepariamo lo spettacolo. Siamo giovani, comunque, ed è estate, quindi era normale magari andare al mare, e invece noi sentiamo proprio che dobbiamo venire qua.” In sole due settimane nonostante le difficoltà di questa terra, 14 giovani ballerine sono state le insegnanti di oltre 200 bambini, tra Gerusalemme, Betlemme e Beit Hanina. Insieme, si sono preparati per il grande spettacolo finale. In cui si racconta dell’incontro tra San Francesco e il sultano Malik Al-Kamel…ma soprattutto si mette in scena la bellezza dello stare insieme e dell’amicizia.

ANTONELLA LOMBARDO Direttrice Dance Lab Armonia “L’arte ha un linguaggio superiore, un linguaggio che va al di là di tutte le nostre divisioni, di tutti i nostri muri, che riesce a farci incontrare e a farci diventare una cosa sola, una sola famiglia.”

Fonte: CHRISTIAN MEDIA CENTER

https://www.cmc-terrasanta.com/it/media/terra-santa-news/17938/danza-e-arte-per-l’armonia-tra-i-popoli




Dal Sinodo della Chiesa antica alla Chiesa sinodale oggi

Nella cittadella dei Focolari di Loppiano è in corso un convegno rivolto ai vescovi italiani, promosso dal Movimento dei Focolari in Italia, in collaborazione con il “Centro Evangelii gaudium” dell’Istituto universitario Sophia.

«Il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio». Non lascia dubbi l’affermazione di papa Francesco nel discorso pronunciato il 17 ottobre 2015, in occasione del cinquantesimo dell’istituzione del Sinodo dei vescovi da parte di Paolo VI.

Potrebbe racchiudersi in questa citazione, ripresa da mons. Piero Coda, preside dell’Istituto universitario Sophia (Ius), il senso del convegno promosso dal Movimento dei Focolari in Italia, in collaborazione con il “Centro Evangelii gaudium” dello Ius, il cui titolo recita: “Nuova tappa dell’evangelizzazione e sinodalità: il rinnovamento ecclesiale alla luce della Evangelii gaudium”.

Sono circa quaranta i vescovi convenuti sulle colline toscane dalle diverse regioni italiane, accolti per tre giorni nella cittadella dei Focolari dove è ancora viva l’eco della visita di papa Francesco il 10 maggio scorso.

Nel corso della sua relazione, dal titolo “La sinodalità esercizio di Chiesa”, mons. Coda ha indicato proprio nella sinodalità il filo conduttore del magistero di Bergoglio, evidenziando come in numerosi interventi papa Francesco ne parli come di una dimensione costitutiva della Chiesa. Una sinodalità che è dunque un esercizio di Chiesa nel quale avviene una manifestazione particolare dello Spirito.

«Sinodo è termine della Chiesa antica, ma l’aggettivo sinodale è una maturazione della coscienza ecclesiale», afferma infatti Coda; il quale propone cinque sentieri da percorrere: essere, come pastori, artisti e artigiani della sinodalità; strutturare percorsi formativi comuni tra giovani laici, giovani religiosi e seminaristi; educarsi ed educare a quello che papa Francesco descrive come “cultura dell’incontro” e “coraggio dell’alterità”; inaugurare una nuova stagione nella costruzione collettiva di una democrazia realmente partecipativa e popolare; avviare – si chiede – un processo sinodale che coinvolga in un cammino comune tutte le nostre chiese particolari in Italia. E chiude con una domanda rivolta ai vescovi presenti: «Come si progetta la Chiesa in Italia? Siamo alla soglia ormai di un nuovo decennio pastorale. Che sia il momento propizio?».

In apertura del convegno, ieri pomeriggio, mons. Coda oltre ad esprimere «la gioia di avere a Loppiano una presenza qualificata della Chiesa in Italia», aveva sottolineato: «Sentivamo di doverci mettere al servizio della Chiesa nel nostro Paese, camminare con i nostri vescovi, servire questa tappa nuova dell’evangelizzazione. Camminare insieme, è la parola di vita di questi giorni».

A vederli, i vescovi presenti a questa assise alla prima edizione, fa pensare alla possibilità di un comune sentire, di condividere un percorso che li fa fratelli fra loro e con tutto il resto del popolo di Dio. Conoscendone diversi fra i presenti, si può dire che è vita quello a cui Jesus Moran, co-presidente del Movimento dei Focolari, nel saluto iniziale, fa riferimento come necessario alla Chiesa e alla società oggi: «Lo stile cristiano come stile mariano, quindi generativo, materno, accogliente, concreto nell’amore, pieno di tenerezza e misericordia» che esprime il «potere della debolezza». 

Il tema del convegno, chiaramente, non può che far tornare con la mente e col cuore al V convegno ecclesiale che si è svolto poco distante da qui, a Firenze, nel novembre del 2015. Mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e quindi ordinario del luogo, ne ripercorre le tracce.

Fonte: Città Nuova. Leggi tutto l’articolo:

www.cittanuova.it/dal-sinodo-della-chiesa-antica-alla-chiesa-sinodale-oggi/




Periferie vicine – 10 borse di alloggio




Corsi di Economia Biblica 2019

Continua nel 2019 al Polo Lionello Bonfanti l’esperienza iniziata nello scorso mese di giugno con la “Settimana di Economia biblica”: una “full immersion” nella dimensione economica, sociale e antropologica del libro della Genesi e del libro di Giobbe con Luigino Bruni.

Giornate che avevano avuto per molti dei partecipanti il sapore di un “viaggio dalle mete inaspettate” parole nuove, sguardi diversi, alla scoperta o ri-scoperta di “volti”: da quelli dei compagni di viaggio, a quelli provenienti dall’Antico Testamento e riemersi dai libri studiati insieme.

Scarica il programma

La Direzione si riserva di valutare le domande di iscrizione




Noi siamo la Legalità del Noi

Giornata della “Legalità del Noi” al Gramsci-Keynes-Prato

A cura di
Ylenia Flamia, Sara Bagnai, Noemi Dugo, Miranda Martini, Monica Mancini

Il giorno 18 maggio 2018, circa 250 studenti dell’ISIS Gramsci Keynes, si sono riuniti in Auditorium per celebrare la seconda edizione del progetto promosso dal professor Giuseppe Consentino sulla Legalità del NOI in presenza dei due autori del libro omonimo, il giornalista vicecaporedattore del TG3 Gianni Bianco e il Magistrato della Direzione Distrettuale Antimafia Giuseppe Gatti. Gli alunni, i veri protagonisti della mattinata, hanno preso parte all’incontro convideo, racconti e striscioni.

Al progetto hanno partecipato molte classi, abbiamo raccolto le loro idee sulla loro esperienza:
La 1ee ha eseguito due lavori: uno su “Cosa Nostra” e una sulla “Sacra Corona Unita”. La cosa che li ha colpiti di più è stato vedere il mondo da un’altra prospettivae scoprire come agiscono le mafie. La seconda riflessione era sulla mafia cinese, effettuato dai ragazzi di origine cinese, che sperano che in Italia qualsiasi forma di criminalità organizzata venga sconfitta affinché ognuno possa vivere onestamente del proprio lavoro senza che altri possano approfittarsene illecitamente.

La 1ce ha voluto ricordare Pietro Nava, testimone dell’omicidio del giudice Livatino,sottolineando l’importanza del dovere civico e del senso di responsabilità come cittadini.
La 2ee ha lavorato sulla mafia in Toscana e ha dimostrato che la mafia nella nostra regione opera a basso profilo a differenza dei reati nel Sud Italia.

Il lavoro della classe 3fe riguardava la vita di Rosario Livatino, detto il “Giudiceragazzino”, morto prematuramente a causa della mafia.
La 3ae ha rappresentato la camorra immedesimandosi nella vita delle vittime della mafia e raccontando, in prima persona, la loro storia.

La classe 2be ha mostrato un video sulla vita di Michela Buscemi. I ragazzi hanno imparato l’importanza del Noi e che bisogna essere pronti a far parte di questo Noi per sconfiggere la mafia.
La 2bt ha portato una ricerca su Giuseppe Di Matteo e ha riferito che affrontando questo argomento si è potuta rendere conto della presenza di attività illecite anche all’interno della nostra città.

Gli studenti della 3ce hanno presentato un lavoro sull’ecomafia e hanno affermato di vivere in una società dove tante cose vengono celate ma in realtà tutti i giorni veniamo a contatto con la mafia anche se non è così evidente.
Inoltre, è emerso come la Sicilia sia vista come la terra madre di questa organizzazione che è un organismo talmente grande da risultare difficile da combattere ma non impossibile se uniamo tutte le nostre forze.

La 3de e la 3als hanno realizzato e proiettato un filmato sulla loro gita in Sicilia, mentre la 3albs ha effettuato un’analisi dettagliata sull’illegalità nei mezzi dicomunicazione.
Ultime, ma non per importanza, le classi 1ce e 2ce hanno realizzato un cartellone con la scritta “Noi siamo la Legalità del Noi” firmato da tutti partecipanti al progetto e che oggi è custodito nell’atrio della scuola a testimonianza dell’esperienza vissuta.Gli autori hanno ascoltato con grande ammirazione e stupore gli interventi degli alunni, esprimendo le loro osservazioni e riflessioni.

In particolare il magistrato Gatti ha voluto ricordare che lo scorso anno, sempre inoccasione dell’incontro sulla Legalità del Noi, ha ricevuto in regalo dagli studenti della 2ce uno striscione con su scritto “La mafia uccide, il silenzio pure. Quanto è forte il Noi?”, che lui ha deciso di appendere nel suo ufficio.

Secondo Gianni Bianco:” Non ci è rimasto che prendere appunti. Perché la cosa più bella è proprio questa: che i protagonisti sono ormai loro, il Noi cammina sulle loro gambe e a noi non resta che dire loro forza, coraggio e arrivederci. A ottobre si riparte piantando alberi per ridare colore ai quartieri periferici”.

L’iniziativa ci è apparsa davvero coinvolgente in quanto tutti i ragazzi hanno avuto modo di esprimersi e collaborare. Ci è piaciuto il fatto che l’evento sia stato organizzato e svolto da tutti noi ragazzi così che ci siamo sentiti partecipi della giornata in prima persona.

Riteniamo anche che gli interventi degli studenti realizzati con cura all’interno delle loro classi siano risultati in perfetto accordo tra loro, venendo a comporre un puzzle armonioso, senza averlo previsto prima, che da ogni quadratino faceva riecheggiare il NOI.

E noi vogliamo vivere per diffondere questo Noi.

Alcune studentesse della IV EE e della II CE hanno profuso il loro impegno nell’organizzazione e nella riuscita dell’evento dividendosii compiti nel seguente modo:Greta Rossi e Alice Skinner: coordinamento e conduzione incontro.
Sara Agoglia: cura degli avvisi, della scaletta e dei tempi di presentazione delle attività.
Laura Pieroni: cura aspetto informatico, audio, video e luci.
Balteanu Cosmina, Costin Diana e Tipaldi Margherita: aiuto per la sala.
Miranda Martini: fotografia e realizzazione filmato.
Mancini Monica, Noemi Dugo, Sara Bagnai, Ylenia Flamia e Miranda Martini: redazione articolo dell’evento da pubblicare insieme al filmato da pubblicare nel sito della scuola.

Colonna sonora – Canzone: “I cento passi” dei Modena City Ramblers

 




Ripudio della guerra. Un laboratorio a Camaldoli

Il Movimento dei Focolari in Italia è impegnato in prima fila nella proposta di una cultura di pace che sia capace di incidere sulla realtà. A partire dalle scelte in campo economico e politico. A tal fine, per sostenere e accompagnare questo percorso, si è costituito il gruppo di lavoro, riflessione e azione “Economia disarmata” che opera a livello nazionale, su singole campagne e azioni, in collaborazione con altre realtà impegnate da sempre su questi temi, come Rete e Tavola pace, rete disarmo, pax Christi, Banca etica, Amnesty, Arci, Oxfam, …

In particolare, la straordinaria capacità della comunità sarda dei Focolari di operare come lievito di un vasto movimento di cittadinanza attiva in dialogo con le istituzioni, ha fatto emergere il caso paradigmatico delle bombe per aereo prodotte nel nostro Paese, tra le città di Domusnovas e Iglesias, per essere desinate all’Arabia Saudita che le usa nei bombardamenti sullo Yemen, guerra dimenticata ma dichiarata dall’Onu uno dei più gravi disastri umanitari in corso.

Relativamente a tale grave responsabilità, che coinvolge la politica nazionale e internazionale, il Movimento ha promosso incontri in diverse città italiane e nelle sedi parlamentari, come la conferenza stampa presso la Camera dei deputati del 21 giugno 2017  che ha originato mozioni, poi respinte a maggioranza nella scorsa legislatura, per chiedere il rispetto della legge 185/90 e cioè lo stop all’invio di bombe verso i Paesi in guerra, assieme ad un effettivo impegno di risorse per il lavoro degno in una terra come il Sulcis Iglesiente che vive duramente gli effetti della crisi economica.

Come sempre avviene, è la testimonianza credibile che smuove le coscienze dal profondo, come ad esempio la scelta della famiglia di Giorgio e Daniela Isulu di non accettare la possibilità di lavorare presso la fabbrica di bombe nonostante la recente perdita, da parte di Giorgio, dell’occupazione per delocalizzazione dell’azienda dove era impiegato da tempo. Una scelta operata senza polemiche o condanne per altri colleghi, ma come esigenza insopprimibile di fraternità.

Cfr trasmissione di Tv 2000 del 21 maggio 2018   

https://www.youtube.com/watch?v=OikXfAJNGdc

Proprio per dare occasioni di approfondimento di questo percorso avviato dal Movimento in Italia, il gruppo di lavoro “Economia disarmata” ha organizzato da venerdì 27 a domenica 29 luglio 2018 una tre giorni a Camaldoli (Arezzo) per affrontare alcune delle questioni emerse dall’impegno diretto nella “nonviolenza attiva” proposta da papa Francesco. Non si tratta di una serie di una serie di conferenze ma di un percorso di approfondimento e dialogo per il quale è consigliata la partecipazione a tutte e tre i giorni.

Il laboratorio è aperto a chi condivide questa esigenza ed è orientato a fornire gli strumenti per continuare il cammino in dialogo con tutti sapendo offrire le ragioni della propria scelta.

Ripudio della guerra e disobbedienza civile a 100 anni dalla “vittoria” del 1918

Laboratorio a cura del gruppo di riflessione e azione Economia disarmata del Movimento dei Focolari in Italia

Tre giorni di dialogo e approfondimento presso il monastero di Camaldoli (Arezzo) da venerdì 27 a domenica 29 luglio 2018

Premessa

A cento anni dalla frattura epocale della Grande Guerra (1914-1918), primo eccidio industriale di massa, l’umanità assiste ad una crescita costante delle spese in armamenti. L’instabilità mondiale, dalla scarsità delle risorse al fenomeno delle migrazioni, sposta le frontiere oltre i confini tradizionali degli stati alimentando la “terza guerra mondiale a pezzi” evocata da papa Francesco. Chi ricerca ancora la pace secondo giustizia, non può ignorare il decisivo ruolo esercitato dalle industrie delle armi. Dal monito del presidente statunitense Eisenhower nel 1961 all’export italiano dei nostri giorni.

Testo di riferimento

Dossier Disarmo Città Nuova 2017

Ratio della tre giorni

Uno spazio di dialogo e approfondimento con alcuni degli interlocutori e compagni di viaggio incontrati nel percorso intrapreso, come Focolari in Italia, sulla questione della guerra e della pace. Con particolare attenzione alla questione dei dilemmi della nonviolenza attiva e il confronto con i poteri economici che determinano le scelte decisive in campo politico.  

Non basta il riarmo e neppure il disarmo
per rimuovere il pericolo della guerra:
occorre rimuovere lo spirito di aggressione e
sfruttamento ed egemonia, dal quale la guerra viene:
occorre ricostruire una coscienza.
Igino Giordani (1894-1980)

PROGRAMMA

Venerdì 27 luglio 2018

Ore 11-13

Il ripudio della guerra oggi e la “vittoria “del 1918

Dialogo con Renato Sacco, coordinatore Pax Christi Italia

 Pranzo

Ore 15.30- 19.30

La lezione di Primo Mazzolari

Letture e dialogo con Anselmo Palini, insegnante e saggista

Utopia della guerra e realismo della pace

Dialogo con Maurizio Certini Centro Giorgio La Pira, Massimo Toschi, storico, Silvio Minnetti, presidente Mppu Italia  

Cena

Ore 21-23.30

Rassegna filmografica

Sabato 28 luglio 2018

Ore 9.30-13.00

Camminata nella foresta casentinese con letture e testimonianze

Pranzo al sacco

Ore 17-20

Cento anni dalla inutile strage

Approfondimento con lo storico Giorgio Giannini

Presidente Centro studi difesa civile

“Anche se tutti, io no”, diritto di resistenza e guerre umanitarie

Dialogo sulla nonviolenza attiva con Mao Valpiana, Movimento nonviolento, e Nicoletta Dentico, Banca Etica

Cena

Domenica 29 luglio 2018

Ore 9.30-13.00

Il peso del complesso militare industriale e la riconversione possibile

Dialogo con Gianni Alioti, responsabile ufficio internazionale Fim Cisl, e Raul Caruso, docente di politica economica presso Università Cattolica di Milano

Pranzo

Ore 15 -17

Bilancio del percorso e prospettive operative

Fonti di riferimento

Facebook pagina Economia disarmata  

Blog http://economiadisarmata1.blogspot.it/

cittanuova.it   focolaritalia.it

Trattandosi di un percorso di approfondimento e dialogo, e non di una serie di conferenze, si consiglia la partecipazione all’intero periodo del laboratorio

Note logistiche

Costo pensione completa, comprensive spese organizzative, dal pranzo del 27 luglio a quello del 29 luglio: 150,00 euro

Termine iscrizione: lunedì 25 giugno 2018, con acconto 50 euro.  

 da versare su C/C intestato a PAMOM

IBAN: IT58C0501803200000012433637

causale: “Partecipazione laboratorio Camaldoli”

Per chi si muove in treno è previsto un servizio di trasporto in macchina dalla stazione ferroviaria di Arezzo

Info e iscrizioni: economia.disarmata@gmail.com

3280531322 – 3358158244




BEYOND ME – IL GENFEST ITALIA con il Sinodo dei Giovani

Proporre una controcultura fondata sul bene comune e desiderare di spendersi per gli altri. Quando la precarietà la fa da padrona, ha ancora senso questo per un giovane? È attorno ad una grande domanda di senso che ruota la preparazione del Genfest Italia, evento che il 1° maggio radunerà migliaia di giovani a Loppiano. Un mix di generi – festa, musica, storie, spiritualità – per portare un unico messaggio: diventare responsabili di sé stessi e del mondo.

Il Genfest Italia desidera offrire al Sinodo dei Giovani il proprio contributo di domande, riflessioni, storie. Attraverso i canali dedicati si condividono i contenuti in preparazione al Sinodo, mentre i giovani coinvolti nella preparazione del Genfest partecipano via Facebook alla riunione presinodale in corso. Un cammino che si vuole fare insieme a tutta la Chiesa per poi ritrovarsi l’11 e il 12 agosto, con i giovani italiani attorno a papa Francesco.

I giovani dei Focolari, quindi, lavorano in piena sintonia con i 315 coetanei riuniti a Roma dal 19 al 24 marzo per la riunione presinodale. Con la paraguayana Naomi Sanches, loro rappresentante al presinodo, sono anche altri giovani chiamati a collaborare in vario modo. Nell’ambito dei giovani provenienti da università cattoliche è rappresentato anche l’Istituto Universitario Sophia di Loppiano, la cittadella dei Focolari che si prepara ad accogliere papa Francesco il prossimo 10 maggio, quando nell’arco della mattinata visiterà le due comunità di Nomadelfia e di Loppiano.

 

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Info e prenotazioni:

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Loppiano – Presentazione Genfest Italia

Loppiano: il messaggio di Chiara Lubich ai giovani.

Presentazione del Genfest Italia

TV 2000 – Servizio di Enrico Selleri




La guerra è il mio nemico

Il 6 marzo scorso, circa 350 studenti delle scuole superiori di Prato hanno riflettuto insieme ai loro insegnanti e ad alcuni esperti, Fabiana Carosella di Emergency, Stefano Comazzi ,
Presidente dell’Amu e Carlo Cefaloni, redattore di Città Nuova, sulla Guerra è il mio nemico.

Hanno apprezzato molto il ruolo che svolgono l’Amu ed Emergency a favore dei popoli in difficoltà e l’intuizione di Chiara Lubich dell’Economia di Comunione. Si sono molto indignati per la fabbrica di armi a Domusnovas che hanno rinonimato ‘spaccio di armi’. Gli studenti hanno ascoltato con grande interesse, hanno preso appunti e a conclusione si sono alzati con la decisione di dare il loro contributo per la pace e l’unità di tutti i popoli.




Cooperativa Loppiano I

Il 9 Maggio 1973 viene costituita la Cooperativa Loppiano Prima , che nasce per offrire una testimonianza di Vangelo vissuto attraverso un’esperienza di lavoro concreto.
Senza alcuna sicurezza di lavoro e di casa, i primi pionieri trasferiti dal bergamasco , cominciarono a ristrutturare alcuni casolari e, con sacrifici e duro lavoro, iniziarono la costruzione della cittadella e la coltivazione dei terreni circostanti.

Si trattava d’incarnare nel lavoro concreto di ogni giorno la spiritualità del Movimento e di mantenere il rispetto nei confronti della natura e di conseguenza per l’uomo. Di conseguenza, in questi anni non sono mai stati usati prodotti di sintesi su tutte le coltivazioni, facendo tesoro invece dei processi fisici, conseguendo l’ottenimento della certificazione biologica su tutti i terreni.

Vedi la Presentazione completa

www.loppianoprima.it

Vendita online Fattoria

www.agriturismoloppiano.com

www.facebook.com/fattorialoppiano/

 



Servizio civile regionale – scegli Sophia




La famiglia di Abramo e l’unità dei popoli

Il Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira ha organizzato in Palazzo Medici una giornata di confronto tra religioni attraverso testimonianze dirette di dialogo interreligioso.

Servizio di Florence TV – Città Metropolitana di Firenze


 




GENFEST ITALIA – 1° Maggio Loppiano

Alla vigilia della visita di papa Francesco a Loppiano, la cittadella internazionale dei Focolari sulle colline toscane, si prepara ad accogliere migliaia di giovani il 1° maggio per l’atteso appuntamento del Genfest, dal titolo: “Beyond Me”. Un mix di generi – festa, musica, teatro, arte, storie, spiritualità – per portare un unico messaggio: diventare responsabili di se stessi e del mondo. Ma quando la precarietà la fa da padrona, ha ancora senso questo per un giovane? È attorno a questa grande domanda di senso che ruotano le storie che daranno vita al grande spettacolo del 1° maggio.

Storie di giovani che propongono una controcultura fondata sul bene comune; che vogliono essere agenti di cambiamento; che ci stanno ad uscire dalla propria comfort zone e andare verso l’altro, nella società, facendo esperienze per l’umanità e trasformando attivamente il contesto sociale in cui sono inseriti. Per tanti, esperienze come queste affondano le radici nella dimensione di un incontro personale con Dio che ha trasformato la propria vita, e permesso di superare le paure aprendosi ad un orizzonte di fiducia e speranza. Per altri si tratta di un vissuto all’insegna dei valori di solidarietà e di impegno di diversa ispirazione culturale. Per tutti, si parte comunque dall’esperienza del limite e del prendere coscienza dei propri confini: chi sono e come sono nel mondo, i propri dolori, il senso di precarietà e la scarsa facoltà di intervenire sulla società e sulle scelte.

Filo conduttore –La voglia di andare oltre i propri limiti e confini per operare un cambiamento personale e soprattutto sociale, e trasformare l’ambiente attorno a sé: da qui il titolo della manifestazione, BEYOND MEe l’offerta di “progetti adottabili” cui partecipare una volta tornati a casa.

Alcuni temi – 5 blocchi tematici, che corrispondono ai 5 sensi, abbinati a 5 colori e a 5 elementi naturali: vuoto, terra, aria, acqua, fuoco. Ascolteremo la voce di Roberto di Amatrice, a confronto con l’esperienza del terremoto e da lì la storia dell’associazione Il Varco, che ha dato vita ad un laboratorio dinamico del territorio per rianimare i luoghi colpiti dal sisma; il racconto di George e Michael, giovani siriani Homs che hanno ancora nelle orecchie il rumore degli spari. A questo si collega il lavoro di tanti intrapreso con coraggio dal basso per un’economia disarmata e l’impegno per l’applicazione della legge che vieta la vendita di armi ai Paesi in guerra. Un corpo coreografico di 100 giovani costruirà delle figure imponenti per far entrare il pubblico nell’esperienza sensoriale della distruzione della guerra e del terremoto, coordinati e guidati da coreografi e ballerini come Gabriel Ledda, fra gli otto migliori ballerini hip hop al mondo. Le scenografie che andranno a costruire e ricostruire le città sono curate da Enzo Gagliardi e dal suo team. La regia è di Fernando Muraca.

 

Alcuni nomi – Al Genfest Italia si alterneranno le storie di chi si è dovuto confrontare con il limite della malattia e della disabilità, e ha dimostrato con le proprie scelte come un ostacolo può davvero diventare una pedana di lancio: è l’esempio di Marco Voleri, tenore di fama internazionale e fondatore di Sintomi di Felicità che sensibilizza il pubblico sul tema della sclerosi multipla; di Simone Barlaam, campione paraolimpico di nuoto ai mondiali del Messico; di Chiara Beltrame, in arte Cli, che nel suo singolo “Tacco Punta” racconta di come andare oltre le proprie gabbie e si avvale della collaborazione della ballerina Simona Atzori. Altri che con fantasia e coraggio hanno dato vita a piccole o grandi realizzazioni: Michele Tranquilli, autore del libro Una buona idea e promotore del ponte con l’Africa YouAid; Beatrice Kabutakapua, giovane italo congolese di seconda generazione, fondatrice della cooperativa Balobeshaiy, per un diverso racconto delle migrazioni. Sarà presente anche un gruppo di giovani di Nomadelfia, comunità che condivide con Loppiano l’attesa della visita di papa Francesco il 10 maggio. I giovani si esibiranno sul palco con una coreografia legata al tema dell’andare oltre i propri confini.

CALL TO GENFEST– Il Genfest Italia sarà preceduto dal 28 al 30 aprile da tre giorni di approfondimento e preparazione. Interverranno, tra gli altri, Vincenzo Buonomo, politologo, Carlo Cefaloni (Economia Disarmata), Michele Zanzucchi, autore del libro “Potere e denaro. La giustizia sociale secondo Bergoglio”, Gianluca Falconi, filosofo, Antonella De Ponte, psicologa.

Il Genfest Italia “Beyond Me”è la tappa italiana verso ilGenfest mondiale, dal titolo “Beyond all borders” che si svolgerà a Manila dal 6 all’8 luglio 2018 (info: http://y4uw.org/it/events/genfest-2018/)

Vedi il Programma

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Presentazione a Firenze del Progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”

FIRENZE – Venerdì 20 ottobre, presso la sala Teatina, è stato ufficialmente presentato il progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza”, finanziato dal F.A.M.I.(Fondo Asilo Migrazione Integrazione): un progetto che vede l’Associazione Volontari del Centro Internazionale Studenti Giorgio La Pira – ONLUS nel ruolo di capofila, insieme a partner istituzionali (Comune di Massa, Comune di Firenze, Comune di Chiaramonte Gulfi, Comune di Comiso, Comune di Marsala, Comune di Vittoria) e realtà associative (Associazione Casa Betania – ONLUS, Associazione Azione per Famiglie Nuove – ONLUS, Associazione Azione per un Mondo Unito – ONLUS, FO.CO Società Cooperativa), ubicati in tre diverse regioni (Toscana, Lazio e Sicilia).

La presentazione si è aperta con il saluto entusiasta del Presidente, prof. Marco Salvatori, che ha dato il benvenuto alle persone presenti.

“L’aumento dei flussi migratori e le difficoltà di gestione che questo ha comportato” – ha spiegato il direttore, Maurizio Certini – “hanno spinto molti paesi comunitari a rivedere le politiche di accoglienza e riconoscimento delle comunità straniere, spesso cedendo alle pressioni delle destre estreme, capaci di acquistare sempre maggiore consenso presso ampie fasce dell’opinione pubblica europea. Di fronte a un sentimento di paura diffuso, che non di rado si traduce in atteggiamenti xenofobi, non si può rimanere indifferenti. Occorre recuperare quel modello di società interculturale che emerge dai principi della nostra Costituzione: un modello dialogico, che si realizza solo attraverso l’incontro personale con l’altro.”

Fare sistema significa, dunque, chiamare in causa tutti gli attori presenti sul territorio affinché tale incontro diventi possibile. Lo ha illustrato nel dettaglio il coordinatore di questo progetto biennale, Dott. Amilcare Pesce: “Il nostro obiettivo è quello di avviare percorsi di autonomia e integrazione personalizzati per settanta giovani tra i 18 e i 30 anni, rifugiati e richiedenti asilo in fuoriuscita dal sistema di protezione internazionale. Oltre a sostenerli nelle loro necessità immediate, per esempio stanziando dei fondi per il sostegno abitativo, siamo convinti sia fondamentale intervenire in una logica di rete, coinvolgendo aziende, operatori e soprattutto famiglie per provare a dar vita a una comunità che sia realmente inclusiva.” A una prima fase di promozione del progetto e sensibilizzazione del territorio, seguirà tutta una serie di attività, dai corsi di lingua italiana all’organizzazione di giornate sui temi del lavoro e della cittadinanza, pensate per rispondere alle carenze e ai bisogni specifici dei destinatari.

“Una risposta reale a una situazione di fatto,” – ha commentato padre Alessandro Bedin, direttore dell’Ufficio Migrantes, nell’intervento che ha chiuso la presentazione – “un progetto che offre un’alternativa a ragazzi che, una volta fuori dal circuito Sprar, sempre più spesso finiscono per perdersi nel ‘sottobosco’ del lavoro nero, dei traffici illeciti, della criminalità organizzata.”

(Giacomo Pieri)




Il 12° Festival e 7° Campus di Armonia fra i Popoli: “Identità”

Nel mese di settembre 2017, a Montecatini Terme, il Festival di Armonia fra i Popoli è arrivato alla sua 12° edizione ed al 7° Campus: il titolo era “Identità”, progetto organizzato dall’Associazione Culturale Dancelab Armonia.

La rassegna che vede la direzione artistica di Antonella Lombardo ed è curata da Elisa Catolfi, è un progetto sostenuto dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Pistoia,
da tutti i Comuni della Valdinievole e dalla Diocesi di Pescia, e vede il coinvolgimento di molti altri soggetti pubblici e privati, come Unico Firenze e Libera all’arte, in particolare alla danza, come strumento universale e trasversale di armonia fra i popoli.

Il 27 agosto, i giovani provenienti da Israele, Palestina, Argentina, Colombia, Camerun, Francia, Germania e Italia sono arrivati per partecipare al Campus Internazionale di Alto Perfezionamento nella Danza. Il progetto è andato avanti con diverse iniziative nei vari comuni coinvolti: la proiezioni di un film, una cena multietnica, forum, l’inaugurazione di una mostra fotografica; ma anche con due eventi davvero importanti.

Il 1° settembre a Montecatini, nella Sala Consiliare del Municipio, alla presenza del Sindaco di Montecatini, del Vescovo di Pescia, di vari assessori dei comuni vicini, di Massimo Toschi della Regione Toscana e di tutti i ballerini del Campus è stato consegnato il premio “Armonia fra i popoli 2017” al Sindaco di Trento Alessandro Andreatta, per l’impegno profuso nella realizzazione del progetto “Trento, città per educare“, rivolto a costruire processi partecipati per una comunità inclusiva e solidale.

Molto soddisfatto il sindaco Andreatta, che ha ricevuto il premio “che conferma la validità del lavoro che abbiamo intrapreso da anni a Trento, dalla prima volta in cui realizzammo un’aiuola come simbolo di pace, proseguendo poi nel realizzare tutti i progetti, penso all’ultimo percorso di educazione alla pace e ai suoi valori che ha avuto come parola-chiave l’«accoglienza». Un evento che ha portato in piazza Duomo a Trento 1.500 studenti in una giornata memorabile per il capoluogo trentino.

Il 6 settembre a Monsummano Terme, presso il teatro Yves Montand si è svolto lo spettacolo finale del campus: erano presenti, oltre al Vescovo di Pescia, il presidente della Provincia e il sindaco di Monsummano. Massimo Toschi della Regione Toscana, Padre Ibrahim Faltas della Custodia della Terra Santa, e il sindaco di Betlemme, Anton Saltan. Il premio “Armonia fra i Popoli” è stato consegnato al sindaco di Betlemme: il ringraziamento del sindaco è stato sincero e profondo. In tutto il teatro era palpabile la gioia ed il desiderio di costruire la pace e l’atmosfera che si respirava faceva veramente pensare a “Cieli nuovi e terra nuova”.




AIPEC, passione e generatività per un’economia al servizio del Paese

“Fare sistema attorno all’Economia di Comunione, garantire la presenza di una comunità che formi le imprese, le supporti e diffonda sull’intero territorio nazionale il sistema EdC”. Livio Bertola, imprenditore e presidente AIPEC, descrive così gli obiettivi dell’associazione, la cui mission ruota tutta attorno alla rivoluzionaria cultura del dare. Quest’anno l’associazione che raccoglie imprenditori e sostenitori EdC su tutto il territorio nazionale compie cinque anni, festeggiati all’Assemblea ordinaria dei soci del 16 giugno scorso presso il Polo Lionello Bonfanti.

All’assemblea gli aspetti burocratici hanno spesso lasciato spazio alla vitalità e al dinamismo degli imprenditori associati che hanno accolto con soddisfazione la nascita degli uffici territoriali AIPEC: punti di convergenza regionali dotati di un referente che raccolgono e promuovono la vita associativa in modo più capillare, favorendo un’attenzione più puntuale alle sfide e ai bisogni locali. “L’obiettivo è fare squadra – ha spiegato Mauro Ventura del direttivo AIPEC – per essere sempre più e sempre meglio ‘agenti di comunione’ sul territorio, come papa Francesco ha augurato agli imprenditori EdC quando li ha incontrati”.

Presentati “RImPRESA” e “Fare sistema oltre l’accoglienza”: a servizio della rinascita del Paese

Si chiama RImPRESA, l’ultima nata tra le startup supportate da AIPEC e da una cordata di imprese e organizzazioni, e fa delle reti d’imprese e del valore della solidarietà il primo capitale aziendale. Frutto della sensibilità e dall’intelligenza manageriale di Stefania Nardelli, Paola Monaco e Silvia Pallini, colleghe di studi e neo laureate in managing d’impresa, il progetto punta a far ripartire le piccole attività produttive distrutte o danneggiate dal terremoto che ha colpito Marche e Abruzzo nell’ottobre scorso. “Con il sostegno a 40 piccole attività produttive si è messa in moto una economia generativa – spiegava Stefania – le aziende e gli imprenditori coinvolti hanno attratto a loro volta altri finanziatori e altre risorse che sono state ri-convogliate verso le aziende”.  

Il progetto “Fare sistema oltre l’accoglienza” si occupa del’inserimento sociale e lavorativo di Minori Stranieri non Accompagnati nella società italiana e nel contesto locale. Nato in Sicilia e sostenuto oltre che da AIPEC e Fondazione CON IL SUD da parecchi altri partner, il progetto ora si propone di espandere la propria attività sull’intero territorio nazionale. Ad oggi sono 36 i ragazzi che si sono formati come magazzinieri, elettricisti, saldatori e nel settore della ristorazione; una ventina le città coinvolte, circa 30 le famiglie che hanno aperto le porte di casa ai ragazzi e tre le aziende nuove che hanno aderito al progetto.   

Maria Voce: fare sistema e attrarre

“Anch’io, come ha fatto il papa quando ha incontrato il popolo dell’EdC, vi auguro di essere ‘agenti di comunione’ –  sono le parole di Maria Voce, presidente dei Focolari, presente assieme a Jesús Morán, co-presidente per festeggiare questi primi cinque anni di attività. Ha incoraggiato i soci a entusiasmare il mondo imprenditoriale dei valori e delle prassi EdC: “È importante trasmettere, rendere visibile e credibile la vostra vita attraverso azioni concrete. Occorre rinfrescare sempre la novità. Nelle cose di Dio occorre sapersi reinventare, rinnovare l’entusiasmo in ogni momento e questo vi renderà attraenti. Guai a noi se ci lasciamo scoraggiare, guai a noi se non ci fidiamo di Dio; se ci scoraggiamo significa che non ci fidiamo di Dio, perché Dio opera sempre. Avere il coraggio di fidarci, inventare cose pazze per sostenerci, per andare avanti.  Bisogna fare sistema, mettersi assieme e mostrare al mondo l’Economia di Comunione e questo dipenderà dalla vostra forza attrattiva.  Quanto più il vostro “insieme” testimonierà, tanto più altri imprenditori verranno a voi”.

Luigino Bruni, economista e referente internazionale EdC, traccia percorso e sviluppi dell’associazione: “Dopo questi primi 5 anni, oggi AIPEC ha già la sua piccola storia ed è molto di più di quel che si pensava al momento della nascita perché contiene in sé il germe della generatività e sa fare rete. L’Economia di Comunione è una realtà a cerchi concentrici: c’è un nucleo originale, storico qui al Polo che “contiene” le altre realtà come AIPEC, SEC… si può davvero parlare di “sistema EdC”.

Jesús Morán, co-presidente dei Focolari ha sottolineato il contributo dei giovani: “Sono tanti quelli che desiderano essere coinvolti in processi di questo tipo. Occorre contagiarli a questa profezia, sfruttando i loro talenti che non sono quelli di un tempo. Se facciamo vedere le potenzialità che abbiamo, le strutture di formazione come l’Istituto Universitario Sophia e le Summer School di EdC, si entusiasmeranno. Non dimentichiamo che le imprese più grosse e vincenti, soprattutto nel campo del software, sono nate da giovani”.

Grande gioia ha suscitato anche la nomina di quattro nuovi soci onorari AIPEC: sono l’economista Alessandra Smerilli, la Scuola di Economia Civile (SEC) e, proposti ed eletti all’unanimità proprio durante l’assemblea, Maria Voce e Jesus Moran. “Vedendovi così entusiasti di AIPEC non potevamo non fare questa proposta”, ha spiegato il presidente Bertola. Sono nomine che vanno ad arricchire il prestigioso gruppo di soci onorari già eletti: Luigino Bruni, Ernesto Olivero, Piero Coda, Carlo Petrini, Gaetano Giunta, Stefano Zamagni, Andrea Mura, EdiC spa, la società che gestisce il Polo Bonfanti e l’Istituto Universitario Sophia.

Stefania Tanesini
Centro internazionale Loppiano
50064 Incisa in Val d’Arno (FI)  

338.5658244   sif@loppiano.it




La bottega di Ciro

“La fine delle cose sono spesso l’inizio di nuove cose; l’arte ha questo ruolo di usare l’immaginazione e l’abilità per creare cose che toccano il cuore e lo riempiono di meraviglia e gioia… ancora una volta””

www.labottegadiciro.it




A che gioco giochiamo? La piaga sociale del gioco d’azzardo

Sabato 6 maggio l’associazione “Famiglia Insieme” con il team Slotmob di Arezzo ha organizzato una giornata dal titolo:  “A che gioco giochiamo? “ sul gioco d’azzardo e su come prevenire questa piaga sociale. L’iniziativa, oltre a coinvolgere numerose associazioni del territorio, ha  avuto il patrocinio del Comune di Arezzo e della Usl Sud Est Toscana.     

Nella mattinata di sabato è stato premiato un bar “deslottizzato” di Arezzo, bar 197° in tutta Italia, che ha avuto il coraggio di dire “no” alle Slot machine  in favore del benessere comune. Numerose le persone arrivate per una “colazione di massa”  alle quali sono stati proposti alcuni giochi contrari alla logica dell’azzardo dove le abilità motorie e mentali sono stati strumenti per il divertimento e la socializzazione.

La premiazione del bar è stata seguita da un Convegno rivolto alla cittadinanza per affrontare il tema della dipendenza dal gioco d’azzardo. Il convegno si è tenuto nel pomeriggio alla Casa delle Culture di Arezzo con relatori impegnati nel campo politico, socio economico e sanitario. L’iniziativa è stata inserita nell’ambito della “Settimana Mondo Unito” e al momento delle presentazione si è spiegato il significato di questo momento e le varie manifestazioni che hanno luogo in tutto il mondo.

Successivamente il rappresentante del movimento Slotmob Paolo Giusti ed il presidente dell’associazione Famiglia Insieme Emanuele Spinello hanno presentato l’iniziativa e dato la parola per un saluto alle autorità presenti: il vice sindaco del comune di Arezzo, il vice direttore della Usl e l’Assessore alle politiche sociali.  

Carlo Cefaloni, editorialista di  Città Nuova, ha messo in evidenza come  il gioco d’azzardo sia una piaga ancora poco combattuta dallo Stato e frutto della fragilità della società in cui viviamo. Simona Neri, sindaco di Pergine Valdarno, responsabile regionale Anci dei progetti contro il bullismo e  ludopatie ha posto l’accento su quanto le istituzioni poco stiano facendo per contrastare i danni sociali che si nascondono nel gioco d’azzardo. Il dott. Carlo Becattini, direttore Dipartimento Dipendenze Usl Sudest Toscana ha spiegato in modo puntuale e scientifico gli aspetti sanitari ed epidemiologici della dipendenza del gioco d’azzardo. 

Il Presidente dell’associazione “Mi rimetto in gioco” ha dato esperienze personali del gruppo di auto aiuto di ex giocatori. Al termine del convegno è stato offerto un buffet preparato da un altro bar “deslottizzato”.

Questa giornata è nata dall’impegno di alcuni giovani che  circa tre anni fa hanno iniziato ad occuparsi di questo argomento e adesso collaborano attivamente con le istituzioni per combattere “dal basso” questa piaga e rendere consapevoli i cittadini che questo problema riguarda tutti e non soltanto chi gioca.

 

Vedi maggior dettagli della manifestazione nell’articolo apparso su Città Nuova a cura di Tamara Pastorelli




Quei cinquecento maratoneti della legalità del noi

Chi l’ha detto che gli adolescenti sono solo smartphone, piercing o pantaloni sdruciti?

Da ottobre scorso fino ad aprile di quest’anno, 500 studenti appartenenti a 20 classi dell’istituto Gramsci/Keynes, insieme ai loro insegnanti,  si sono interessati alla legalità nell’ambito del progetto “La legalità del Noi”, promosso dal Prof.  Giuseppe Consentino.

Gli studenti hanno dedicato un’ora al mese a parlare di legalità in un percorso scandito dalla visione di documentari significativi e dalla lettura di stralci tratti dal libro “La legalità del Noi” di Giuseppe Gatti, magistrato antimafia, e di Gianni Bianco, giornalista del TG3.

I ragazzi sono rimasti fortemente affascinati dalla ricchezza dei contenuti delle pagine del libro, la cui trama risulta costruita in maniera del tutto originale poiché riunisce insieme la forma del racconto a quella dell’intervista scavando sul senso profondo delle storie vissute direttamente o indirettamente dai suoi protagonisti.

Attraverso l’insegnamento etico e sociale di questo volume, i ragazzi hanno compreso  che la legalità – per essere uno strumento di giustizia e non solo di potere – presuppone relazioni fondate sulla prossimità, sul riconoscimento degli altri, alla scoperta di un’ identità come  risultato della relazione e dell’ incontro.

Ne è un esempio concreto la trasformazione dei rapporti tra i compagni delle classi che hanno preso parte  al progetto. In alcuni casi, infatti, si sono manifestate nuove forme di inclusione nei confronti di alunni precedentemente emarginati e una maggiore consapevolezza dell’importanza del rispetto delle regole.

Tutti si sono adoperati nel fare brevi ricerche su alcune realtà negative (come il Caporalato, il racket, i comuni sciolti per mafia, le infiltrazioni mafiose, la corruzione) e su tante altre positive come l’associazione Libera di Don Ciotti, gli eroi  antimafia come Falcone, Borsellino, Peppino Impastato, Don Pino Puglisi e le numerose  vittime delle mafie, vicende come quella della Calcestruzzi Ericina o delle associazioni che si sono ribellate al racket delle cosche.

Alcune classi hanno visitato le terre confiscate alle mafie e poi, di ritorno dal loro viaggio in Sicilia, hanno raccontato in una conferenza stampa di aver toccato con mano gli effetti prodotti dalla mafia sul territorio e la società.

Hanno partecipato in 200 con grande entusiasmo alla marcia della legalità che si è  svolta anche a Prato, il 21 marzo. Per l’occasione, gli alunni di una classe prima hanno lavorato alla realizzazione di uno striscione con la scritta: “Istituto Gramsci-Keynes – La legalità del Noi”. E nel ritrovarsi tutti insieme quelli dell’istituto e quelli delle altre scuole , in circa 3.000, a marciare uniti per  lo stesso obiettivo, hanno scoperto di essere una forza.

Successivamente, ciascuna classe si è dedicata all’approfondimento di un aspetto del libro “La legalità del noi” da presentare, attraverso power point,  filmati o domande, ai due autori del libro, il 7 di aprile.

Quel giorno da veri protagonisti di legalità, condotti da Alice e Greta, alunne della 3ee, in 400 hanno accolto  il magistrato e il giornalista con uno striscione: “La mafia uccide, il silenzio pure. Quanto è forte il noi? “ e hanno introdotto  i lavori prodotti con le seguenti parole: 

“Noi giovani non siamo soltanto vittime della moda o del consumismo, spesso alienati dalle tecnologie. Noi non siamo solo quei giovani che seguono la moda dei jeans strappati o dei capelli con il ciuffo, prima di tutto vogliamo  essere considerati una risorsa e assumerci le nostre responsabilità. Noi, a cui piace tanto stare in compagnia dei nostri smartphone e che ascoltiamo la musica ad alto volume e che  solo in prossimità delle interrogazioni  ci impegniamo nello studio, siamo assetati di rapporti, di rapporti autentici e oggi, che viviamo questo momento come un punto di arrivo, oltre che come un punto di partenza più cosciente, vogliamo farvi dono, cari Giuseppe e Gianni, delle nostre attività, riflessioni e domande.  Forse non saranno il massimo ma di sicuro sono il frutto del nostro grande impegno per costruire insieme una comunità solidale. Nel contempo siamo anche pronti a rinunciare alle nostre presentazioni perché ci interessa ascoltare anche voi, e cioè le vostre parole, i vostri suggerimenti, la vostra esperienza, per essere sicuri di poter essere sia noi che voi un dono reciproco perché è nel donare a fondo perduto, nell’andare incontro all’altro semplicemente  che si è  la vera essenza dell’antimafia perché sai che l’altro è parte di te. GRAZIE!”

I ragazzi sono rimasti per tre ore di seguito, senza intervallo, incollati alle loro sedie ad ascoltarsi tra di loro e ad ascoltare le parole del Magistrato e del Giornalista. A conclusione hanno donato al Magistrato lo striscione con le firme di tutti gli studenti della scuola a suggello del loro impegno nel costruire un “NOI” sempre più grande.

Nel pomeriggio Gatti e Bianco hanno presentato il loro libro presso il “Centro La Pira” a un gruppo di fiorentini che sono rimasti profondamente impressionati. È intervenuto anche Don Bigalli, Presidente di Libera Toscana.

 




“Fare sistema oltre l’accoglienza”, il Progetto continua . . .

https://youtu.be/SBVmLYU0Phc

Fonte: www.faresistemaoltrelaccoglienza.it

Le famiglie che accolgono: esperienze che fanno rete

17 famiglie in tutta Italia hanno fatto l’esperienza di accogliere un giovane migrante, per periodi brevi o lunghi, all’interno del progetto Fare sistema oltre l’accoglienza. Vi raccontiamo quella di Grazia e della sua famiglia, proposta il 10 marzo a Loppiano (Fi), all’interno del workshop “Reti di famiglie e comunità solidali”.

“Abbiamo accolto per una settimana a casa nostra Rubel del Bangladesh, 18 anni, per permettergli di fare una prova di lavoro in un’azienda della Toscana, e sin da subito ha vissuto nella nostra famiglia con spontaneità e semplicità. A conclusione di questa esperienza possiamo dire che è stato più facile di quanto ci eravamo immaginati. Inizialmente, infatti, siamo stati assaliti da tanti timori e non è stato semplice uscire dall’influenza che i mass media hanno su tutti noi e che ci porta a vedere solo i lati negativi dell’accogliere un estraneo. Allo stesso tempo, erano mesi che, davanti alle immagini dei barconi che arrivavano sulle nostre coste, ci chiedevamo cosa potevamo fare. La decisione di accogliere Rubel è stata presa da tutta la famiglia insieme, eravamo felici di fare qualcosa di concreto.

Siamo stati accompagnati e supportati in vari modi sia prima, sia durante la permanenza di Rubel: dal tutore legale di Rubel e dall’educatore della comunità in cui Rubel era accolto, dall’equipe psico-sociale di AFNonlus, dalla comunità del nostro territorio, tra cui c’è anche un’amica musulmana che ci ha dato informazioni sulla religione e anche sui cibi da cucinare.

Con la collaborazione dei miei familiari, ho cercato di dedicarmi a Rubel, affinché si potesse sentire a suo agio nella nostra famiglia, tenendo conto che per lui era la prima esperienza di convivenza in un contesto familiare. I nostri figli lo hanno accolto con grande disinvoltura e lui si è subito ben integrato. Non ci siamo accorti di avere un ospite, ma un altro figlio.

Questi ragazzi hanno bisogno di orientamento e di un punto fermo. L’essere stati in balìa di tutto e di tutti, senza certezze e chissà con quali peripezie per arrivare in un paese e poi ripartire e raggiungerne un altro, li mette in una condizione di continua corsa e incertezza.

Abbiamo quindi cercato di rispettarlo, incoraggiarlo, accompagnarlo nel suo percorso senza imporre le nostre prospettive.

Insomma, è stata un’esperienza impegnativa per certi versi, allo stesso tempo siamo stati molto felici di aver colto questa opportunità di “vivere fuori di noi” e di aver partecipato concretamente al progetto Fare sistema oltre l’accoglienza.

Ci siamo salutati all’aeroporto entrambi commossi e da allora tutti i giorni Rubel mi manda un sms con scritto “Buongiorno zia come stai?” ed invia messaggini anche ai miei figli con foto e saluti. In realtà siamo noi a ringraziare Rubel, perché è entrato nella nostra famiglia con grande rispetto e ci siamo sentiti ben accolti da lui. È stata un’esperienza di accoglienza reciproca, molto importante per la nostra famiglia perché ci ha fatto sperimentare che insieme a tutti (la rete è infatti una potenza) il peso si alleggerisce e si acquisisce coraggio e libertà interiore.

Inoltre, di fronte al grosso problema dell’immigrazione, la cui risoluzione appare a tutti noi al di fuori della nostra portata, il progetto Fare sistema oltre l’accoglienza rende possibile la soluzione al problema più sfuggente che riguarda la seconda accoglienza verso chi, come noi, ha diritto di vivere una vita serena. La famiglia è sicuramente l’approdo migliore”.

Quella di Grazia è solo una delle molte esperienze di accoglienza che vedono protagoniste le famiglie e i ragazzi stranieri nell’ambito del progetto Fare sistema oltre l’accoglienza. Sono, per i ragazzi, storie di riscatto, ma anche di solidarietà per le famiglie che hanno aperto le porte del cuore.




Meeting e Primo maggio per i giovani a Loppiano

PULSECHANGE YOUR HEART. CHANGE THE WORLD.

Un ritmo. Un battito. Un richiamo. Un solo mondo.  

29 aprile – 1 maggio 2017

Parte da Loppiano (FI) la Settimana Mondo Unito 2017 con il Meeting internazionale dei Giovani per un Mondo Unito e l’evento del Primo Maggio.

PULSE. THE MEETING – 29-30 aprile 2017

Musica, dibattiti, spazi di riflessione e laboratori per iniziare a percorrere nuove strade di pace. 

  • 2 giorni per incontrarsi, riflettere, imparare, contaminarsi, progettare un mondo nuovo in cui la Pace sia legge universale;
  • 800 giovani di tutto il mondo, sono i Giovani per un Mondo Unito;
  • 3 Workshop su accoglienza e integrazione; impegno sociale; la pace nell’arte;
  • 4 Forum su: Pace e tradizioni religiose; Economia e Politica; Educazione alla pace; Pace e Natura.

Un viaggio per conoscere e scegliere cosa fare per cambiare il corso della storia, diventando un nodo della rete mondiale che vede i GMU impegnati accanto ad altre associazioni e gruppi. Le nostre azioni, i “frammenti di fraternità”, sono raccolte nello United World Project, che dal 2012 mette in rete gente di tutte le latitudini che ha scelto la fraternità universale come stile di vita.

Volantino: Volantino Meet1°maggio

PROGRAMMA

29 aprile

15.00 – Accoglienza: Pace nel mondo

17.00 – Pace nei nostri Paesi e città

18.45 – Incontri di gruppo

21.15 – Serata

30 aprile

9.15 – Pace interiore

10.45 – Dialogo

12.30 – Preghiera

15.00 – Workshop & forum

18.45 – Incontri di gruppo

21.15 – Serata

Organizzazioni partner: Istituto Universitario Sophia, Non Dalla Guerra, Nuovi Orizzonti, Rondine, A.M.U., Italia che cambia, EdC, Living Peace, Eco One, DanceLab, Centro La Pira (Firenze), Giovani Musulmani, Gruppo Assisi, Barbiana.

Info e prenotazioni: www.primomaggioloppiano.itFB primomaggioloppiano

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PULSE. THE EVENT – 1° maggio 2017

La pace che cerchiamo e che non c’è. La pace per cui lottiamo e che vorremmo. La pace che costruiamo ogni giorno. Quella pace parte da noi.

È l’appuntamento mondiale che inaugura l’edizione 2017 della Settimana Mondo Unito, una giornata che vedrà giovani di oltre 40 Paesi uniti per mostrare a tutti il vero “battito” dell’umanità: le infinite azioni di pace e fraternità che popolano la vita di singoli, gruppi e popoli.  Idee in musica, coreografie, parole, testimonianze e spazi di dialogo su politica, economia, arte, religione, cultura, impegno sociale dalla parte della pace.

Volantino: Volantino 1°maggio

PROGRAMMA

1 maggio

10.00-15.15 – Start: accoglienza & animazione 

Workshop: Pace &…

  • Religioni
  • Economia
  • Politica
  • Arte
  • Educazione
  • Natura

15.30-16.30     Molti battiti un solo mondo: storie di pace

16.45               Esplode la pace: music4peace

Info e prenotazioni:  www.primomaggioloppiano.itFB primomaggioloppiano

SETTIMANA MONDO UNITO – 1-10 maggio 2017

Da vent’anni è l’appuntamento che raccoglie giovani di tutto il mondo che s’impegnano, attraverso azioni, manifestazioni, convegni e dibattiti culturali, ad incidere sull’opinione pubblica dei Paesi ospitanti, e testimoniare insieme che un mondo unito è possibile, lasciando un segno tangibile nelle città e istituzioni coinvolte.

Info: http://www.y4uw.org/it/

 




Corso di Counselling