La notizia della guerra in Ucraina ha attivato molteplici attività all’interno delle comunità dei Focolari sparse in tutta Italia. Da nord a sud si sono avviate iniziative e disponibilità di accoglienza sia da parte di singole persone che di famiglie e associazioni.
Molte persone hanno aderito alle iniziative dell’ Amu (Associazione Azione per un mondo unito) e di AFN (Azione per Famiglie Nuove) che hanno attivato anche un conto bancario dedicato alle donazioni che stanno arrivando con grande generosità. Inoltre, nell’ambito del programma “Fare Sistema Oltre l’Accoglienza” (in accordo con AMU, AFN e la cooperativa Fo.Co.) si stanno attivando e coordinando alcune azioni per utilizzare al meglio le risorse.
In questi giorni è quindi partita un’incredibile gara di solidarietà e di vicinanza per le persone in fuga dalla guerra: da momenti di preghiera fatti insieme, a manifestazioni per la pace; dall’accoglienza dei profughi nelle case, al mettere a disposizione e attivare raccolte di vestiario e cibo. Le associazioni vicine ai Focolari si sono subito messe in azione, così pure le tante persone che collaborano con istituzioni sia civili che religiose.
Segnaliamo alcune delle tante iniziative che sono in atto nelle regioni.
CALABRIA
– Una coppia di Crotone, che gestisce un ostello in un immobile confiscato alla mafia, ha accolto 15 ucraini ;
– A Cutro una persona ha messo a disposizione la sua casa per le vacanze accogliendo una famiglia con 6 persone con il sostegno di tutta la Comunità;
– Una persona di Vibo Valentia ha accolto circa 10 ucraini in un appartamento di sua proprietà;
– Nella diocesi di Cosenza si sta collaborando nel portare avanti in alcune iniziative.
CAMPANIA/BASILICATA
– Raccolta farmaci e generi di prima necessità;
– raccolta fondi promossa da AMU;
– sostegno alle iniziative di accoglienza promosse dalle Caritas Diocesane della Campania.
EMILIA ROMAGNA
Ci sono state diverse raccolte di materiali e beni di prima necessità inviati sia in Ucraina, nei primi giorni del conflitto, sia per l’accoglienza dei profughi al confine.
– Nella scuola di una insegnante di Parma, i rappresentanti d’istituto, venuti a conoscenza della possibilità di inviare alimenti e indumenti, si sono fatti promotori della raccolta e in soli due giorni hanno riempito tanti scatoloni e più di una automobile per portarli al centro di raccolta.
– A Medolla due persone hanno accolto il dolore di una signora Ucraina della loro comunità e la sua richiesta di inviare aiuti al nipote medico, che si era reso disponibile ad andare a prestare la sua professionalità; hanno fatto partire una richiesta e, dopo due giorni, oltre ai farmaci e materiale sanitario messo a disposizione da una farmacia locale, hanno potuto riempire un intero camion di aiuti. Tutta la comunità si è attivata, offrendo e lavorando; l’albergatore, presso cui l’autista del camion ha dormito la sera prima di partire, avendo saputo la destinazione del viaggio non ha chiesto il pagamento del pernottamento, offrendo l’equivalente per il carburante. Per tanti è stata l’occasione per ricambiare l’aiuto che avevano ricevuto quando, qualche anno fa, si sono trovati vittime del terremoto.
– Una signora dell’appennino bolognese ha dato la disponibilità ad ospitare una famiglia.
– A Parma una persona si è resa disponibile per l’ospitalità.
FRIULI VENEZIA GIULIA
– Una signora ha coinvolto una intera comunità, il “gruppo Fernetti” che vive al confine con la Slovenia e ha ospitato due anziani di passaggio per ricongiungersi ai familiari residenti a Napoli;
– La comunità di Gorizia ha collaborato negli aiuti insieme alla comunità della Slovenia;
– Una coppia di nazionalità russa che abita ad Udine sta accogliendo amici ucraini e una mamma con il suo bambino;
– La comunità di Udine sta cercando appartamenti e tutto il necessario per accogliere i profughi.
LAZIO
– L’associazione “Una Città Non basta” con sede a Marino (Roma), oltre alle precedenti azioni di accoglienza di migranti provenienti da Afghanistan e Africa, sta accogliendo alcune donne e bambini ucraini. Molto forte l’esperienza di aver vissuto il dramma della giovane mamma arrivata a Roma dopo 30 ore di viaggio in autobus e deceduta all’arrivo, lasciando sotto ulteriore shock i due figli arrivati con lei.
– L’associazione Romamor si è messa in contatto con la protezione civile e la CRI, ed ha noleggiato un pulmino da 10 posti. All’andata hanno portato con loro, in base a quanto concordato con CRI e Protezione Civile, dei saponi, dei viveri e dei vestiti ad un centro di raccolta al confine tra Polonia ed Ucraina, mentre al ritorno hanno portato in Italia 8 persone (4 donne e 3 ragazze ed un bambino).
Sono andati in Polonia Elio (presidente dell’associazione) e Renato che ha detto: “lo facciamo perché è nello spirito di Dino Impagliazzo, lui sicuramente avrebbe voluto organizzare qualcosa in questa situazione”.
LIGURIA
– A Genova offerta di ospitalità per i profughi;
– A Voghera una signora, che è riferimento locale di AFN e di una consulta di volontariato, si sta occupando di circa 22 profughi dell’Ucraina ospitati in un albergo con il contributo economico delle associazioni;
– Il gruppo di famiglie nuove del Levante ligure ha organizzato un collegamento streaming dal tema “ Uniti per la Pace” per pregare insieme per la Pace.
LOMBARDIA
– Al Centro Mariapoli di Frontignano sono stati accolti 11 profughi ucraini. Unanime è stata la risposta di solidarietà della comunità.
MARCHE
– La comunità di Montegranaro è tra i promotori dell’iniziativa “Sovvertiamo la Guerra Scegliamo la Pace”, manifestazione per dire No alla Guerra;
– Molte sono state le iniziative di preghiera e manifestazioni organizzate insieme con altre realtà della Chiesa e della città di Vallemiano, di Jesi e Fabriano.
PIEMONTE
Si sta contribuendo al conto AMU su iniziativa personale e si sono date disponibilità a collaborazioni alla CRI locale e Caritas per raccolta di alimentari e vestiario.
PUGLIA
– Alcune famiglie hanno dato la disponibilità per l’accoglienza.
SARDEGNA
– In Sardegna si è costituito un gruppo spontaneo di sei persone, autodefinitesi facilitatori per l’accoglienza, provenienti da diversi territori dell’Isola. Si sta lavorando insieme alla Caritas anche perché alcuni membri del gruppo sono inseriti da anni in vari ambiti diocesani. Ma non mancano i rapporti diretti con le istituzioni. Ciò significa concretamente accogliere provvisoriamente i profughi nelle famiglie per poi orientarsi a predisporre delle unità abitative nelle quali essi abbiano le loro rispettive libertà e la propria indipendenza, continuando ad avere con le “famiglie-tutor” una relazione d’amicizia e sostegno per il disbrigo di varie pratiche o per altri bisogni.
SICILIA
– A Belmonte Mezzagno (Palermo) il 20 marzo si è tenuta una manifestazione per la pace. Tutta la comunità ha partecipato a questa iniziativa di solidarietà con la raccolta di indumenti e di farmaci;
– Iniziative nella regione di preghiere per la Pace.
– Ispica (Rg) Raccolta contributi per l’Ucraina tramite il progetto per le scuole “Fun Science Project” (Leggi tutto)
TOSCANA
– Tutte le comunità stanno collaborando fattivamente insieme alle parrocchie, associazioni di volontariato ed enti vari, fornendo aiuti economici, vestiario, coperte, alimenti e farmaci (Arezzo, Livorno, Prato, Lucca, Mugello, Firenze, Massa, Pistoia, Scarlino, Grosseto, Siena, Montepulciano, Crete Senesi, Amiata, Viareggio, Empoli). In alcune realtà l’impegno è condiviso con le comunità ortodosse;
– Tanti si uniscono a momenti di preghiera e riflessione organizzati nelle rispettive città e in collegamento con la comunità polacca e ucraina. La comunità di Arezzo si dà appuntamento tutti i giorni alle 14.30 per pregare insieme per la pace;
– Sono stati molti i contatti personali con le persone dei Focolari in Ucraina e in Polonia, per esempio con una Focolarina originaria di Pistoia, per verificare aspetti organizzativi delle varie raccolte e per esprimere vicinanza e sostegno;
– Tutte le comunità della regione si stanno prodigando per assistere varie famiglie, in genere con bambini piccoli;
– Alcune famiglie, soprattutto di Firenze, hanno dato la disponibilità per l’ospitalità e sono arrivati i primi profughi;
– Ad Arezzo ci si è concentrati soprattutto sull’accoglienza di minori non accompagnati;
– In una scuola di Prato due insegnanti insieme a studenti e altri colleghi hanno firmato una bandiera ucraina con la scritta No alla guerra e hanno aderito alla raccolta di beni di prima necessità registrando la grande generosità di tutti;
– Al liceo Rosmini di Grosseto l’angoscia e la paura, soprattutto nei giovani, si sono trasformati in una vera e propria gara di solidarietà tra alunni ed insegnanti. I ragazzi hanno preparato gli scatoloni, li hanno caricati su due camioncini e poi sono andati ad aiutare i volontari al centro di raccolta della Caritas. Tutti hanno detto che erano felici di aver dato il loro contributo;
– Una coppia di Firenze scrive: “Sono arrivate sedici persone, mamme con bambini e ragazzi ospiti in una casa-famiglia e ne aspettiamo altre venti. Stiamo raccogliendo vestitini da bambini e giochi. Sono donne molto forti, non fanno trasparire la loro angoscia, sono sorridenti e ringraziano. Vorremmo portare loro solo amore”;
– Il Centro la Pira di Firenze sta provvedendo ad organizzare corsi di italiano per i profughi;
– A Livorno sono stati presi contatti con la comunità ucraina della città e si è aderito all’iniziativa della Caritas per raccogliere materiale utile. Ci si sta attivando con associazioni che ospitano i primi profughi soprattutto madri e bambini. Si forniscono indumenti e generi alimentari alle famiglie che stanno alloggiando presso conoscenti;
– Si sta predisponendo un TIR che partirà per la Polonia secondo accordi con i Focolari della Polonia;
– Un gruppo di Massa Carrara ha raccolto una somma per l’emergenza ucraina;
– Una persona di Grosseto, responsabile di un laboratorio artigianale per persone con varie disabilità e disagi, ha preparato, insieme ad altri dei Focolari, una serie di piccole borse con decorazioni a tema sulla Pace. Il ricavato della vendita servirà per l’acquisto di medicinali;
– A Siena un gruppo di persone ha destinato una somma che ogni anno raccolgono per contribuire alle emergenze all’Ucraina. Sono stati coinvolti anche vicini e conoscenti per aiutare due famiglie e trovare capannoni per lo smistamento di viveri;
– Una famiglia di Massa Carrara, ha dato la disponibilità ad accogliere in casa delle persone profughe, avendo a disposizione una camera da letto vuota. Erano un po’ timorosi per la novità dell’esperienza che stavano per intraprendere e dopo qualche giorno sono arrivate una mamma con una bambina. “Facciamole sentire in famiglia” si sono detti e dopo soli due giorni la sensazione era che fossero lì da tanto tempo. “Hanno portato una ventata di freschezza forse è lo Spirito Santo che soffia in questi giorni in casa nostra. È una bellissima esperienza”.
TRENTINO ALTO ADIGE
– Una insegnante di Trento ha presentato la sua esperienza in una TV privata la sua esperienza di accoglienza di alcuni bambini ucraini nella sua scuola attraverso l’esperienza del laboratorio da lei attivato.
VENETO
– Tantissimi gruppi di preghiera si alternano durante tutto l’arco della giornata;
– Il 20 febbraio a Thiene (VI) si è celebrata una messa insieme alla comunità Ucraina del luogo.
– A Treviso si collabora in maniera continuativa con l’associazione “Energia e sorrisi” del Vicentino, che unisce lo sport alla solidarietà, per inviare aiuti concreti a Leopoli e dintorni e prima ancora ai profughi dei Balcani.
– Il comitato “In marcia per la pace” di Mestre (Venezia) ha lanciato l’iniziativa “Sì alla pace, no alla guerra”, che si è tenuta il 26 febbraio, al quale ha aderito anche il Movimento dei Focolari, oltre a numerosissime associazioni e movimenti.
– La comunità ucraina di Venezia ha contattato il Movimento dei Focolari per una raccolta di generi alimentari, vestiario e tanto altro. Il movimento ha coinvolto il Patriarcato e altre associazioni: la generosità è stata veramente sorprendente.
– È stata effettuata anche una raccolta di aiuti per i profughi ucraini giunti e accolti a Chisineu in Moldavia.
– Si è risposto alla richiesta del Vescovo di Padova per raccogliere aiuti umanitari e nel giro di poche ore è arrivata tantissima roba tanto da dover fermare la raccolta.
– A Padova si è collaborato con un gruppo di acquisto solidale per inviare medicinali e strumenti chirurgici che sono partiti per l’Ucraina attraverso i Salesiani.
– Il 6 marzo è partito da Verona un camion con medicine e materiale sanitario raccolto in vari punti della città e da numerose associazioni fra cui i Focolari.
– ll 2 marzo a Marostica (VI) si è tenuto un incontro per la pace in Ucraina.
– A Rovigo è stata fatta una raccolta di indumenti e vettovaglie ed è partito un pulmino carico di ogni necessità.
– Una signora di Rovigo dall’inizio della guerra si è messa in contatto con due sacerdoti ucraini, uno dei quali è rettore del seminario di Leopoli e l’altro sacerdote della parrocchia di Gorodoch. Con il gruppo della parola di vita in sole ventiquattr’ore hanno raccolto una somma consistente e, in due giorni, oltre due quintali di cibo e vestiario invernale e abiti per bambini;
– Per l’8 marzo sono state vendute le mimose per raccogliere aiuti per le donne Ucraine.
– Alcune delle insegnanti del Movimento hanno promosso a scuola il TIME OUT per la pace a cui i bambini partecipano in maniera veramente solenne;
In tutte le città c’è un continuo fermento e coinvolgimento di aiuti e preghiere.
Marina Morelli e Antonio Matera – Umanità Nuova Italia
18 marzo 2022
- Per segnalare attività e iniziative scrivere a umanitanuova.italia@gmail.com
Leggi anche Ucraina, al via la raccolta fondi.
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La generosità è disponibilità di pochi o molti essendo condivisa va aldilà di quanto possiamo vedere e sapere… quanti aiuti “nascosti”!!!
Si rafforza l’unità fra tanti nella Chiesa a cui apparteniamo, insieme a tutte le chiese cristiane, tutte le religioni e uomini di buona volontà… tutte le associazioni diverse insieme…
Chiedo a Dio che questa catena ora visibile NON SI FERMI MAI… ! GRAZIE!
Davanti a questi drammi siamo presi da sconforto e impotenza. Questa carrellata di amore donato ci dà fiducia e speranza perché si tocca con mano che l’amore è più forte di ogni male, soprattutto se l’amore è quello di un intero popolo unito.